Numeri ufficiali Covid-19 del 17 febbraio 2021. Al ritmo attuale – con le dosi di oggi – finiamo in due anni con la vaccinazione
Per terminare la vaccinazione anti-Covid-19 in Veneto, “con i vaccini di oggi ci vorrebbero due anni”, ha sottolineato il Direttore generale della Sanità regionale, Luciano Flor. “In estate – ha aggiunto – è prevista un’ondata di arrivi, ma la certezza non ce l’ha nessuno. Se abbiamo fatto 650 mila vaccinazioni [influenzali] senza piani straordinari, senza allestire centri di vario tipo, credo che quel numero lo possiamo tranquillamente aumentare e possiamo arrivare a 1 milione al mese, se avessimo i vaccini. E per fare 4 milioni di cittadini – ha concluso – servono quattro mesi, per l’estate avremmo già finito” (Fonte SkyTG24).
Ringraziando i nostri lettori e sostenitori, ricordiamo che è possibile inviare comunicazione presso l’indirizzo di posta elettronica del “Blog dell’Editore”: QUI.
I dati Covid-19 ufficiali del Ministero della salute di oggi mercoledì 17 febbraio 2021
Ricoverati con sintomi: 18.274 (-189) (-1,02%)
In terapia intensiva: 2.043 (-31) (-1,49%) [con 113 nuovi ingressi del giorno] [*]
Deceduti: 94.540 (+369) (+0,39%)
Vaccinati [**] e percentuale sulla popolazione (aggiornato al 17 febbraio 2021 Ore 14:00): 1.298.844 (2,16%)
[*] Dato molto importante, perché permette di verificare al di là del saldo quante persone sono effettivamente entrate in terapia intensiva nelle ultime 24 ore oggetto della comunicazione.
[**] Persone che hanno completato la vaccinazione (prima e seconda dose). Vaccinazione in tempo reale: QUI.
Il sistema “Tutor” per verificare il “trend” dell’epidemia
Media giornaliera dei decessi: 260 (-)
Tabella con i decessi al giorno, il totale dei decessi e la media giornaliera dei decessi [A cura dello Staff del “Blog dell’Editore”]: QUI.
Il punto della situazione a cura di Lab24
Oggi affrontiamo un aspetto collaterale rispetto all’epidemia di Covid-19, ma di estremo interesse: l’influenza stagionale, che era temuta per una possibile sovrapposizione con l’emergenza in corso e che invece sta mostrando un andamento del tutto anomalo. Come vedremo non solo i casi sono drasticamente ridotti rispetto agli anni precedenti, ma sono finora riconducibili a sindromi simil-influenzali e non a patologie legate a virus influenzali (di tipo a e B). Partiamo dai numeri: al termine della settimana 1-7 febbraio il Rapporto InfluNet, che monitora l’andamento in Italia sulla base delle segnalazioni dei “medici sentinella” presenti sul territorio, riporta un’incidenza delle sindromi simil-influenzali (1,7 casi per 1.000 assistiti) che resta stabilmente al di sotto della soglia basale di 3,6 casi per 1.000 assititi, secondo il metodo Mem (Moving epidemic method) dell’Ecdc. I dati sono solo parzialmente condizionati da Sardegna e Calabria, che a causa dell’emergenza Covid-19 non hanno ancora attivato la rete di sorveglianza. I casi totali da inizio rilevazione (ottobre 2020 – quinta settimana 2021) sono stimati a quota 1.589.200, contro 4.161.000 dello stesso periodo dello scorso anno (ottobre 2019 – quinta settimana 2020). La riduzione è del 61,8%, mentre l’incidenza per fasce di età è così ripartita: 4,5 casi per 1.000 assistiti tra 0 e 4 anni; 2,15 tra 5 e 14; 1,62 tra 15 e 64; 0,81 sopra i 65 anni. Guardando questi dati si ricava la conferma che l’influenza è stata ampiamente limitata dalle misure di contenimento e mitigazione messe in campo contro il Sars-Cov-2. In realtà, approfondendo l’analisi con il Report virologico InfluNet pubblicato alla stessa data (10 febbraio 2021) si ricava un’altra informazione importante: dall’inizio della rilevazione nessun virus influenzale è stato finora identificato in Italia. Tra tutti i casi stimati sono stati finora esaminati in laboratorio i campioni clinici di 3.060 pazienti: nessuno è risultato positivo al virus influenzale, né di Tipo A, né di Tipo B; 409 sono invece risultati positivi al Sars-CoV-2. Se incrociamo questo dato con le stesse analisi condotte a livello internazionale, e segnalate nello stesso Report virologico, notiamo come le segnalazioni di virus influenzale siano sporadiche e quasi tutte relative al Tipo B. Con valori al di sotto dei livelli inter-stagionali nelle zone temperate dell’emisfero Nord, a livelli inter-stagionali nell’emisfero Sud e con poche identificazioni virali concentrate in particolare ad Haiti, nell’Africa occidentale e nell’Asia Meridionale. Se da un lato le misure contro il Sars-CoV-2 hanno limitato in modo importante il numero delle sindromi simil-influenzali, dall’altro la quasi scomparsa del virus influenzale, ridotto a livelli minimi in tutti i Paesi in entrambi gli emisferi, lascia intuire una sorta di “competizione” diretta tra i due virus: competizione che, se trovasse conferma, sarebbe stata largamente vinta dal nuovo Coronavirus. E che porterebbe a ipotizzare, per il futuro, a una possibile sostituzione dell’epidemia stagionale di influenza con quella da Sars-CoV-2 o da sue varianti. Contro cui, pur considerando la maggiore pericolosità della malattia, disponiamo di vaccini che stanno mostrando sul campo un’efficacia all’incirca doppia rispetto a quelli anti-influenzali (Fonte Lab24.ilsole24ore.com/coronavirus).
