La rinuncia del Papa. Il Briefing di Padre Lombardi
Alle ore 12,30, Padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Sede, ha tenuto un briefing con i giornalisti, per spiegare e commentare la rinuncia di Benedetto XVI al ministero petrino. Quella che segue è la trascrizione della conferenza stampa, nei suoi passaggi più salienti.
Il Papa ci ha preso un po’ di sorpresa, in un giorno che è per il Vaticano un giorno festivo (l’11 febbraio, anniversario dei Patti Lateranensi, ndr). Abbiamo dovuto in tempo breve organizzarci per questa situazione molto importante. Come molti di voi sapevano, questa mattina era indetto il Concistoro ordinario pubblico per alcune cause di canonizzazione.
Durante il Concistoro, è stata stabilita la giornata della canonizzazione per questi nuovi santi. In questa circostanza sono convocati tutti i cardinali presenti a Roma. Nella sala del Concistoro c’era un gran numero di cardinali intorno al Santo Padre. Il Papa ha scelto questa occasione particolarmente significativa con il collegio dei cardinali riunito per dare un annuncio particolarmente importante. Il testo dell’annuncio penso che oramai lo abbiate avuto a vostra disposizione. Il Papa lo ha letto in latino al termine della celebrazione del Concistoro. Vi abbiamo dato le traduzioni in un buon numero di lingue, in modo che abbiate la traduzione attendibile su quello che il Papa ha detto. Una dichiarazione breve, sono bastati pochi minuti al Papa per farla, ma è stata ascoltata con attenzione e fiato sospeso dai presenti. La massima parte dei presenti non aveva informazioni precedenti. Non c’è bisogno che io vi rifaccia la lettura di questa dichiarazione, va vista parola per parola, frase per frase, il Papa dice di aver “ripetutamente esaminato la sua coscienza davanti a Dio” quindi è una decisione personale profonda presa in clima di preghiera presa di fronte al Signore. Il Papa poi sottolinea di essere “pervenuto alla certezza che le mie forze non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino”. Continua dicendo che è “ben consapevole che il ministero deve essere” portato avanti “soffrendo e pregando”. Tuttavia – sostiene – nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti, per governare la barca di San Pietro c’è necessario vigore sia nel corpo che nell’animo. Ma questo vigore “è diminuito” – dice il Papa e spiega che le circostanze del mondo di oggi rispetto al passato sono particolarmente impegnative per la quantità degli eventi e dei problemi che si pongono. Per questo c’è bisogno di un vigore che in tempi passati, in cui i ritmi della vita del mondo erano molto meno impegnativi, non era necessario. Vigore che negli anni passati è molto diminuito, ed era visibile di un calo delle forze nel corso degli ultimi mesi. Questo anche noi lo abbiamo notato seguendo la sua attività, anche se ha svolto fino ad ora perfettamente tutte le sue funzione. E dunque ribadisce il senso dell’incapacità di “affidare bene il ministero a me affidato”. Poi c’è una frase molto significativa: “Per questo ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà dichiaro di rinunciare al ministero di vescovo di Roma”. Se voi prendete il codice di diritto canonico al canone 332 paragrafo 2 si legge che “nel caso che il romano pontefice rinunci al suo ufficio, si richiede che la rinuncia sia fatta liberamente e che venga manifestata. Non si richiede che qualcuno la accetti”. Mi sembra effettivamente che questa frase pronunciata dal Papa voglia dire consapevolezza piena libertà dichiarazione pubblica. Il Papa ha anche indicato il minuto esatto da cui vige la situazione di sede vacante. Lui è nel pieno delle sue funzioni fino al 28 febbraio alle ore 20:00, evidentemente ora di Roma. Da quel momento c’è la sede vacante, c’è un codice in particolare nella costituzione apostolica “Universi Dominici Gregis”, una costituzione di Giovanni Paolo II che avevamo seguito in occasione del termine del pontificato precedente.
Questa dichiarazione mi sembra coerente con quello che il Papa aveva dichiarato nel libro/intervista Luce del mondo, scritto con Peter Seewald, in cui c’erano due domande precise che si riferivano all’ipotesi delle dimissioni. Io vi rileggo quelle due domande del testo in italiano. Seewald aveva chiesto in una prima domanda a proposito di situazioni difficili se il Papa aveva pensato di dimettersi. E la risposta aveva detto: “Quando il pericolo è grande non si può scappare. Non è il momento di dimettersi. È in momenti come questo in cui non ci si può dimettere. Ci si può dimettere in momenti di serenità o quando non ce la si fa più, ma non si scappare nel momento del pericolo”.
