Numeri ufficiali Covid-19 del 27 dicembre 2020. Andrea Crisanti: «Il vaccino? È sicuro, e ora lo faccio anch’io». Big pharma non risponde di eventuali danni collaterali (inclusi “a lungo termine”)

Ringraziando i nostri lettori e sostenitori, ricordiamo che è possibile inviare comunicazione presso l’indirizzo di posta elettronica del “Blog dell’Editore”: QUI.
I dati Covid-19 ufficiali del Ministero della salute di oggi domenica 27 dicembre 2020
Totale casi: 2.047.696 (+8.913) (+0,44%)
In isolamento domiciliare: 555.609 (+558) (+0,10%)
Ricoverati con sintomi: 23.571 (+259) (+1,11%)
In terapia intensiva: 2.580 (-) (-%) [con 148 nuovi ingressi del giorno] [*]
Dimessi/Guariti: 1.394.011 (+7.798) (+0,56%)
Deceduti: 71.925 (+298) (+0,42%)
[*] Dato molto importante, perché permette di verificare al di là del saldo quante persone sono effettivamente entrate in terapia intensiva nelle ultime 24 ore oggetto della comunicazione.
Il sistema “Tutor” per verificare il “trend” dell’epidemia
Media giornaliera dei decessi: 231 (-)

Tabella con i decessi al giorno, il totale dei decessi e la media giornaliera dei decessi [A cura dello Staff del “Blog dell’Editore”]: QUI.
Il punto della situazione a cura di Lab24
Da oggi abbiamo abbassato a 4.311 (da 6.000) il target dei nuovi casi giornalieri a livello nazionale: il nuovo limite corrisponde alla soglia di 50 casi per 100.00 abitanti in 7 giorni, da poco indicata dalla Cabina di Regia Ministero della Salute – Iss come livello oltre il quale sono stati osservati i primi segnali di criticità del sistema territoriale di identificazione dei casi e tracciamento dei contatti. Adeguiamo pertanto il nostro target, che abbiamo più volte definito “generoso e ottimistico” e stimato sulle informazioni precedentemente disponibili (in particolare il numero dei tracciatori). I giorni festivi influenzano al ribasso il numero dei test eseguiti: e, di conseguenza, dei positivi individuati e di tutti i parametri connessi (Rt istantaneo incluso). Allo stesso modo assistiamo a un ritardo nella registrazione puntuale dei decessi, recuperato nei giorni successivi: a questo si devono ricondurre le forti oscillazioni quotidiane. La minore attività di testing attesa fino al 6 gennaio, per l’anomala concentrazione di festivi, causerà una probabile sottostima del contagio sul territorio: che cercheremo di quantificare non appena la somma dei tamponi quotidiani rifletterà un arco di tempo sufficientemente lungo (7-10 giorni) con valori sotto media (Fonte Il Sole 24 Ore).

