Il Papa si congederà dal Popolo di Dio con una liturgia della Parola.
Anche per il penultimo Angelus di Benedetto XVI, domani mattina, si aspetta un bagno di folla (si parla di almeno 150 mila presenze), e sarà presente anche il sindaco di Roma Alemanno con una delegazione del Comune e con il gonfalone della città.
È un Papa particolarmente sereno, che si accinge a vivere la Settimana degli Esercizi Spirituali di Quaresima. Stamattina, l’ultimo incontro “diplomatico” da Papa, con il presidente della Repubblica del Guatemala. Al termine dell’incontro, il Papa ha salutato i giornalisti. Padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa Vaticana, ha chiesto se poteva esprimere ai giornalisti la sua gratitudine per il loro lavoro. “Ma certamente”, ha risposto Benedetto XVI. Il quale, durante la prossima settimana, incontrerà solo una volta al giorno mons. Georg Gaenswein, prefetto della Casa Pontificia e suo segretario particolare, per la firma dei documenti e per sistemare gli affari correnti.
È un Papa che prima di andarsene ha deciso di lasciare la casa in ordine. Oggi, è stata rinnovata per un quinquennio la Commissione Cardinalizia di Vigilanza dello IOR. Tutti confermati, dal presidente (il Segretario di Stato Bertone) ai membri (i cardinali Tauran, Scherer, Toppo), eccetto Attilio Nicora. Questi, presidente dell’Autorità di Informazione Finanziaria (che dunque ha compiti di vigilanza anche sullo IOR) era stato nominato nella commissione per via del suo precedente incarico di presidente dell’APSA. Il suo posto viene preso dal suo successore alla guida del dicastero che rappresenta una sorta di “banca centrale” del Vaticano, il cardinal Domenico Calcagno.
Ci sarà da aspettarsi qualche altro piccolo aggiustamento, nelle prossime settimane. Intanto – con la nomina di monsignor Giuseppe Sciacca alla Camera Apostolica – è stato completato l’ufficio del Camerlengo, che è il cardinal Bertone. Sarà lui, a partire dal giorno della sede vacante il 1 marzo, a decidere quando inizieranno le Congregazioni e quando inizierà il conclave. L’Universi Dominici Gregis – la costituzione apostolica che regola le procedure di elezione del successore di Pietro – parla di una attesa di 15-20 giorni dall’inizio della Sede Vacante prima dell’inizio del Conclave. Dato però che la Sede Vacante è stata preannunciata, e che già i cardinali hanno cominciato ad organizzarsi per venire a Roma, è possibile che il Camerlengo decida di anticipare i tempi, e magari indire l’inizio del Conclave non per il 15 marzo (come sarebbe previsto dai numeri della Costituzione), ma anche a partire dal 10 marzo. Alcuni azzardano che – in caso di Conclave breve – la messa di inizio pontificato del nuovo Pontefice potrebbe avere luogo il 19 marzo, festa solenne di San Giuseppe. Ma tutto resta ovviamente da decidere, e ogni decisione sarà resa nota solo a partire dal giorno della Sede Vacante. Alcune precisazione giuridiche sulla Universi Dominici Gregis potrebbero arrivare già la prossima settimana, ad opera di Benedetto XVI.
Su di lui, Peter Seewald – che ha scritto con il Papa due libri-intervista, e che è uno dei pochissimi ad aver avuto accesso al Papa senza dover passare dal filtro di mons. Gaenswein – stava già preparando una biografia, di taglio giornalistico. Per questo, aveva incontrato il Papa a Castel Gandolfo nel corso dell’estate e poi – ma padre Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, non è sicuro della circostanza – eventualmente anche a fine novembre-inizio dicembre. Parte di questi colloqui è stato pubblicato sul settimanale Focus da un Seewald preso d’assedio dai giornalisti, e ancora in dubbio se terminare la biografia del Papa o cominciare un altro tipo di lavoro. Nel frattempo, “sfrutta” in qualche modo il momento, pubblicando stralci di intervista che non sono assolutamente una novità, nei quali Benedetto XVI sostiene anche di non aver compreso “la psicologia” di Paolo Gabriele, ma di non essere stato “sconvolto” dagli scandali.