Bosnia- Erzegovina, il nuovo ambasciatore in udienza dal Papa

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Slavica KARAČIĆ Ambasciatore di Bosnia ed Erzegovina alle ore 11.00 di questa mattina ha presentato le sue Lettere Credenziali al Papa. Il nuovo ambasciatore è nata a Široki Brijeg il 18 ottobre 1975, è sposata ed ha due figli. Laureata in Filosofia e Cultura Croata (Università di Zagabria, 1999), ha ricoperto diversi incarichi come Capo dell’Ufficio Management della Banca Auro di Mostar (1999-2000); Capo del Settore Marketing della Banca Auro di Mostar (2000-2001); Capo dei Settori Business internazionale ed Analisi del mercato presso la Banca Ipotecaria Alpe-Adria a Mostar (2001-2006); Ambasciatore in Argentina, Cile, Perú ed Uruguay, con sede a Buenos Aires (2006-2007); Consigliere del Ministro delle Finanze (2008-2011); Consigliere del Primo Ministro (2011-2012). Parla inglese e spagnolo. Lo scorso 22 novembre si era recata in visita alla Nunziatura di Sarajevo per confermare le buone relazione tra la sua nazione e la Santa Sede una visita di cortesia presso la Nunziatura Apostolica a monsignor Joseph Arshad. I due hanno parlato delle buone relazioni che esistono tra la Bosnia Erzegovina e la Santa Sede. Mons. Arshad si è congratulato con il nuovo ambasciatore presso la Santa Sede, nella speranza che le relazioni tra la Bosnia-Erzegovina e la Santa Sede durante il suo mandato siano ancora più rafforzate.

I rapporti hanno visto recentemente un accordo per la creazione dell’L’ordinariato militareil 1º febbraio 2011 con la bolla Magni aestimamus di papa Benedetto XVI. L’Accordo fu una nuova tappa importante nei rapporti tra la Santa Sede e la Bosnia ed Erzegovina. Esso, infatti, è stata una prima e significativa applicazione dell’Accordo di Base tra la Santa Sede e la Bosnia ed Erzegovina, che fu firmato a Sarajevo il 19 aprile 2006 e definì, tra l’altro, il quadro giuridico della presenza e delle attività della Chiesa cattolica nel Paese. In particolare, l’art. 15 del medesimo Accordo riconosce e garantisce il diritto della Chiesa cattolica all’assistenza religiosa dei fedeli cattolici membri delle Forze Armate e stabilisce che l’attività religiosa nelle Forze Armate sarà regolata da un successivo Accordo tra le Autorità ecclesiastiche e la Bosnia ed Erzegovina. Lo stesso ordinariato militare rappresenta l’assetto canonico stabile dato alla cura pastorale degli appartenenti cattolici delleForze Armate della Bosnia ed Erzegovina e loro famigliari, concordato insieme dalla Santa Sede e dallo Stato bosniaco-erzegovinese, esistente però sin dal 1992.

Nel suo discorso per l’ occasione della firma del trattato nel 2011 monsignor Mamberti segretario per i rapprti con gli Stati della santa Sede disse tra l’altro: “Ci auguriamo che ciò possa aiutare anche il processo di integrazione europea ed euro-atlantica, che è al centro del dibattito politico di questi mesi.”

Le relazioni sono state allacciate già nel 1992 per espressa volontà di Giovanni Paolo II, mentre la ex Jugoslavia si disfaceva e si scateneva la guerra .Monsignor Franjo Komarica allora vescovo di Banja Luka, ringraziò , per quella decisione, il Papa “a nome di tutti i sacerdoti, i religiosi, religiose e abitanti di questa terra bagnata da sangue innocente”.

 

Nella foto: Il nuovo ambasciatore in visita in Nunziatura a Sarajevo

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