Andrea Crisanti: «Il vaccino? È sicuro, e ora lo faccio anch’io»
Il microbiologo dell’Università di Padova ha superato i dubbi del mese scorso: «Il siero funziona. Mai più un Natale in lockdown».
Il 23 novembre 2020 in una lettera al Corriere della Sera aveva scritto: «Sulle basi delle conoscenze che abbiamo oggi non mi farei il vaccino, ma se dovessero rendere pubblici i dati e la comunità scientifica ne validasse la bontà, me lo farei, non ho alcun dubbio su questo». La lettera serviva a chiarire una sua dichiarazione di qualche giorno prima («Io il vaccino non lo farei») che aveva scatenato un inferno, aprendo una profonda crepa nel fronte degli scienziati che spingono verso l’immunizzazione di massa e arrivando al paradosso di trasformare uno dei più tenaci combattenti della lotta al coronavirus in un paladino dei No Vax. Ma ora la sua posizione è drasticamente cambiata.
Oggi, ha risposto ad alcune domanda del Corriere della Sera.
Crisanti, è riuscito ad avere i dati che cercava sul siero anti-Covid?
«Sì, certo. L’Fda americano ha pubblicato tutti gli studi relativi ai vaccini prodotti da Moderna e Pfizer, i primi disponibili. Si è subito innescato un dibattito tra gli scienziati e, alla fine, possiamo dire che si tratta di prodotti che sicuramente inducono una risposta immunitaria protettiva».
Quindi funzionano?
«Sì, funzionano. Gli unici dubbi riguardano come questa risposta protettiva si tradurrà nell’ambito di una vaccinazione di massa. Mi spiego meglio: un conto è una sperimentazione, che per inoculare il siero seleziona le persone in base all’età e alle condizioni di salute; un conto è il mondo reale, dove si deve somministrarlo a tutti, indistintamente. Ma sia chiaro: quella delle “variabili umane” è un’incognita che riguarda qualunque medicinale e non ne pregiudica l’efficacia».
Li ritiene sicuri?
«Sì, i due vaccini di cui hanno diffuso i dati sono da ritenersi sicuri».
Proteggeranno anche contro la variante inglese?
«Impossibile dirlo, ma ogni variazione del virus deve preoccupare. Proprio per questo occorrerebbe creare una rete di laboratori specializzata nel sequenziare i nuovi ceppi, in modo da affrontare tempestivamente il problema. C’è poi un altro aspetto di cui tener conto: più veloce sarà la campagna di vaccinazione, meno probabilità ci saranno di avere a che fare con nuove mutazioni».
Le rifaccio la domanda che un mese fa sollevò un vespaio: si vaccinerà?
«Certo che sì. Mia moglie si è già prenotata: vive in Inghilterra e lo farà lì. Io mi trovo a Roma ma nei prossimi tornerò in Veneto e, appena possibile, mi vaccinerò contro il coronavirus».
L’avesse detto a novembre si sarebbe risparmiato un sacco di critiche…
«Ho già spiegato la mia posizione: è importante studiare i dati, prima di assumere un qualunque farmaco. Con quelle parole volevo manifestare stizza verso la gara di annunci alla quale abbiamo assistito negli ultimi mesi».
Avrebbe mai immaginato di diventare una bandiera dei No Vax?
«Non uso i social, e quindi non ho seguito le polemiche. Ma è evidente che non esiste nessuno di più lontano dai No Vax del sottoscritto».
Alla luce di tutto, che 2021 ci aspetta?
«Non si possono vaccinare miliardi di persone in poche settimane. In tutto il mondo si dovranno affrontare molti problemi pratici, anche di natura logistica, e quindi occorreranno mesi prima di avere un numero sufficiente di persone con gli anticorpi».
Almeno, sarà l’ultimo Natale in lockdown?
«Credo di sì: non ce ne saranno altri».

“Amici impegnati in politica, se non credete a me chiedete ai vostri spin: agli occhi degli elettori ricevere il vaccino ora non fa di voi dei coraggiosi, ma dei privilegiati” (Andrea Sarubbi @andreasarubbi – Twitter, 27 dicembre 2020).

Al Governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca è stato somministrato stamattina il vaccino anti Covid
De Luca ha seguito l’avvio delle vaccinazioni nella tenda allestita all’esterno dell’Ospedale Cotugno di Napoli e poi è andato in riunione con il Direttore generale Maurizio Di Mauro. Al termine dell’incontro, si è sottoposto al vaccino nella direzione dell’ospedale napoletano, come si apprende da fonti della Regione Campania.
La notizia, però, ha provocato dure reazioni, a partire da quella del Sindaco del capoluogo campano, Luigi de Magistris: “Trovo davvero inqualificabile e indegno l’abuso di potere del Presidente De Luca – attacca il primo cittadino – che approfitta del suo ruolo istituzionale per vaccinarsi quando il vaccino, nelle prime settimane, deve essere destinato esclusivamente, considerate le pochissime quantità disponibili, a medici, infermieri, operatori sanitari ed anziani. La salute del Presidente De Luca viene purtroppo prima del popolo campano. Si dovrebbe vergognare e chiedere scusa”, afferma de Magistris, che aggiunge: “Poi verrà, invece, il momento in cui tutti dovremmo vaccinarci e allora sarà giusto che tutti diano l’esempio, a cominciare da chi ricopre incarichi pubblici ed istituzionali”.
Contro il Governatore della Campania si è scagliato anche il leader della Lega Matteo Salvini, che su Twitter scrive: “De Luca salta la fila e toglie il vaccino a qualcuno che ne aveva più bisogno”.
Arrivando questa mattina al Cotugno, De Luca aveva definito “simbolica” la giornata di oggi, che anticipa quelle più importanti della vaccinazione di massa. Una giornata che “è stata perfino troppo sovraccaricata dal punto di vista mediatico”, tanto che “sembrava più lo sbarco in Normandia che l’arrivo di un furgone con 10 pacchi di fiale”, le sue parole (Fonte SkyTG24).

