Il papa ai giovani: abbiate il coraggio di predicare il Vangelo

Se ad accogliere il papa nella cattedrale di Notre Dame sono state le solenni note del maestoso organo e il coro che intonava il Tu es Petrus, in piazza poco dopo i giovani, quasi 15 mila, hanno salutato Benedetto XVI. Dopo la recita dei vespri con i sacerdoti e i religiosi, il papa parla ai ragazzi per far loro coraggio e lanciare due inviti: non aver paura di “parlare di Cristo a tutti” e portare la Croce, anche se a volte “venerarla attira la derisione e anche la persecuzione”.
Discorso breve ma intenso quello che il pontefice rivolge ai ragazzi che da diverse ore si sono ritrovati per dare vita a una veglia che si concluderà domani mattina. “E’ con entusiasmo che voi mi salutate stasera, dando un carattere festoso e molto simpatico a questo incontro – esordisce Ratzinger – esso mi richiama quello indimenticabile dello scorso luglio a Sydney, al quale alcuni di voi hanno partecipato in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù”. Proprio Sydney, “ha fatto riscoprire a molti giovani l’importanza dello Spirito Santo nella vita del cristiano”.
“È urgente parlare di Cristo attorno a voi, alle vostre famiglie e ai vostri amici, nei vostri luoghi di studio, di lavoro o di divertimento – prosegue Ratzinger -. Non abbiate paura! Abbiate ‘il coraggio di vivere il Vangelo e l’audacia di proclamarlo'”. “Per questo io vi incoraggio a trovare le parole adatte per annunciare Dio intorno a voi, poggiando la vostra testimonianza sulla forza dello Spirito implorata nella preghiera. Portate la Buona Novella ai giovani della vostra età e anche agli altri. Essi conoscono le turbolenze degli affetti, la preoccupazione e l’incertezza di fronte al lavoro ed agli studi. Affrontano sofferenze – afferma Benedetto XVI – e fanno l’esperienza di gioie uniche. Rendete testimonianza di Dio, perché, in quanto giovani, voi fate pienamente parte della comunità cattolica in virtù del vostro battesimo e in ragione della comune professione di fede. La Chiesa conta su di voi, ci tengo a dirvelo!”.
Poi il mistero della Croce. “Molti di voi portano al collo una catena con una croce. Anch’io ne porto una, come tutti i vescovi del resto. Non è un ornamento, né un gioiello. È il simbolo prezioso della nostra fede, il segno visibile e materiale del legame con Cristo”. “Cari giovani – avverte il papa – io so che venerare la Croce attira a volte la derisione e anche la persecuzione. La Croce mette in questione in qualche modo la sicurezza umana, ma rende sicura, anche e soprattutto, la grazia di Dio e conferma la nostra salvezza. Questa sera, io vi affido la Croce di Cristo”. “Non dimenticate – conclude Ratzinger – i due tesori che il papa vi ha presentato stasera: lo Spirito Santo e la Croce! Vorrei, per concludere, dirvi ancora una volta che io conto su di voi, cari giovani, e desidererei che voi faceste esperienza oggi e domani della stima e dell’affetto della Chiesa”.
I ragazzi hanno interrotto il papa di frequente con applausi e ritmando il suo nome in italiano. Ed è notte quando Benedetto XVI si allontana dalla piazza tra i canti e gli applausi. Prima di far ritorno alla Nunziatura per la cena e per un breve saluto ai parigini, la consegna ideale di due doni: lo Spirto Santo e la stessa Croce.