L’avventura incantevole e drammatica del “Cammino di Pietro”

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In esposizione dipinti e sculture di artisti d’eccezione quali Lorenzo Veneziano, Vitale da Bologna, Marco Basaiti, Garofalo, Jan Brueghel, Giorgio Vasari, Georges de La Tour, Guercino, Gerrit van Honthorst, Dirk Van Baburen, Luca Giordano, Mattia Preti, Guido Reni, Vasilij Dmitrievic Polenov, Eugéne Burnand. Per l’Anno della Fede, Pietro è l’emblema perfetto: icona dell’umanità che cerca e che trova, e dopo aver trovato segue; purtroppo è anche debole e tradisce e , tuttavia, sa chiedere perdono. Dunque un vero cammino di fede che non conosce sosta e che gli artisti hanno saputo cogliere ed esprimere con la genialità loro propria. Davanti alle opere d’arte credenti e non credenti hanno reazioni diverse, ma la bellezza che viene espressa chiama gli uni agli altri all’ascolto di un messaggio a cui ognuno è rimandato a dare risposta personale rispetto alla vicenda dell’uomo e del testimone più decisivo al mondo per la fede dei cristiani. La mostra dell’apostolo Pietro è proprio un viaggio nella mente e nel cuore di ognuno di noi, in quanto attraverso le 40 opere esposte si raffigurano le figure fondamentali della fede, forme e emozioni che la vita ci fa affrontare ogni giorno: il momento dell’incontro, dello stupore, della resistenza, della crisi e rinascita, dell’abbandono in Dio, della fraternità, della missione, della somiglianza.

Il criterio della mostra è fortemente narrativo: la fede come incontro personale, come risposta ad un avvenimento, come sguardo di meraviglia , come sconcerto e spaesamento all’impatto con il lato inedito di Cristo, che sconvolge le sicurezze e le miserie dell’uomo, mettendolo in difficoltà ( i dipinti della Lavanda dei piedi o della Cattura di Cristo nell’orto degli Ulivi); per farsi poi notte, lacrime, ma subito dopo rinascita e salvezza ritrovata. E ancora, la missione di Pietro, raccontata da Lorenzo Veneziano , un sublime trecento italiano, che ci rapisce in paradiso a vedere l’apostolo su sfondo oro stringere fra le mani le chiavi di Cristo. La fraternità e la somiglianza che lega Pietro e Paolo, resa da Guido Reni ,per sottolinearci il rapporto intimo e cosi speciale tra i due. Forte è stato l’augurio espresso da parte di Don Alessio Geretti, curatore della mostra, nella conferenza stampa di oggi nella Sala Stampa Vaticana: “ Che questa mostra possa risanarci cuore e anima, Pietro sosterrà sempre la nostra fatica nel credere “.

Castel Sant’Angelo come le rive del lago di Tiberiade, dove Pietro fu chiamato e dove per i credenti tutto cominciò. Pietro, dopo la sua notte più lunga e la sua alba più indimenticabile. Dal 7 febbraio 2013 al 1 maggio 2013, questa mostra è un cammino per crescere nella fede, ma anche una provocazione a dover percepire l’esigenza di credere come risposta alla domanda di senso che la vita ci pone.

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