Presidente Tribunale Napoli: “Ripresa scuola ha causato aumento contagi”
“È troppo presto per poter parlare di una terza ondata del virus. Ma ho constatato, in relazione al personale, che obiettivamente la ripresa della scuola ha portato a una ripresa dei contagi”. A dirlo è il Presidente del Tribunale di Napoli, Elisabetta Garzo, nel corso della conferenza stampa per la firma della convenzione quadro con l’Università Federico II. “Mentre c’è stato un periodo tranquillo, senza denunce – fa notare – viceversa con la ripresa delle scuole parecchi colleghi, a causa dei figli, hanno lamentato situazioni di possibile contagio” (Fonte SkyTG24).
In presenza numero crescente dei focolai Covid-19 nelle scuole della Campania, mentre i NO VAX danneggiano solo se stessi, i NO DaD danneggiano sé stessi E gli altri. I NO DaD chiedono la dittatura sanitaria in mano al governo centrale, ai danni non solo dei propri figli e delle loro famiglie, ma ai figli degli altri e delle altre famiglie. I NO DaD irresponsabili e dannosi per la comunità vanno fermati, come anche le decisioni scelerati del TAR della Campania. Cosa pretendono i NO DaD e il TAR, che si lasciano le scuole aperte con dei focolai attivi dentro? #ilvirusringrazia
Scuole Campania: i No DaD chiedono di commissionare De Luca
Tecnicodellascuola.it, 16 febbraio 2021
Torna a far polemica la chiusura delle scuole in Campania dopo gli ultimi aggiornamenti dell’Unità di Crisi. A seguito di ciò, il governatore De Luca aveva affidato alle amministrazioni comunali la decisione per ogni singola situazione.
Non ci stanno, però, i No DaD che, tramite una lettera indirizzata al Governo centrale, hanno espresso il loro disappunto tanto da richiedere di sostituire Regione e Comuni per le decisioni che riguardano il mondo della scuola.
Il coordinamento Scuole Aperte della Campania ha inviato una lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al presidente del Consiglio Mario Draghi e ai ministri dell’Istruzione Patrizio Bianchi, della Salute Roberto Speranza, delle Pari opportunità Elena Bonetti e delle Disabilità Erika Stefani affinché il Governo si sostituisca alla Regione Campania e ai Comuni sulle decisioni da prendere in merito alla questione scuola.
Nella lettera, si legge: “Le scuole sono state le ultime ad aprire sul territorio nazionale (il 28 settembre) e le prime a chiudere di nuovo il 16 ottobre e, con altalenanti e parziali aperture di alcuni gradi, a riaprire in toto solo il 1° febbraio. Tutto questo contrariamente alle disposizioni governative nazionali”.
“La DaD ha significato un aggravio ulteriore del tasso di dispersione scolastica – continua la lettera – un rischio che in Campania è già ben al di sopra della media del Paese, raggiungendo addirittura il 17,3% della popolazione scolastica totale e il 31,9% per la popolazione scolastica delle scuole secondarie di secondo grado”. Per il coordinamento, in Campania è in atto una “interpretazione distorta a livello locale, a maggior ragione se i dati, i medesimi inviati alla cabina di regia del ministero della Salute, pongono la nostra regione in zona gialla, secondo i criteri ministeriali“.
Il Tar ha accolti i ricorsi, ma non sono stati applicati
Sempre nella lettera, il coordinamento ricorda che il Tar ha accolto i ricorsi che hanno imposto alla Regione di riaprire le scuole, proprio in base alla normativa nazionale. Quest’ultima, tuttavia, non è mai stata applicata, infatti i No DaD scrivono: “La normativa nazionale non è mai stata applicata a causa di ordinanze continue basate non su dati reali, ma su formule previsionali che, ancora oggi, auspicano la chiusura delle scuole come unica soluzione al problema pandemico, perché ritenute uniche responsabili di contagi”.
