Il papa in Francia. Terza giornata nel segno delle apparizioni

Condividi su...

E’ il vero motivo del viaggio di papa Benedetto XVI in Francia: il 150esimo anniversario delle apparizioni della Vergine alla giovane Bernadette. La terza giornata del papa in Francia si apre con la messa celebrata insieme a tutti i vescovi francesi. Al termine, la recita dell’Angelus, mentre nel pomeriggio, l’incontro con i vescovi francesi presso l’Emiciclo Santa Bernadette e la conclusione della processione eucaristica nella Prairie di Lourdes.

I MOMENTI DELLA GIORNATA

LA PROCESSIONE EUCARISTICA. Con la processione eucaristica nella Spianata del santuario di Lourdes si chiude la giornata di Benedetto XVI nella cittadina alle pendici dei Pirenei. Dopo l’incontro con i vescovi francesi, il papa ha assistito, dal palco allestito della Prairie, alla fine della solenne processione eucaristica, prima di rivolgere un breve discorso ai presenti e la benedizione. “Alcuni tra noi non possono o non possono ancora ricevere Gesù nel sacramento – ha detto – ma possono contemplarlo con fede e amore, ed esprimere il desiderio di potersi finalmente unire a Lui. E’ un desiderio che ha grande valore davanti a Dio”. Il papa si è poi trasferito all’Hermitage San Joseph, a circa 4 km da Lourdes. Domani mattina è prevista la quarta e ultima tappa del ‘Cammino del Giubileo’, ovvero la visita all’Oratoire de l’Hopital. A seguire, la messa con i malati sul sacrato della Basilica Notre Dame. Alle 13, il rientro a Roma. Le parole del papa

L’INCONTRO CON I VESCOVI. Il pomeriggio del papa trascorre in compagnia dei vescovi francesi, guidati dal presidente della Conferenza episcopale, il cardinale André Vingt-Trois. Quello del papa è un discorso con il quale invita i vescovi a compiere al meglio i propri doveri e a continuare ad annunciare il Vangelo in ogni occasione. L’incoraggiamento è soprattutto quello di muoversi lungo le coordinate della fede, dell’impegno, dell’attenzione ai propri sacerdoti e ai fedeli tutti, con particolare riferimento alle famiglie. Per il papa i sacerdoti sono un dono per la Chiesa e per i fedeli laici, e non possono essere sostituiti da questi nell’esercizio delle funzioni che sono loro proprie. E il papa incoraggia i vescovi a favorire le vocazioni. Quello di Benedetto XVI è un discorso incentrato sulle specificità francesi, in cui trova spazio anche un’accenno alla questione dei divorziati risposati (ribadita la posizione della Chiesa, si all’accoglienza, ma no alla benedizione di unioni illegittime), come pure la questione della liturgia in latino e del dialogo fra cristiani. La cronaca – Le parole del papa

L’ANGELUS. La messa si è conclusa con la recita dell’Angelus, un’occasione per riflettere ancora sulla figura di Maria, “infinitamente prossima ai nostri cuori, attenta a ciascuno di noi e desiderosa del nostro vero bene”. Per questo, “folle immense accorrono ai piedi di Maria per confidarle ciò che ciascuno ha di più intimo, ciò che a ciascuno sta particolarmente a cuore”. “Maria – ha detto il pontefice – ci mostra così la giusta maniera di avanzare verso il Signore. Ci insegna ad avvicinarci a Lui nella verità e nella semplicità”. Ci mostra, soprattutto, che “la fede cristiana non è un peso, ma è come un’ala che ci permette di volare più in alto per rifugiarci tra le braccia del Signore”. Infine, il saluto ai pellegrini italiani: “La Madonna vegli sempre su di voi, sulle vostre famiglie, specialmente sui malati e i sofferenti, e sull’intera nazione italiana”. Le parole del papa

LA MESSA DEL MATTINO. Benedetto XVI presiede la messa nella Prairie del santuario di Lourdes, alla presenza di 200mila fedeli. E’ il momento più significativo delle celebrazioni per i 150 anni delle apparizioni mariane. Il papa ricorda il significato profondo dell’anniversario, con un pensiero particolare ai giovani, invitati ad accogliere la propria vocazione come Maria. “Cari amici, – ha detto – quando Maria ricevette la visita dell’Angelo, era una giovane ragazza di Nazaret che conduceva la vita semplice e coraggiosa delle donne del suo villaggio”. “Nessuno di voi è indifferente per Dio”, ha spiegato. “Egli posa il suo sguardo amoroso su ciascuno di voi e vi chiama ad una vita felice e piena di senso. Non lasciatevi scoraggiare davanti alle difficoltà!”. Così come Maria, che pronunciò il suo ‘sì’, “a vostra volta, cari giovani, non abbiate paura di dire ‘sì’ alle chiamate del Signore, quando Egli vi invita a seguirlo. Rispondete generosamente al Signore! Egli solo può appagare le aspirazioni più profonde del vostro cuore”. Ad ascoltare il papa, una folla attenta, ma anche festante, che si è raccolta nella grande spianata a partire dalla notte. Numerosi i giovani, che hanno portato sull’altare la Croce della Giornata Mondiale della Gioventù. Benedetto XVI è stato accolto dal vescovo di Tarbes-Lourdes, monsignor Jacques Perrier, che ha sottolineato il profilo spirituale di Lourdes, “segno di vita e di speranza”. “In questo anno giubilare – ha detto – dieci milioni di pellegrini, venuto da tutti i paesi del mondo, sono venuti a Lourdes per cercare le ragioni della vita e della speranza. Santità, benvenuto”. Il vescovo Perrier ha ricordato che “in un mondo in crisi di valori la missione della Chiesa è di annunciare al mondo che è amato e che nonostante le sue ferite è benedetto”. Durante la celebrazione, si è pregato anche in arabo, cinese, in tamil e in mòoré (lingua parlata principalmente in Burkina Faso, in Benin, Costa d’Avorio, Ghana, Mali e Togo). “Signore Gesù, che la croce gloriosa sia un segno di riconciliazione e di pace”, ha detto il giovane che ha letto la preghiera in arabo. Si è poi pregato per la missione della Chiesa, per i giovani, i malati e per le nuove vocazioni. Preghiere anche in portoghese e polacco. La cronaca – Le parole del papa

Il papa in Francia. Tutti gli articoli di Korazym.org

151.11.48.50