Un fantasma nel cyberspazio attacca la Chiesa. Che combatte la sua battaglia. Ma non vince
All’inizio del 2004, era solo un fantasma, uno tra gli altri nel cyberspazio. Ma negli successivi si è sviluppato come un vero incubo per i vescovi e per i loro portavoce nelle diocesi di lingua tedesca. Invece, dallo scorso sabato pare di essere scomparso nella vastità della rete. Parliamo del sito “kreuz.net”, i cui responsabili sono rimasti sconosciuti sin dall’inizio. I dati riconducono solo ad una associazione “Sodalicium for Religion and Information, 1018 Mariposa Ave., El Segundo, CA 90245-3114 U.S.A.
Durante i suoi primi tempi sulla rete, kreuz.net sembrava solo uno dei siti cattolici ultraconservatori, tra l’altro di pochissima importanza. Presto, però, tutto è cambiato, ed è venuto fuori il suo vero volto. Il sito si è trasformato in una piattaforma per gente di ogni sorta di estremismo: sedivacantisti, negazionisti dell’Olocausto, antisemiti, anti islamisti. Il sito mostrava inoltre una omofobia aggressiva, diffondeva vere calunnie intorno a personalità pubbliche soprattutto in ambito clericale. Ed era assai bene informato. Tanto da essere in grado di anticipare alcune nomine e decreti, mostrando anche di essere bene informati sulla vita privata di vescovi e sacerdoti. Per lunghissimo tempo, kreuz.net ha avuto le funzioni prima di portavoce non ufficiale della Fraternità Sacerdotale di San Pio X, poi di monsignor Williamson, il vescovo negazionista le cui dichiarazioni avevano creato scandalo quando il Papa decise di revocare la scomunica ai lefevbriani: anche in questi casi, le notizie erano evidentemente di prima mano. Questo insieme di bugie, oscurantismo e informazione attirava non poca gente. E l’attenzione era attirata anche grazie ad un linguaggio abominevole, famoso anche per i neologismi, utilizzato contro i nemici. Così, fino all’ultimo momento kreuz.net ha potuto contare su un grandissimo numero di visitatori quotidiani, molti di più di quanti ne potevano contare i siti cattolici sia ufficiali che personali.
Più volte, negli anni passati, gli uffici stampa delle varie conferenze episcopali hanno dovuto dichiarare che kreuz.net non aveva niente a che fare né con la Chiesa cattolica né con la sua fede. Ed sono state innumerevoli le condanne ufficiali arrivate dai capi delle conferenze episcopali per i contenuti del sito, come anche per lo stile non cristiano. Allo stesso modo, per anni la Chiesa d’Austria ha dato anche la stessa risposta a quanti chiedevano perché non agisse apertamente contro questa associazione: il problema è che non solo questo era di proprietà di una società basata negli Stati Uniti, ma cambiava anche continuamente dei server, usati solo dal sito stesso (secondo gli osservatori, lo cambiava fino a tre volte in una unica giornata, basandolo negli Usa, in Francia e in Romania), e questo distruggeva ogni traccia. Forse parte del successo di kreuz.net è fondato sulla competenza tecnica e sulla sua clandestinità perfettamente organizzata.
Un’analisi del contenuto degli articoli – sempre di stringente attualità, con commenti rigidamente controllati dai redattori – aveva però fatto comprendere che gli autori del sito provenivano dall’Austria e/o dalla Germania, e che avevano fonti molto vicine ai vescovi.
Ma le indagini su kreuz.net si sono rafforzate da quando il sito ha reso pubblico che un giovane teologo tomista tedesco – stimato assai nell’ambito di associazioni legate alla tradizione – viveva un rapporto omosessuale. Questa intromissione nella vita del teologo era uno stimolo a inasprire la lotta contro il sito, guadagnando sempre più sostegno da parte sia di partiti politici che di attivisti del movimento gay tedesco.
Ma kreuz.net si è dato da solo il colpo di grazia, commentando la morte improvvisa di Dirk Bach, attore tedesco e noto omosessuale, avvenuta ad Ottobre 2012.“Ora sta bruciando all’inferno-gay eterno“, ha scritto il sito. E così la casa editrice Bruno Gmünder Verlag ha promesso una ricompensa di 15 mila euro a chi fosse stato in grado di rendere pubblici i nomi dei responsabili del sito, mentre in Austria e Germania si mobilitavano partiti politici e associazioni laiche. E se ne sono occupate anche le procure della Repubblica di Austria e Germania, perseguendo kreuz.net per il crimine di “Wiederbetätigung” (diffusione di ideologia nazista)
Al culmine della pressione dell’opinione pubblica, il sito kreuz.net, sabato 1 dicembre, è improvvisamente scomparso. Nessuno finora può dire se questa è davvero la fine della storia, oppure un intermezzo, un momento di pausa e di preparazione per aprire di nuovo il sito con un nuovo nome mentre vengono distrutte tutte le tracce del passato.
I danni causati da kreuz.net sono molteplici, e sono aggravati dal fatto che forse non sarà possibile identificare i responsabili: ha violato i diritti umani delle persone, ha danneggiato persone, ha violato la reputazione di persone e gruppi nella società, ha detto bugie e diffuso malignità; ha diffuso odio contro i credenti di altre religioni e non credenti, ma anche contro i cattolici; ha promosso l’ideologia nazista; ha messo in cattiva luce la Chiesa cattolica di cui si faceva voce senza averne il diritto, e ha infine creato dubbi ai cattolici in rete. Nel momento in cui ha incominciato a guadagnare visibilità sulle agenzie di stampa cattoliche e attenzione da parte della gerarchia, l’ombra di kreuz.net e della potenzialità distruttiva del web 2.0 sotto la maschera dell’anonimo cattolico lascia un gusto amaro. Nel frattempo il cardinale Lehmann, vescovo di Mainz ha ringraziato la casa editrice Bruno Gmünder del suo impegno deciso contro la piattaforma pseudo cattolica.
Resta anche una domanda: come è possibile che la Chiesa stessa non sia stata in grado di mobilizzare tutte le forze pubbliche per avere successo? Ancora una volta si é mostrato assai vero che :“ “I figli di questo mondo, infatti, sono verso i loro pari più scaltri dei figli della luce”. (Lc 16,8.)? Quello che la Chiesa puó comprendere da questo caso é senza dubbio che oggi non basta piú solo reagire con pazienza ma si deve agire in anticipo in modo competente, servendosi della logica e dei nuovi mezzi di comunicazione per rispondere in modo efficace a queste sfide che già domani potrebbero ripresentarsi.
(1- Continua)