Sì il Papa si può dimettere – aveva risposto a Seewald – quando il Papa non ha più la possibilità fisica di assolvere al suo compito (qui padre Lombardi legge il testo in tedesco). Al termine del discorso del Papa e della sua dichiarazione, ha preso la parola il cardinale Sodano in un discorso commosso in italiano, molto bello, che ho fatto trascrivere. Ho dato la trascrizione agli uffici. “Abbiamo ascoltato – ha detto Sodano – con senso di smarrimento anche se del tutto increduli. Ora permetta a me di dirle a nome di questo cenacolo apostolico, a nome di questi collaboratori, permetta che le dica che le siamo più che mai vicini. Il 19 aprile del 2005, al termine del Conclave, io le chiesi con voce anche trepida: ‘Accetti la sua elezione a sommo pontefice’ e lei non tardò a rispondere dicendo di accettare, confidando nella grazia del Signore e nella protezione di Maria. Come Maria dette il suo sì e cominciò il suo ministero nel solco della continuità”. Il testo del cardinale Sodano esprime i sentimenti del cardinale Sodano come decano, del collegio cardinalizio e certamente di tanti di noi.
Il Papa quando inizia la sede vacante si trasferisce in un primo tempo a Castel Gandolfo, e poi quando sono terminati dei lavori che sono in corso si trasferisce in Vaticano, al posto dove ci sono le suore di clausura sul Colle Vaticano, dedicandosi sostanzialmente alla preghiera e alla riflessione, e non avendo più compiti di governo della Chiesa. Naturalmente il Papa non parteciperà al Conclave, né ai diversi passi della sede vacante e della preparazione del conclave, senza che ci siano funerali e altre cerimonie che hanno accompagnato la sede vacante.
Le attività delle Congregazioni dei Cardinali si orientano sull’elezione e visto che la sede vacante comincia dal primo di marzo, l’esperienza fa parlare in passato di una elezione nel giro di 15 giorni, dovremmo avere poi per Pasqua il nuovo Papa. Questa è la previsione che possiamo fare. Dovremmo precisare diverse cose nei giorni prossimi, anche perché di per sé è una situazione nuova, che non è una ripetizione delle precedenti sedi vacanti, tanto che le autorità competenti in Vaticano si mettano d’accordo su norme e passi da fare.
Ci sarà anche una dimensione operativa che si mette in movimento, la questione degli accrediti, siamo in una fase in cui ci stiamo accordando per lavorare insieme, vi faremo avere al più presto informazioni utili su come regolarvi. Utilizzeremo anche la sede del Pontificio Consiglio, perché ci sarà un flusso notevole di domande.
A che ora è stata l’annuncio e come la notizia è trapelata all’esterno?
L’annuncio è stato al termine del Concistoro, c’è stata l’Ora Media, al termine di questo c’è il cardinale Amato che legge una breve biografia dei santi, poi c’è il Papa che dice qual è la data precisa per la cerimonia di canonizzazione e si conclude con la cerimonia di canonizzazione. Dopo questo, il Papa si è seduto, gli hanno dato il microfono e ha letto questa dichiarazione in latino. Lo ha detto tra le 11.30 e le 11.40. La cosa non era stata annunciata pubblicamente. Noi avevamo la diretta televisiva solo interna al Vaticano, quella che chiamiamo la rete-visione, quindi o a Radio Vaticana si poteva vedere una diretta del Ctv che il Papa leggeva in latino, quindi non tutti hanno capito rapidissimamente il senso esatto di una valanga di domanda che chiedevano conferma.
L’annuncio è stato dato al termine del Concistoro senza essere stato preventivamente annunciato, non era stato dato annuncio che al termine del Concistoro ci sarebbe stata questa dichiarazione.
In passato si è parlato delle dimissioni di un Papa potevano creare un possibile scisma. Sa se Benedetto ha preso in considerazione queste domande?
