Noi registriamo fatti, che ci colpiscono e li mettiamo lì, come puntini neri su un foglio bianco

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«In un anno siamo stati stravolti da un virus sconosciuto, abbiamo smesso di uscire la sera, di viaggiare, di avvicinarci gli uni agli altri, Salvini è tornato con Di Maio, la Lega governa con la sinistra e con Lamorgese, e nel 2021 un asteroide potrebbe colpire la Terra» (Azzurra Barbuto @AzzurraBarbuto – Twitter, 13 febbraio 2021).

Apparentemente i puntini neri messi lì alla rinfusa su un foglio bianco non significano nulla. Ma quando poi i puntini sul foglio bianco si aggiungono fino a formare un quadro d’insieme, lo scenario appare più chiaro e definito, manifestandosi nell’ectoplasma esteso del nostro osservatorio devozionale, devoto all’osservazione e alla lente. Ultimamente abbiamo registrato molte cose, tra cui ne elenchiamo alcune.

Draghetto lampo. Biberon avvelenato per il popolo italiano.

Abbiamo registrato che il governo italiano (Conte 2) è caduto poco dopo che si è formato il nuovo governo USA targato Biden e abbiamo registrato in merito un tempismo insolito.

Abbiamo registrato che le consultazioni con le parti politiche compiute da Fico sono durate di più della stessa formazione del governo Draghi. “Governo lampo”.

Abbiamo registrato che Renzi con tre ministeri ha fatto cadere un governo urlando a destra e a manca il suo dissenso al governo Conte 2, che gli garantiva 3 ministri e abbiamo registrato che oggi il rottamatore e asfaltatore Renzi non dice nulla a fronte del suo unico ministro col governo Draghi.

Abbiamo registrato una insolita unanimità del consenso di tutte le parti politiche al governo Draghi, per il quale si registra solo il dissenso dei Fratelli d’Italia.

Abbiamo registrato che 5 minuti dopo il discorso di Mattarella nel quale palesava due strade, elezioni o governo di scopo, il portavoce del Quirinale ha annunciato che Draghi era attesa il giorno dopo a colloquio con Mattarella. “Chiamata lampo”.

Abbiamo registrato che la democrazia è messa all’angolo l’ennesima volta in questa nostra Italia, che ha perso la guerra e deve sempre rendere conto agli alleati anticomunisti.

Abbiamo registrato che solo dopo 1 minuto che dalla voce del portavoce del Quirinale è uscito il nome Draghi, l’Italia ha risparmiato 1,3 miliardi di euro. “Coincidenze lampo”. Ma dai!

Abbiamo registrato che tra gli otto ministri “tecnici” troviamo il “riciclato” Colao come Ministro per l’Innovazione Tecnologica, “uomo di Bilderberg” e di cui l’ultima memoria che abbiamo della sua esistenza, era l’inglorioso fallimento della task force che avrebbe dovuto coordinare, mentre invece per di più stava nella sua residenza londinese durante il lockdown. In cima alla sua lista è la “lotta al contante”. Non la lotta contro gli utilizzi illeciti del contante, ma direttamente contro il contante.

Abbiamo registrato che un altro tra gli otto ministri “tecnici” è Cingolani, come Ministro per la Transizione ecologica (cioè dell’Ambiente, nome fumoso del giocattolo-manda-giù-il-rospo dei greta-grillini), un fisico, dal 1º settembre 2019 responsabile dell’innovazione tecnologica di Leonardo, la maggior società italiana di armamenti e colosso mondiale nel settore militare.

Abbiamo registrato che la prima cosa a cui il governo Draghi metterà le mani è il Mes e che quasi la metà di questi fondi europei verranno gestiti dai sopramenzionati Colao e Cingolani, oltre che tutti i posti chiave economici sono saldamenti in mani ai tecnici.

Abbiamo registrato che la metà dei Ministri del governo Draghi del cambiamento sono riciclati dal governo Conte 2 fallimentare.