Gimbe, serve un lockdown rigoroso di 3 settimane
Serve un lockdown “rigoroso” di due o tre settimane per abbattere la curva dei contagi da Covid-19. A dirlo è Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe. “Se manteniamo la strategia di mitigazione, che ha l’obiettivo primario di contenere il sovraccarico degli ospedali, ci trascineremo inevitabilmente lo sfiancante Stop&go degli ultimi mesi per tutto il 2021, magari rivedendo criteri e tempistiche del sistema delle Regioni ‘a colori’ – spiega – Se invece si deciderà di perseguire una strategia Covid-free è necessario abbattere la curva dei contagi con un lockdown rigoroso di 2-3 settimane al fine di riprendere il tracciamento, allentare la pressione sul sistema sanitario, accelerare le vaccinazioni e contenere l’emergenza varianti”. Per Cartabellotta, “il numero dei nuovi casi settimanali è stabile da settimane a livello nazionale, ma in metà delle Regioni si osserva già’ un’inversione di tendenza, anche se i numeri per ora non impattano in maniera rilevante sulle curve nazionali perché si tratta principalmente di Regioni di piccole dimensioni” (Fonte SkyTG24).
Tar Lombardia: “Pandemia giustifica limitazioni ma temporanee”
Secondo il Tar della Lombardia, “la situazione pandemica giustifica l’introduzione di misure restrittive a fronte di un temporaneo e limitato sacrificio degli interessi individuali”, ma vi è “la necessità di tenere fermi inderogabili principi, anche di derivazione euro-unitaria, nella persuasione che, in uno Stato di diritto, l’emergenza non giustifica di per sé qualsivoglia misura”. Lo ha spiegato il Tar stesso in occasione dell’inaugurazione dell’Anno giudiziario (Fonte SkyTG24).
Plasma iperimmune riduce mortalità 65% anziani
La trasfusione di plasma iperimmune in anziani ricoverati nelle Rsa e affetti da Covid-19 si è rivelata “estremamente efficace” riducendo la mortalità del 65% ed eliminando il virus nel 90% dei casi. Lo dimostra lo studio Rescue dell’Asst di Mantova, il primo a livello mondiale di questo tipo. I risultati sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista americana Mayo clinic proceedings: innovations, quality and outcomes e presentati al Centro universitario aziendale dell’ospedale Carlo Poma. A illustrare i dati dello studio sono stati il Direttore del Servizio trasfusionale dell’Asst e principal investigator dello Studio, Massimo Franchini assieme a Giuseppe De Donno, pneumologo, il primo ad utilizzare il metodo al Poma non senza polemiche, che ha selezionato e seguito i pazienti [QUI] (Fonte SkyTG24).
Von der Leyen come Lamorgese… Quello che abbiamo appreso dai suoi interventi che non solo è inadatta per la carica, ma che è dannosa. Ricordiamo la sua ammissione di fallimento in riferimento ai vaccini.
Von der Leyen: “Chiudere frontiere non serve a fermare virus”
“Chiudere le frontiere non è servito a fermare il virus” e questa “è una lezione che abbiamo appreso dalla pandemia”. Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nella presentazione della nuova strategia di contrasto alle varianti del Covid-19. “Ricorderete – ha aggiunto – quando la primavera scorsa, all’inizio della pandemia, 17 Stati membri avevano introdotto misure di controllo ai confini” anche se “non tutti allo stesso tempo”, e che comunque “non hanno fermato la diffusione virus, ma hanno anzi provocato problemi e difficoltà, danneggiando il mercato unico”. “A dicembre erano solo quatto” gli Stati Ue che avevano ancora in vigore restrizioni, mentre “ora sono saliti a nove”. Von der Leyen ha evidenziato la necessità di “bilanciare la tutela della salute con la libertà di circolazione”, e ha fatto notare che “in questa fase, è molto importante guardare alle regioni che si trovano nella stessa situazione pandemica” anziché imporre blocchi ai confini nazionali (Fonte SkyTG24).
Lombardo: Pericolo sistema bancario parallelo mafie
“Quando i numeri del contagio saranno più chiari e la fase emergenziale tenderà a scemare – afferma il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo all’interno del Rapporto “Il Triangolo pericoloso. Mafie, corruzione e pandemia” di Libera – la ‘Ndrangheta cercherà di comprendere a fondo quali scenari economici si andranno a delineare in Italia ed all’estero. Sarà quella la fase in cui gli analisti mafiosi, su incarico delle grandi organizzazioni criminali, saranno chiamati ad individuare i settori produttivi più appetibili, in cui immettere gli enormi capitali sporchi di cui il complessivo sistema mafioso dispone”(Fonte SkyTG24).
Purtroppo c’è ancora. Il primo che dovrebbe esssere cacciato.
A proposito di Arcuri
Il Commissario dovrebbe essere riuscito a salvare il posto almeno fino allo scadere dell’emergenza, al momento previsto il 30 aprile. Salvini, che lo ha cannoneggiato fino all’altro giorno, ora usa al massimo l’ironia e si dice pronto ad aiutarlo: tanta benevolenza non si deve solo all’ingresso della Lega nel governo ma, rivela Lorenzo Salvia, proprio al via libera al Veneto per i vaccini extra. D’altronde, il fatto che Arcuri, dal suo arrivo a Invitalia nel 2007 abbia attraversato indenne nove governi dice molto sul suo istinto di sopravvivenza (Fonte Gianluca Mercuri, redazione Digital – Fonte Il Punto | la newsletter del Corriere della Sera, 17 febbraio 2021).