Il vaccino è sacro ma non ci renderà liberi
di Max Del Papa
Nicolaporro.it, 27 dicembre 2020
Siamo alle task force di giornalisti che si scavalcano come scarafaggi per inquadrare un camioncino diretto in un ospedale: dentro c’è il sacro vaccino, ma l’Aifa, l’agenzia del farmaco, ha detto che il vaccino non eviterà il protrarsi di “misure di contenimento sociale”. Quanto a dire il Comma 22 in tempi di Covid: chi vuole essere libero deve vaccinarsi, ma chi si vaccina non può essere libero. Allora a cosa serve il vaccino?
Campagna petalosa, paralisi economica
Tutti hanno almeno un’automobile, il business dei veicoli elettrici è un flop, la moda dei pannelli solari è durata una mesta stagione, siamo stracolmi di giocattoli tecnologici: che inventarsi nella transizione ludico-tecnologica chiamata a sfornare nuovi dispositivi ancora più potenti, divertenti? Il balocco vaccino, imposto con una campagna mediatica planetaria dagli accenti petalosi: i comprensori a forma di fiore, i disegnini colorati, gli infermieri che ballano. Non si era mai vista, non essendo pensabile, una campagna per un ritrovato medico, scientifico in grado di salvare l’umanità, ma se va fatta, e la fanno, è il segno che l’umanità non si fida, non è convinta.
E con buone ragioni: dopo un anno nessuno sembra ancora saperne granché sul virus, sulle sue mutazioni, sugli antidoti, frettolosi e sperimentali, men che meno sul modo di fronteggiare l’emergenza, fin qui gestita esclusivamente con la paralisi economica e sociale. Un battage serve per lanciare un nuovo prodotto e il vaccino è un prodotto, un affare e un gadget, se non ce l’hai sei sfigato, se te lo fai “avrai dei premi” come dicono i virologi ayatollah. Chi è il profeta dei giocattoli tecnologici? Bill Gates, e chi è che ha riconvertito le sue fortune sul vaccino? Sempre Bill Gates.
L’infantilismo sociale di cui parla Francesco Cataluccio ha buone ragioni, affonda nell’immaginario collettivo che è sempre favolistico, misticheggiante e qui non si discute il Covid, la pandemia o il vaccino in sé quanto il modo di imporlo, di contrabbandarlo.
Clausura totale
Tutto è gioco, ma un gioco sporco, anche pericoloso: il camioncino coi vaccini è scortato, blindato perché fa scena ma anche perché si sa che le mafie sono pronte a sottrarre le fiale alimentando un loro mercato nero, esattamente come per le droghe che si vorrebbero legalizzare pensando che basti a scoraggiare la delinquenza strutturata, organizzata. Meno se ne sa e meno si sa, più cresce il bisogno di fermare tutto, di restare alla clausura totale. Ma la questione non è sanitaria, è politica: Renzi ricatta da par suo Conte, “la verifica è spostata dopo le feste” e questo significa che il paese resterà sotto chiave ben oltre il 6 di gennaio. Del resto hanno già cominciato a mettere le mani avanti, “non siamo pronti coi vaccini” e anche questo è molto infantile, aspettarsi che chi ci ha negato la libertà si redima e ci renda la libertà con tante scuse: una aspettativa senza alcun fondamento razionale, dettata unicamente dal provvidenzialismo mistico o magico che resta l’ultima spes dei disperati.
Ma se uno riflette, se si ferma a ragionare, capisce che non può aspettarsi niente da gente che tira avanti col carburante delle menzogne delle quali poi accusa infallibilmente cittadini sempre più rassegnati e terrorizzati. I diritti ridotti a elargizioni. “Vi concediamo di spostarvi tra paesi confinanti” ha detto l’ex nullafacente Di Maio messo a capo della Farnesina. Lui come il resto di una nuova classe padronale di scappati di casa che aspettano solo la fine della legislatura per vivere di rendita col vitalizio, altro che abolirlo, e che per non perderlo sono disposti a tutto.
Molto è colpa del paese fellone, che maledice i politici a distanza ma appena ne scorge uno si precipita in ginocchio a mendicare ogni genere di favore, di vantaggio: la maschera eterna dell’Arlecchino “servo suo, sior”, del Tassinaro Sordi che carica Andreotti e subito gli chiede un posto per il figlio. Così va a finire che il potere non tollera più obiezioni e si scandalizza sinceramente se un cittadino per la strada osa contestarlo: ma che, si è ribaltato il mondo? Ma chi è questo o questa che si ribella al ruolo di suddito? Non più l’uomo qualunque che insegue il politico di potere ma quest’ultimo che insegue il cittadino, lo strattona, lo intimidisce.
Natale illiberale
Usciamo da un Natale allucinante, mortifero, dopo avere assistito nel corso di un anno alla repentina e illegale privazione di tutte le libertà fondamentali, allo stracciamento della Costituzione, a una legislazione personalistica e abusiva, all’assoggettamento o acquisto delle opposizioni, alla sudditanza dell’Unione senza scrupoli, alla distruzione dell’interno tessuto economico, al lavaggio del cervello, alla censura massiva, allo sfascio del sistema didattico, alla deresponsabilizzazione condivisa, alla rimozione della dimensione individuale, alla insufflazione di una depressione di massa che già sfocia in suicidi, risse giovanili, atti di pazzia. Fino alle rappresentazioni più assurde e offensive come i presepi in mascherina integrale, tutti dal Bambinello al bue e l’asino. Ma ancora non basta, questo incredibile Papa, che a Natale parla di vaccini invece di Gesù Cristo, arriva a dire che bisogna obbedire senza tante storie ai tiranni, riscoprendo vecchie tentazioni sudamericane.
Ed è grottesca la sua piattezza analitica, sconcertante quell’insistere sul Natale essenziale, spirituale, mondato dal consumismo dei regali mentre spinge sul vaccino a tout prix senza capire che il vaccino è il prodotto per eccellenza, il totem del consumismo sanitario da lanciare con “la più colossale campagna mediatica di tutti i tempi”. Salvo scoprire che la Pfizer, salvatrice dell’umanità, ha messo nel bugiardino che non risponde di eventuali danni collaterali a lungo termine. Quale termine? E quali danni? Squame, sviluppo di zampe e antenne, tumori?