Ritengo che abbia pensato del tutto consapevolmente alla situazione, ritengo che non avesse alcun timore di questo genere, dicendo che lui rinuncia nel modo previsto dal diritto canonico valido, non c’è discussione da fare, dal 28 di febbraio non è più il Papa nella pienezza del suo ministero, è stato Papa e noi gli vogliamo bene non ha più il compito di governare la Chiesa, non penso in nessun modo che ci siano rischi di confusioni o di visioni a questo proposito.
Nel futuro momento in cui ci sarà la morte ci saranno funerali ufficiali?
Non ho nulla da dire a questa domanda, attualmente non è una questione da porsi.
Il Papa non avrà nessun ruolo nell’interregno, anche nessuna comunicazione con i cardinali partecipanti?
Mi sembra che sia l’interpretazione corretta, perché parla di sede vacante, e nella sede vacante è determinato chi ha determinati ruoli, rimangono in funzione i segretari dei dicasteri e il sostituto, sono cose che nella costituzione sono spiegate in modo dettagliato.
Dopo le dimissioni si dice sarà una vita di preghiera. Sarà anche una vita in cui può scrivere?
Sì, farà quello che voleva fare.
Ci può dire qual era lo stato d’animo, come lo ha detto?
Il Papa era compreso, concentrato, un momento solenne e importante. Dice di averli convocati per una decisione di grande importanza per la vita della Chiesa. Era un testo che leggeva con la consueta chiarezza e precisione, senza nessuna incertezza. Non c’erano interruzioni, che mostravano che manifestasse una certa emozione.
Per me c’è una grandissima ammirazione, perché significa un grande coraggio, una grande libertà di spirito, e il suo desiderio che il governo della chiesa sia esercitato in modo migliore, e questo dà una grandissima testimonianza di libertà spirituale. È chiaro che non è una decisione improvvisata, una decisione maturata consapevolmente davanti a Dio, e la risposta che aveva dato in Luce del mondo ci lasciava intendere la totale attenzione che riguardava la sua totale capacità di svolgere al meglio il ministero affidato.
Per quanto riguarda la prima domanda, ho avuto varie occasioni di vedere il Santo Padre ed è sempre stato una persona di una serenità spirituale e di una padronanza del rapporto con gli altri, assolutamente limpida e superiore, nessun segno di depressione o di scoraggiamento, anche se può essere.
Si poneva in modo corretto. Non abbiamo nessun timore, abbiamo tutti una conoscenza di Papa Benedetto XVI, come senso della misura, come senso della decisione, per cui l’idea che ci sia qualche possibile interferenza o intervento o atteggiamento che possa mettere a disagio un suo successore, io sono certo che sarà capace di evitarlo in ogni modo, mi sembra alieno dalla sua personalità, dal suo stile.
Il Cardinal Sodano leggeva?
Ho avuto l’impressione che lo sapesse, mi sembra ovvio che lui perlomeno da qualche ora da qualche tempo fosse preparato all’annuncio del Papa ed è uno dei responsabili della situazione, e mi sembra ovvio che il decano fosse stato informato della dichiarazione del Papa. Ma se ho ben visto era anche in parte spontaneo, certamente lo spirito è venuto spontaneo e sincero, non so se avesse un foglietto in mano di qualche appunto. Sodano era comunque stato avvisato da molto poco.
Lui va in questo monastero, ex monastero di monache di clausura e questo indica una volontà di una clausura. Ma sarà libero se volesse uscire dal Vaticano?
Penso proprio di sì; non credo che debba essere considerato un recluso. Avrà una normale attività, abbiamo una situazione inedita, e vedremo come il Papa si vestirà. In ogni caso quella casetta lì prima di essere il monastero di clausura è stata molte altre cose, ci abitava padre Tucci, poi direzione amministrativa della radio, e poi il monastero quando Giovanni Paolo II ha voluto avere un convento di monache, una collocazione nei giardini vaticani.
Quale sarà la qualifica di Benedetto XVI?
Vescovo emerito di Roma, mi sembra una dizione ragionevole. Non tocca a me stabilirla o consigliarne una piuttosto che un’altra.
Ci sono stati precedenti storici?
Che io sappia, io non sono un grande storico della Chiese, il caso precedente è quello che tutti conosciamo di Celestino V, e altri non ne ho presenti, sono secoli che non c’è stato un caso analogo.
Chi reggerà gli affari correnti dal 28 in poi? Perché si sono scelte le ore 20?
