Il cardinale Ravasi detta gli esercizi spirituali alla Curia romana

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Benedetto XVI salirà sul monte e intercederà per il suo popolo, come fece Mosè quando Israele lottava nella valle contro Amalek. Il cardinale Gianfranco Ravasi adopera questa icona biblica per tratteggiare il futuro del Papa nella Chiesa, dopo la sua rinuncia al pontificato, e per introdurre i suoi esercizi spirituali della Quaresima alla Curia romana. Iniziati nel pomeriggio di domenica 17 febbraio, nella cappella Redemptoris Mater in Vaticano, sul tema: “Ars orandi, ars credendi. Il volto di Dio e il volto dell’uomo nella preghiera salmica”, gli esercizi si concluderanno sabato 23 mattina. “Noi rimarremo nella ‘valle’ – ha notato il presidente del Pontificio Consiglio della Cultura –, quella valle dove c’è Amalek, dove c’è la polvere, dove ci sono le paure, i terrori anche, gli incubi, ma anche la speranza, dove lei è rimasto in questi otto anni con noi. D’ora in avanti, però, noi sapremo che, sul monte, c’è la sua intercessione per noi”. L’invito espresso dal cardinale in apertura della prima meditazione è stato di far silenzio nell’anima, affrancandosi dai tanti rumori della vita quotidiana.

“Penso – ha sostenuto Ravasi – che anche per noi gli Esercizi, questi momenti, sono un po’ come liberare l’anima dal terriccio delle cose, anche dal fango del peccato, dalla sabbia delle banalità, dalle ortiche delle chiacchiere che, soprattutto in questi giorni, occupano ininterrottamente le nostre orecchie”. Il porporato ha quindi presentato i quattro verbi della preghiera: respirare, perché la preghiera è come l’aria, indispensabile per la nostra vita; pensare, cioè conoscere Dio; lottare, soprattutto quando si è nell’aridità, nel buio della vita, quando eleviamo in alto il nostro grido disperato; infine amare, poter abbracciare Dio. Nella sua seconda meditazione,il cardinale ha ricordato che la prima grande epifania divina è nella Parola, “In principio era il Verbo”… E ha poi richiamato i versi del salmo 119, nei quali la Parola è paragonata a una lampada che illumina il cammino, e il salmo 23, ove il pastore si fa compagno di viaggio, verso la meta che è la mensa imbandita del sacrificio, collocata nel tempio.

Il creato come seconda epifania del Signore è stato al centro della terza meditazione, svolta sempre lunedì mattina. Gli spazi astrali sono “testimoni entusiasti dell’opera creatrice di Dio”, mentre l’uomo non è più capace di contemplare e la creazione a lui affidata è stata spesso “umiliata e devastata”. Ma “l’assenza dello stupore nell’uomo contemporaneo è segno di superficialità. È chino solo sull’opera delle sue mani, è incapace di alzare gli occhi verso il cielo, di ammirare in profondità i due estremi dell’universo e del microcosmo. E questo ha fatto così che l’uomo, privo di contemplazione, ha deturpato la terra, usandola soltanto strumentalmente”.

Il cardinale Ravasi ha quindi riproposto il dialogo tra scienza e fede. La fede risponde ai perché; la scienza ai come. L’armonia tra queste due strade è esaltata nel salmo 19, che contiene un inno al duplice sole: il primo è “l’astro che sfolgora nel cielo, descritto come uno sposo”, l’altro è la Torah, la Parola di Dio, che brilla nel cielo dello spirito, irradiando il suo splendore “nell’orizzonte delle coscienze, ne scioglie il gelo, vi effonde luce e speranza”. La meditazione del pomeriggio, la quarta, si è concentrata sulla manifestazione di Dio nella liturgia, che è incontro tra Dio e l’uomo. “Se guardiamo bene la nostra liturgia – ha osservato il cardinale –, è ininterrottamente uno sguardo rivolto verso l’Alto, la trascendenza, verso Dio e Cristo, verso la sua Parola, ma dall’altra parte è anche uno sguardo rivolto ai fratelli. Pensate quante volte ci si saluta anche, all’interno della liturgia”. Il culto non va ridotto a un rito esteriore, e per essere in comunione con Dio occorre esserlo anche con i fratelli.

Le 17 meditazioni di questa settimana di esercizi quaresimali, durante la quale sono sospese tutte le udienze private e speciali del Papa, saranno scaricabili in formato podcast dal sito della Radio Vaticana, che ogni giorno alle 19.50 trasmette in differita la prima delle tre riflessioni quotidiane.

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