“Solange alle Skifahrer zufrieden gestellt sind, ist die kleine österreichische Welt scheinbar in Ordnung. Angesichts der aktuellen Bilder in den Skigebieten fühlt man sich – vorsichtig formuliert – geneppt (Georg Schimmerl @GiorgioVienna – Twitter, 27 dicembre 2020).
[Finché tutti gli sciatori vengono soddisfatti, il piccolo mondo austriaco apparentemente sta bene. Alla luce delle immagini attuali nelle zone sciistiche, ci si sente – per usare un eufemismo – truffato]

E 200 turisti inglesi in quarantena fuggono di notte da località sciistica svizzera.
#stronziazonzosuglisci seguono soltanto la loro natura di #stronziazonzo

Tenendo presente che il giornalista non sa neanche tradurre correttamente dall’inglese Saint Nicholas (San Nicola) e non osserva neanche la foto, per evitare la figura di mxxxa, parlando di Babbo Natale, lascio all’immaginazione come valutare la “notizia”.
I primi risultati della ricerca dimostrano che circolavano quattro diversi ceppi del Sars-CoV-2 nel centro di assistenza residenziale, ma che nel 90 per cento dei casi il ceppo dominante era stato trovato anche con San Nicola. Curioso.
Inoltre, secondo la ricerca questo “ceppo dominante” non sarebbe stato trovato con un dipendente o con un visitatore prima della visita di San Nicola. Ma non si parla di test fatti prima della visita.
Una truffa scientifica si chiama qualcosa del genere.
E nei social si continua a commentare a vanvera senza sapere di cosa si tratta.
E questo si chiama esternazione compulsivo ossessiva della propria ignoranza.