Presto riaperto al pubblico il Passetto di Borgo

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Il 14 febbraio 2013, presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali della Repubblica Italiana, è stato firmato il Protocollo d’Intesa tra Vaticano e Stato Italiano. Per la Santa Sede hanno firmato il cardinale Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, e per la Repubblica Italiana il ministro per i Beni e le Attività Culturali, Lorenzo Ornaghi. L’obiettivo dell’intesa, entrata in vigore il giorno stesso della firma, riguarda l’uso del Passetto di Borgo e del Torrino di Avvistamento. Il cosiddetto Passetto di Borgo è costituito da un viadotto che collega i Palazzi Vaticani con Castel Sant’Angelo.

Venne edificato intorno al 1277, per volontà di papa Niccolò III che sfruttò parte delle vecchie mura difensive fatte erigere da Leone IV per realizzare una sorta di ‘corridoio’ – tanto che nelle antiche fonti si fa costantemente riferimento al Passetto menzionandolo con il nome di Er Corridore – che consentisse un collegamento rapido e protetto tra la sede pontificia ed il Castello, in grado di garantire l’incolumità del papa anche in situazioni di estremo pericolo quali assedi e tumulti tutt’altro che infrequenti nella turbolenta Roma medievale. Il Passetto svolse diligentemente la sua funzione di ‘via di salvezza’ fino al XVII secolo: tra i primi a percorrerne rapidamente gli 800 metri di lunghezza per trovare protezione all’interno di Castel Sant’Angelo, Alessandro VI Borgia che nel 1494 fu costretto a fuggire davanti alle truppe di Carlo VIII. Anche se la fuga più famosa rimane quella di Clemente VII, che nel 1527 sfrutta il Corridore per sfuggire ai Lanzichenecchi che saccheggiarono e devastarono la città.

Il Protocollo d’Intesa, considerando il comune interesse ed una collaborazione tra l’Italia e la Santa Sede al fine della tutela e valorizzazione del patrimonio storico e artistico, definisce anche l’uso del ‘Torrino di Avvistamento’ al fine di consentire il deflusso del pubblico per il camminamento interno ed esterno al monumento, anche con riguardo alla necessità di predisporre idonee infrastrutture per le persone disabili. La sottoscrizione del protocollo permetterà anche il completamento dei lavori, così che il Passetto di Borgo possa essere reso accessibile quanto prima ai cittadini italiani e ai visitatori stranieri fino alla Porta del Mascherino. 
Il protocollo applica lo scambio di note tra Italia e Santa Sede del 18 maggio 1991 e il successivo atto di concessione del 4 maggio 1997, in cui lo Stato italiano si era impegnato, considerato lo stato di conservazione del Passetto, a sostenere gli interventi di restauro conservativo ritenuti necessari. Dunque restauro e valorizzazione per uno dei passaggi e dei corridoi più famosi nel mondo che ha avuto un’importanza strategica nei periodi più oscuri e dolorosi per Roma e per la Chiesa Stessa.

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