Abbiamo registrato che nove ministri sono lombardi e zero sono siciliani.

Abbiamo registrato che la casella del Ministero dello Sport è vuota. Vorrà pur dire qualcosa, perché nulla accade per caso…

Abbiamo registrato che Salvini chiedeva le dimissioni di Speranza, non 20 anni fa, ma pocanzi e ora è suo alleato insieme a coloro che hanno rottamato i suoi decreti sicurezza.

Abbiamo registrato che i giornali di regime sono passati da “quanto è bello e bravo Conte” a “quanto è bello e bravo Draghi” in solo un attimo. “Bello&bravo lampo”. “Gli italiani volano in soccorso del vincitore” (Bruno Barilli).

Abbiamo registrato che Crimi riceve preoccupanti telefonate da nove senatori che vorrebbero manifestare un no, che lui avrebbe stoppato subito.

Abbiamo registrato che un Popolo sovrano di uno Stato sovrano per l’ennesima volta ha un governo non votato dal Popolo.

Ectoplasma. Disegno di Carla Icardi.

Abbiamo registrato, registriamo e continuiamo a registrare, e mentre registriamo, la spia della preoccupazione si è accesa, il livello dell’indicatore della preoccupazione è in salita preoccupante.

Abbiamo registrato, registriamo e continuiamo a registrare a cervello acceso, senza ancora parlare di quello che registriamo, perché di quello che registriamo, per ora restano solo puntini neri su un foglio bianco ectoplasmatico ancora da plasmare, ma col biberon già pieno dei ministri del neonato “draghetto lampo”, come fossero dei biscottini Plasmon, che sperano che si guadagni la “fiducia lampo” da “buona la prima”.

Però, non siamo alla scala perché c’è il Covid-19, i teatri sono chiusi ma resta aperto il parlamento, tutto senza una apparente “co-relazione lampo”. Tutto solo per il momento. Con il mondo che ci osserva e le Basi Nato che ci ascoltano come le ville milionarie sul Mar Nero di nessuna appartenenza. Con fantasmi che sfilano in mutande avvelenate si vestono a funerale i super testimoni deceduti il giorno prima della deposizione a Lamezia Terme.

Mentre registriamo i movimenti informatici di ghostwriter simil-danteschi, in mezzo alla tempesta restiamo come i guardiani del faro. Ci sentiamo novelli Ghostbusters che fumano sigari cubani e ballano tango argentino tra fantasmi esotici ed ectoplasmi cosmici dal pessimismo leopardiano in un governo gattopardiano.

Ci muoviamo tra presenze invisibili, in questo palcoscenico mediatico, ove tutto è come non sembra e come non appare diversamente da quello che non è. Dove conta sempre meno essere se stessi e conta sempre di più apparire belli, bravi e fessi.

Dei 23 ministri del governo Draghi 15 sono uomini e 8 sono donne (cosa ne dicono le femministe?) e tre ministri su 4 vengono da regioni del Nord (cosa ne dicono le regioni del Centro-Sud?).«Pentastellati: “A noi i ministeri meno influenti. Ci hanno trattato da deficienti”. E come avreste voluto essere trattati? Ci si stupisce perché il Pd non ha ministri di sesso femminile. Lo stupore nasce dallo stereotipo errato di una sinistra femminista. Macché! Il Pd è quel partito – lo ricordo – che ha governato fino all’altro ieri insieme al M5S creando 15 taskforce di 500 esperti tutti con il pene. Tutti convinti che Draghi abbia unito. Non ha unito un bel niente. Semmai ha diviso. Ha diviso l’opposizione spaccandola in due. E lo ha fatto senza fare niente. Senza neppure parlare. Abilità massima la sua. Stupidità massima quella di chi ci è cascato come una pera cotta» (Azzurra Barbuto @AzzurraBarbuto – Twitter, 14 febbraio 2021).

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