L’arcivescovo di Parigi: in Francia, il papa mostrerà il suo vero volto

cardinale André Vingt-Trois
Condividi su...

cardinale André Vingt-TroisA Parigi e Lourdes, Benedetto XVI avrà modo di mostrare il suo vero volto: una risposta alla percezione spesso caricaturale che hanno di lui molti francesi. Ne è convinto l’arcivescovo di Parigi, cardinale André Vingt-Trois, che ha parlato del clima di attesa nel Paese, in un’intervista alla Radio Vaticana. Il viaggio, ha detto, “è un avvenimento molto importante per la Francia e in particolare per i cattolici francesi”.

Significativo il pellegrinaggio in occasione del 150mo anniversario delle apparizioni mariane a Lourdes, così come l’opportunità per i francesi di vedere e sentire il papa “in maniera più diretta”. “I cattolici francesi e i loro vescovi, – spiega il cardinale – hanno un grande affetto per la sede di Pietro e per colui che ne assume il ministero della comunione ecclesiale. Ci sforziamo di sviluppare questa comunione e questa affezione, moltiplicando le relazioni con Roma, in particolare modo con numerosi pellegrinaggi e con gli insegnamenti che diffondono la dottrina cattolica fra i fedeli”.

Benedetto XVI arriva a Parigi, 11 anni dopo la Giornata mondiale della gioventù del 1997. Troverà una Chiesa diversa? Per Ving-Trois è ancora presto per fare un bilancio, ma in ogni caso “il segno magnifico che ha lasciato la celebrazione delle GMG ha aiutato i cattolici francesi ad impegnarsi di più nella testimonianza pubblica della nuova evangelizzazione”. Un compito che passa dal dialogo con il mondo della cultura e con le nuove generazioni, come dimostrano anche alcuni incontri del pontefice nella capitale. “A Parigi, – continua l’arcivescovo – abbiamo privilegiato l’invito ai giovani che rientrano dalle GMG di Sydney, con la speranza che l’incontro con il papa sul sagrato della cattedrale di Notre Dame sia come un nuovo invio alla missione”.

Del resto, i giovani rappresentano “il dinamismo della Chiesa di oggi e la speranza della Chiesa di domani”. Al tempo stesso, l’incontro con gli intellettuali al Collége des Bernardins, “si iscrive all’interno della pastorale propria del papa, il quale manifesta in molte occasioni la sua preoccupazione per il dialogo fra la fede cristiana e la cultura”. “Questa ricerca – chiarisce il cardinale – acquisisce uno spessore particolare: a causa della sua missione di pastore universale e per il contesto intellettuale nel quale la esercita. Per farla breve, si pongono due domande: da un lato, l’approccio del credente cristiano ha una credibilità dinanzi la ragione umana così come si è sviluppata? E ancora: Come la ragione umana e la saggezza illuminano le decisioni degli uomini di oggi, che siano credenti o no, che siano cristiani o no?”.

L’auspicio, dunque, è che il viaggio del papa possa essere un ponte per dialogare anche con i lontani. “Penso che per molti francesi, le cui relazioni con la loro Chiesa e con la loro tradizione cristiana si sono allentate, – conclude l’arcivescovo – sarà un’occasione per riscoprire molti aspetti della loro fede che avevano dimenticato. E forse, per ritornare ad una pratica cristiana più regolare. Per tutti, sarà un’opportunità per sentire parlare della fede cristiana dai suoi principali portavoce”.

151.11.48.50