La grazia del Papa per Natale

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E ovviamente alla fine la grazia e il perdono del Papa sono arrivati. E nel più classico dei modi, come dono di Natale. “Questa mattina- si legge in un comunicato della Segreteria di Stato- il Santo Padre Benedetto XVI ha fatto visita in carcere al Sig. Paolo Gabriele, per confermargli il proprio perdono e per comunicargli di persona di avere accolto la sua domanda di grazia, condonando la pena a lui inflitta. Si è trattato di un gesto paterno verso una persona con cui il Papa ha condiviso per alcuni anni una quotidiana familiarità. Successivamente, il Sig. Gabriele è stato scarcerato ed è rientrato a casa. Benché non possa riprendere il precedente lavoro e continuare a risiedere in Vaticano, la Santa Sede, confidando nella sincerità del ravvedimento manifestato, intende offrirgli la possibilità di riprendere con serenità la vita insieme alla sua famiglia.” Il colloquio è durato circa 15 minuti. Era largamente prevedibile. Ora sembra che tutto si concluda. Si sa che altre indagini sono in corso, ma notizie ufficiali non ce ne sono. Anche il tecnico informatico Claudio Sciarpelletti ha chiesto e otterà il perdono del Papa e la cancellazione della pena ( che era comunque sospesa dalla condizionale). Ora si dovrà vedere dove Paolo e la sua famiglia saranno trasferiti e soprattutto, visto il dichiarato pentimento di Gabriele, se non usciranno altre “fughe di notizie” da lui. Rimane il problema delle fughe di notizie e delle anticipazioni che comunque escono dai Sacri Palazzi. Di gole profonde che manovrano l’opinione pubblica o cercano di farlo ce ne sono sempre stati del resto. Per ora resta la bellezza di un gesto che il direttore della Sala Stampa della Santa Sede ha definito “molto paterno e molto bello.”

E ovviamente alla fine la grazia e il perdono del Papa sono arrivati. E nel più classico dei modi, come dono di Natale. “Questa mattina- si legge in un comunicato della Segreteria di Stato- il Santo Padre Benedetto XVI ha fatto visita in carcere al Sig. Paolo Gabriele, per confermargli il proprio perdono e per comunicargli di persona di avere accolto la sua domanda di grazia, condonando la pena a lui inflitta. Si è trattato di un gesto paterno verso una persona con cui il Papa ha condiviso per alcuni anni una quotidiana familiarità. Successivamente, il Sig. Gabriele è stato scarcerato ed è rientrato a casa. Benché non possa riprendere il precedente lavoro e continuare a risiedere in Vaticano, la Santa Sede, confidando nella sincerità del ravvedimento manifestato, intende offrirgli la possibilità di riprendere con serenità la vita insieme alla sua famiglia.” Il colloquio è durato circa 15 minuti. Era largamente prevedibile. Ora sembra che tutto si concluda. Si sa che altre indagini sono in corso, ma notizie ufficiali non ce ne sono. Anche il tecnico informatico Claudio Sciarpelletti ha chiesto e otterà il perdono del Papa e la cancellazione della pena ( che era comunque sospesa dalla condizionale). Ora si dovrà vedere dove Paolo e la sua famiglia saranno trasferiti e soprattutto, visto il dichiarato pentimento di Gabriele, se non usciranno altre “fughe di notizie” da lui. Rimane il problema delle fughe di notizie e delle anticipazioni che comunque escono dai Sacri Palazzi. Di gole profonde che manovrano l’opinione pubblica o cercano di farlo ce ne sono sempre stati del resto. Per ora resta la bellezza di un gesto che il direttore della Sala Stampa della Santa Sede ha definito “molto paterno e molto bello.”

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