Il papa in Francia: laicità positiva e ricerca di Dio. La prima giornata

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Prima giornata di Benedetto XVI in Francia. Tappa a Parigi, con numerosi impegni in agenda, a cominciare dalla visita di cortesia all’Eliseo, con l’incontro con il presidente Sarkozy. Nel pomeriggio, dopo un saluto ad una rappresentanza della comunità ebraica, il pontefice ha parlato al mondo della cultura al Collège des Bernardins. A seguire, la recita dei vespri con religiosi e sacerdoti nella Cattedrale di Notre Dame e il saluto ai giovani che daranno vita a una veglia che durerà tutta la notte.


I MOMENTI DELLA GIORNATA

IL SALUTO AI GIOVANI. Se ad accolgliere il papa nella cattedrale di Notre Dame sono state le solenni note del maestoso organo e il coro che intonava il Tu es Petrus, in piazza poco dopo i giovani, quasi 15 mila, hanno salutato Benedetto XVI. Dopo la recita dei vespri con i sacerdoti e i religiosi, il papa parla ai ragazzi per far loro coraggio e lanciare due inviti: non aver paura di “parlare di Cristo a tutti” e portare la Croce, anche se a volte “venerarla attira la derisione e anche la persecuzione”. Discorso breve ma intenso quello che il pontefice rivolge ai ragazzi che da diverse ore si sono ritrovati per dare vita a una veglia che si concluderà domani mattina. “E’ con entusiasmo che voi mi salutate stasera, dando un carattere festoso e molto simpatico a questo incontro – esordisce Ratzinger – esso mi richiama quello indimenticabile dello scorso luglio a Sydney, al quale alcuni di voi hanno partecipato in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù”. Proprio Sydney, “ha fatto riscoprire a molti giovani l’importanza dello Spirito Santo nella vita del cristiano”. La cronaca – Le parole del papa

I VESPRI A NOTRE DAME. Il papa celebra i vespri nella Cattedrale Notre-Dame di Parigi, davanti al clero francese e chiede ai religiosi di non aver paura di “diventare depositari della Parola di Dio”. Discorso spirituale, quello che Benedetto XVI rivolge ai cardinali, vescovi, sacerdoti, religiosi, seminaristi e diaconi della Francia. “Trattenete sempre in voi il gusto della Parola di Dio – dice – imparate , grazie ad essa, ad amare tutti coloro che si troveranno lungo la vostra strada. Nessuno è di troppo nella Chiesa, nessuno! Tutti possono e devono trovarvi il proprio posto”. “Cari amici sacerdoti – aggiunge – non abbiate paura di consacrare una parte considerevole del vostro tempo alla lettura, alla meditazione della Scrittura e alla preghiera dell’ufficio divino! Quasi a vostra insaputa – aggiunge – la Parola letta e meditata nella chiesa agisce in voi e vi trasforma”. “Voi siete destinati a diventare depositari di questa Parola efficace – prosegue Benedetto XVI – che compie ciò che dice”. Il papa ammira la bellezza della cattedrale che, dice, “si innalza nel cuore della città come segno vivo della presenza di Dio in mezzo agli uomini”. “La cattedrale di Notre-Dame resta a giusto titolo – prosegue – uno dei monumenti più celebri del patrimonio del vostro Paese”. Infine, una preghiera per l’unità della Chiesa. “Saluto con rispetto ed affetto i rappresentanti delle chiese cristiane e delle comunità ecclesiali, venuti a pregare fraternamente i vespri con noi in questa cattedrale. “Non vi è chiesa senza unità”. Le parole del papa

L’INCONTRO CON IL MONDO DELLA CULTURA. La ricerca di Dio ha formato il monachesimo e la stessa cultura europea. Benedetto XVI è venuto a Parigi per incontrare quel mondo della cultura che tanto gli appartiene e che tanto ha frequentato prima di diventare papa. Di quei giorni ha parlato questa mattina al presidente francese Nicolas Sarkozy e nel pomeriggio per un’ora è tornato proprio a vivere quella atmosfera al College de Bernardins, edificio del XII secolo che racconta la storia del monachesimo e che da pochi gironi è tornato ad essere il cuore della vita culturale del Quartiere latino grazie all’impegno della Chiesa di Parigi. Ai circa 700 rappresentanti del mondo della cultura di ogni scuola e tradizione, il papa ha presentato una riflessione sul ruolo del monachesimo nella costruzione della civiltà europea. Perfino l’etica del lavoro nel modello occidentale è fondata sul “labora ” della regola di san Benedetto e, se si perde la misura di Dio, il lavoro può trasformare l’uomo e portarlo alla sua distruzione. Ma dall’epoca dei monaci ad oggi, il profondo cambiamento e la perdita della attenzione alla Parola che è Via hanno fatto sì che per molti Dio sia diventato il grande sconosciuto. Ma se ciò che ha creato l’Europa è stata la ricerca di Dio, una cultura meramente positivista che rimuovesse dal campo della ricerca scientifica la domanda su Dio, porterebbe alla capitolazine della ragione e al tracollo dell’ umanesimo. La cronaca – Le parole del papa

