Il papa in Francia. A Lourdes, inizia il pellegrinaggio mariano. La seconda giornata
Seconda giornata del viaggio di Benedetto XVI in Francia. Dopo la breve visita all’Institut de France, alle 10 il papa ha presieduto la grande messa nell’Esplanade des Invalides. Nel pomeriggio, l’arrivo a Lourdes per il Cammino del Giubileo, in ricordo del 150mo anniversario delle apparizioni: la visita alla Chiesa del Sacro Cuore (dove Bernadette ha ricevuto il battesimo), la visita al Cachot (luogo dove Bernadette viveva con la famiglia) e la visita alla Grotta delle Apparizioni. Alle 21,30, la processione mariana “aux flambeaux”.
I MOMENTI DELLA GIORNATA
LA FIACCOLATA. E’ l’ultimo momento della giornata. Dopo un breve riposo, il papa è di nuovo all’esplanade per la fiaccolata, dalla terrazza sulla basilica segue la processione, poi la riflessione finale, con una preghiera speciale per le vittime di tutte le violenze. Ripercorre la vita di Bernadette il papa, la sua storia spirituale, i dialoghi pervasi di delicatezza tra la giovane e la “Bella Signora”. E c’è poi la processione, momento di gioia e di riflessione austera: “Pensiamo alle vittime innocenti che subiscono la violenza, la guerra, il terrorismo, la carestia, o che portano le conseguenze delle ingiustizie, dei flagelli e delle calamità, dell’odio e dell’oppressione, degli attentati alla loro dignità umana e ai loro diritti fondamentali, alla loro libertà d’azione e di pensiero. Pensiamo anche a coloro che vivono problemi familiari o che soffrono in conseguenza della disoccupazione, della malattia, dell’infermità, della solitudine, della loro situazione di immigrati. Non voglio inoltre dimenticare coloro che patiscono a causa del nome di Cristo e che muoiono per Lui”. La cronaca – Le parole del papa
L’ARRIVO A LOURDES. E’ atterrato al campo sportivo di Lourdes l’elicottero che ha portato il papa dall’aeroporto di Tarbes-Lourdes fino al centro della cittadina che ospita uno dei santuari mariani più venerati al mondo. Poi, a bordo della papamobile, Benedetto XVI ha attraversato la città, acclamato da una grande folla e stretto tra due ali di folla. Inizia così il pellegrinaggio del pontefice, che fin da questa sera compirà i primi passi del ‘Cammino del Giubileo’, ideato per commemorare i 150 anni dalle apparizioni di Maria alla giovane Bernadette. Prima tappa, infatti, è la visita alla chiesa parrocchiale del Sacro Cuore, sede del fonte battesimale dove Bernadette è stata battezzata. A seguire, il ‘Cachot’ di Bernadette, la piccola casa dove visse con la famiglia e, infine, la Grotta delle Apparizioni. Qui, un bambino porge al papa un bicchiere con l’acqua santa e Benedetto XVI accende un cero posto sul grande candelabro, prima di raccogliersi in preghiera.
LA MESSA A PARIGI. Fuggire dagli idoli, che “il mondo contemporaneo si è creato” e “non smettere di fare il bene”: monito di Benedetto XVI a Parigi, alla Francia, al mondo intero. Di fronte a migliaia di fedeli radunati nell’Esplanade des Invalides, nel cuore della capitale francese, per la grande messa, il papa – nella seconda giornata della sua visita oltralpe – prende spunto dalla prima Lettera di San Paolo per lanciare un appello: “Fuggite l’idolatria”. E dà un nome agli idoli di oggi: “il denaro, la sete dell’avere, del potere e persino del sapere”. “Il mondo contemporaneo non si è forse creato i propri idoli? Non ha forse imitato, magari a sua insaputa, i pagani dell’antichità – ammonisce Ratzinger – distogliendo l’uomo dal suo vero fine, dalla felicità di vivere eternamente con Dio? È questa una domanda che ogni uomo, onesto con se stesso, non può non porsi”. “L’idolo è un inganno – chiosa ancora Benedetto XVI – perché distoglie dalla realtà chi lo serve per confinarlo nel regno dell’apparenza. Ora, non è questa una tentazione propria della nostra epoca, che è la sola sulla quale noi possiamo agire efficacemente? Tentazione d’idolatrare un passato che non esiste più, dimenticandone le carenze; tentazione d’idolatrare un futuro che non esiste ancora, credendo che l’uomo, con le sole sue forze, possa realizzare la felicità eterna sulla terra!”. Benedetto XVI, prendendo ancora spunto da San Paolo che “condanna severamente l’idolatria come una ‘colpa grave’, uno ‘scandalo’, una vera ‘peste'” sottolinea come “questa condanna radicale dell’idolatria non è in alcun caso una condanna della persona dell’idolatra”. “Mai, nei nostri giudizi – spiega – dobbiamo confondere il peccato, che è inaccettabile, e il peccatore del quale non possiamo giudicare lo stato di coscienza e che, in ogni caso, è sempre suscettibile di conversione e di perdono”. Il papa ha pronunciato la lunga omelia, dopo la lettura cantata del Vangelo, dietro alla croce disposta al centro dell’altare, secondo il rito da lui voluto per simbolizzare il suo essere al servizio del Signore. Concelebrano con lui circa cinquanta vescovi mentre 900 preti si trovano ai lati della dell’altare. Ai piedi di questo, 12 olivi piantati nella sabbia simbolizzano la pace. Il coro è composto da mille persone. Agli Invalides e nella piazza vicina di Vauban, assistono alla Messa 260mila persone. La cronaca – Le parole del papa
La messa a Parigi (Foto Reuters/Ap Photo)
LA VISITA ALL’INSTITUT DE FRANCE. Non potevo venire a Parigi senza salutarvi personalmente. Con queste parole il papa ha salutato i 200 membri dell`Istituto di Francia che lo hanno accolto prima della Messa. “Nel mio percorso intellettuale ” – ha detto il Pontefice – il contatto con la cultura francese ha avuto una particolare importanza. Colgo quindi volentieri l`occasione per esprimere la mia gratitudine verso di essa, sia a titolo personale che come Successore di Pietro. La targa che abbiamo appena scoperta conserverà il ricordo del nostro incontro”. Il papa ha anche citato Rabelais: “scienza senza coscienza non è che rovina dell`anima” per ricordare che alla fine del gennaio scorso, e per la prima volta in tre secoli e mezzo, due Accademie dell`Istituto, due Accademie Pontificie e L`Institut Catholique di Parigi hanno organizzato un colloquio sull`identità mutevole dell`individuo, premessa di altre collaborazioni interdisciplinari, ha auspicato il Pontefice. Le parole del papa