Il Santuario della Natività di Betlemme approda su Internet
I francescani custodiscono da ottocento anni i Luoghi Santi e la loro memoria. Francesco d’Assisi, loro fondatore, si recò in Oriente nel 1219-1220. Non v’è certezza storica che sia stato a Betlemme, tuttavia il desiderio di far rivivere la suggestione della nascita di Gesù lo spinse a organizzare una rappresentazione vivente di quell’avvenimento, che si svolse per la prima volta nel 1223 a Greccio e dalla quale ebbe poi origine la tradizione del presepe. Anche attraverso questo nuovo strumento multimediale, i francescani si propongono adesso di accompagnare il visitatore lungo la storia di Betlemme e del suo Santuario, narrate in diverse sezioni tematiche, alla luce di quello che è definito “l’evento centrale della storia dell’umanità: la nascita di Gesù Cristo”.
Agili schede ricostruiscono le vicende di Betlemme, dall’insediamento della tribù del re Davide nel 1200 a.C., passando per l’occupazione di Alessandro Magno (333 a.C.), la dominazione dei Tolomei (dal 301 al 198 a.C.), la conquista dei Romani e il regno di Erode il Grande, sotto il quale si compì l’evento della nascita di Cristo. L’arrivo a Betlemme nel 384 di Girolamo, dedito alla traduzione della Bibbia dall’ebraico al latino, la rese centro di una nuova esperienza monastica. Segue la ricostruzione del periodo romano-bizantino e di quello arabo-musulmano, dapprima con la pacifica convivenza sotto il califfo Omar, che occupò la regione nel 638, fino alle persecuzioni da parte del Califfo el-Hakim nel 1009.
Le inasprite condizioni di vita spinsero i cristiani a chiedere aiuto a Goffredo di Buglione, che si trovava ad Emmaus: è l’epoca delle Crociate. Al 1263 risale l’invasione da parte dei mamelucchi d’Egitto, sotto il cui dominio la Palestina rimase fino alla conquista ad opera dell’Impero Ottomano, nel 1517. Questo cadde nel 1917 e nel 1922 la Palestina divenne un protettorato britannico. Dal sito si apprende poi che la celebrazione del Natale a Betlemme si apre con l’ingresso del Patriarca, Sua Beatitudine Fouad Twal, che parte da Gerusalemme la mattina del 24 dicembre e, dopo una sosta a Mar Elias e un’altra sulla tomba di Rachele, si dirige alla basilica della Natività. Subito dopo l’ingresso si celebrano i vespri, cui segue la cena, condivisa con il presidente dell’Autorità Palestinese, il Custode di Terra Santa e il Patriarca.
A mezzanotte questi presiede la messa alla quale, oltre ai cristiani locali e ai pellegrini, partecipano per tradizione anche le autorità palestinesi. La messa si conclude con la processione alla Grotta della Natività, ove ancora oggi è inciso e si continua a cantare “Gloria in excelsis Deo et in terra pax hominibus”.