La prima domanda, basta leggersi la costituzione apostolica e si legge cosa prevede, si parla delle cariche. Per quanto riguarda le ore 20, le 20 significhino normalmente il termine della giornata lavorativa.
C’è qualche condizione medica o elemento medico che ha portato il Santo Padre alla decisione?
Non risulta nessuna malattia in corso che influisca su questo tipo di decisioni. Lui dice molto chiaramente con la sua straordinaria onestà che negli ultimi mesi è diminuito il vigore in lui. Tutti sappiamo l’età che ha il Santo Padre. Il Papa lo ha sentito in questi ultimi mesi e lo ha riconosciuto con una lucidità e coraggio e sincerità.
Può essere considerata una coincidenza, che sia avvenuto 11 febbraio il giorno della vergine di Lourdes?
Il Papa non lo dice, se avesse scelto questa data per un motivo particolare lo avrebbe detto, e non mi sento autorizzato a dare una interpretazione, cioè la scelta di fare questa dichiarazione in occasione del Concistoro con i cardinali riuniti.
Quando lo ha saputo lei, Padre Lombardi?
Io avevo sempre molto presente queste risposte date dal Papa e cioè questa sua attenzione al valutare la sua condizione fisica e spirituale (non nel senso soprannaturale, ma anche nel senso di capacità di lavoro, anche mentale) e quindi la cosa non mi ha completamente stupito, perché lui aveva detto che il Papa doveva valutare le sue forze. Per questo avevo presente che era un pensiero del Papa. Io seguendo la sua attività ho sempre visto una presenza e una capacità spirituale di affrontare le situazioni e gli impegni che ci sono stati assolutamente elevatissima per una persona della sua età, e quindi ero ben lontano dal dire. Io sono ammirato dalla lucidità delle sue parole, sono stato colto di sorpresa oggi come tutti, ma che il Papa potesse pensare a una decisione di questo genere mi sembrava chiaro da quello che lui avevo detto in Luce del mondo e dalla sua grande libertà spirituale nello svolgere il suo ministero.
Se il Papa ha consultato qualcuno e chi o se ha avvertito qualcuno (i vicari di Roma e per la città del vaticano)?
Non ho da fare particolari dichiarazioni, quello che risulta evidente è che è una decisione personale, e non credo che nessuno gliela abbia suggerita e quindi era una decisione sua personale in coscienza con grande responsabilità verso Dio e verso la Chiesa che merita il massimo rispetto e la massima ammirazione. Se lui ne avesse parlato con qualcuno, questo è oggetto della sua autonomia.
Lei sa quanto tempo fa il Papa ha preso questa decisione?
Non è certamente una decisione improvvisata, il Papa parla della sua dichiarazione e spiega che negli ultimi mesi il suo vigore è diminuito, che sia una decisione maturata sullo sfondo di una attenzione che aveva già dichiarato in precedenza alla valutazione e in rapporto ai compiti e alle forze, però la valutazione delle forze che riuniscono, qui la dichiarazione ci lascia intendere “negli ultimi mesi”
Potrebbe essere un esempio?
Il fatto che sia la prima volta nei secoli, significa che se succede un’altra volta c’è un precedente, qualche cosa significa, un’impostazione del problema che in un certo senso è anche poco diversa dal modo in cui l’ha vissuto Giovanni Paolo II, questo mi sembra che sia abbastanza chiaro. Il Papa desidera manifestare tutto il suo rispetto per la decisione di Giovanni Paolo II. In questo senso è molto interessante e molto importante cogliere la dimensione personale, la mia coscienza davanti a Dio, non dice che tutti gli altri dovranno prendere una decisione simile alla sua, dice che davanti a Dio, nella sua coscienza, è giunto a questa decisione con questo criterio. Non intende certamente condizionare i suoi successori, resta da comprendere che i suoi successori avranno un esempio di una scelta personale che ha dato luogo a una denuncia. Però non deve essere assolutamente considerata qualche cosa di rincuorante per il futuro. Ogni situazione di ogni persona ha una sua individualità,
E’ previsto un saluto ufficiale dalla finestra?
Il Papa continua a fare fino al 28 febbraio quello che era stato previsto, c’è questa settimana di vuoto prevista per gli esercizi spirituali, però al di là degli appuntamenti ordinari. Sodano diceva “in questo mese avremo la gioia di sentire la sua voce di pastore, ci saranno tante occasioni di sentire la sua voce paterna”.