INCONTRO CON LA COMUNITA’ EBRAICA. Quella tra cristiani e ebrei e’ una ”fratellanza da fortificare e da vivere”, tanto ”a motivo di cio’ che ci unisce” che ”di cio’ che ci separa”. E’ il messaggio di Benedetto XVI ad una piccola delegazione della comunita’ ebraica francese incontrata nella sede della Nunziatura di Parigi. Il pontefice ha voluto anche ”rendere un commosso omaggio a coloro che sono morti ingiustamente e a coloro che si sono adoperati perche’ i nomi delle vittime restassero presenti nel ricordo”. ”Dio non dimentica!”, ha ricordato. Le parole del papa

L’INCONTRO CON SARKOZY ALL’ELISEO. Standing ovation per il papa al suo arrivo nella grande sala che ha fatto da scenario all’Eliseo all’incontro dI Benedetto XVI con i rappresentati dello stato dopo un quarto d’ ora di faccia a faccia con Nikolas Sarkozy, accompagnato da Carla Bruni e dai figli. “Sono profondamente convinto che sia necessaria una nuova riflessione sul vero significato e sull’importanza della laicità”, ha detto il papa in un discorso davanti al presidente francese Nicolas Sarkozy. In ogni cafè di Parigi le tv sono accese per seguire le parole del presidente che rinnova la difesa della ragione e della cultura francese come cultura nata dalla radici giudaico cristiane oltre che greche e romane. Sarkozy difende la laicità positiva che rispetta, dialoga, ragiona. Una laicità che accoglie il pensiero della Chiesa cattolica perchè indubbiamente ha contribuito alla civilizzazione della Francia e dell’ Europa. Rappresentanti di altre religioni o agnostici , tuti accolgono il papa. Il presidente ricorda anche la visita del papa a Lourdes, luogo dove la fede si tocca e si purifica e dove si impara a rispettare la dignità umana. Un messaggio di pace tra le fedi che devono dialogare alla luce della regione, dice Sarkozy, che chiede reciprocità e parla di fondamentalismo e raltivismo. Laicità positiva cioè dialogo, confronto, reciprocità.Un lungo discorso che il papa ha ascoltato con molta attenzione soprattuto quando il presidente francese ha affermato di rispettare tutte le religioni: per lui la spirtualità non è un pericolo per la laicità, non è un ostacolo per la cultura. La cronaca – Le parole del papa

L’ARRIVO A PARIGI. Benedetto XVI è arrivato a Parigi. All’aeroporto di Orly, l’accoglienza del presidente Sarkozy, accompagnato dalla moglie Carla Bruni, e dell’arcivescovo di Parigi, mons. André Vingt-Trois. Una vigorosa stretta di mano con il presidente, un sorriso alla Bruni che ha accennato un inchino con la testa; poi, il papa ha ascoltato gli inni nazionali su un tappeto rosso, mentre il vento gli rivoltava la mantellina bianca. Il primo incontro con Sarkozy si è svolto in una sala dell’aeroporto: per qualche minuto, un benvenuto più informale rispetto a quello previsto all’Eliseo con i discorsi ufficiali.

LAICITA’ E LITURGIA. LA CONFERENZA STAMPA. Laicità e liturgia. Sono i due temi trattati dal papa durante la conferenza stampa in aereo. Sul primo punto, Benedetto XVI ha ribadito che ”la laicità non è in contraddizione con la fede”, ma “frutto della fede”. “Questo vale per i francesi e per i cristiani di oggi”, ha spiegato, invitando i credenti a “vivere con gioia la libertà della fede”, “una cosa necessaria per la società”. E ancora: “La religione non e’ identificabile con uno Stato, la religione non è politica e la politica non è una religione”. Sulla liturgia e le polemiche sulla liberalizzazione del rito tridentino, il papa ha chiarito che “la liturgia rinnovata è quella ordinaria della Chiesa”. Il motu proprio Summorum Pontificum, dunque, non è ”un passo indietro rispetto al Concilio”, ma “un atto di tolleranza pastorale per persone formate alla liturgia preconciliare”. “Non c’è nessuna opposizione tra la liturgia del concilio e questa liturgia. Si tratta – ha aggiunto – di uno sviluppo naturale della liturgia di questo secolo, ma la liturgia sviluppandosi conserva la sua identità. Non c’é contraddizione né opposizione tra le liturgie”. La liturgia rinnovata ”sottolinea di più – ha concluso – la partecipazione comunitaria, ma non è semplicemente l’assemblea di una comunità”.

IL VOLO E IL MESSAGGIO A NAPOLITANO. Inizia il viaggio di Benedetto XVI in Francia. Stamani, alle 9,23, la partenza dell’aereo speciale Alitalia da Fiumicino. Ad accogliere il pontefice, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, ma anche il presidente di Adr, Fabrizio Palenzona, il commissario straordinario di Alitalia, Augusto Fantozzi, il Nunzio Apostolico in Italia mons. Giuseppe Bertello. Prima di imbarcarsi Benedetto XVI ha scambiato una battuta anche sul destino di Alitalia. “Da tempo prego per voi”, ha detto al commissario straordinario Fantozzi che, salutandolo aveva chiesto preghiere per la Compagnia”. Durante il volo non è mancato, come sempre, il telegramma per il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. La cronaca

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