Il Papa: le grandi cose per l’umanità avvengono nel silenzio
Silenzio, gioia e la certezza che la salvezza del mondo non è opera dell’uomo. L’omaggio del Papa a Maria a Piazza di Spagna per la Solennità dell’ Immacolata Concezione è un canto al silenzio, quello nel quale è avvenuta l’Annunciazione, quello che oggi come allora viene dimenticato da un “frenetico agitarsi”.
L’Annunciazione è “ un avvenimento che, se accadesse ai nostri tempi, non lascerebbe traccia nei giornali e nelle riviste, perché è un mistero che accade nel silenzio. Ciò che è veramente grande passa spesso inosservato e il quieto silenzio si rivela più fecondo del frenetico agitarsi che caratterizza le nostre città, ma che – con le debite proporzioni – si viveva già in città importanti come la Gerusalemme di allora.”
L’attivismo che ci distrae da Dio in contrasto con il silenzio nel quale viveva Maria “raccolta e al tempo stesso aperta all’ascolto di Dio.” Perchè essere Immacolata, senza peccato originale significa che “in lei non c’è ostacolo, non c’è schermo, non c’è nulla che la separi da Dio.”
Nessuna barriera tra Dio e Maria, “il suo piccolo cuore umano è perfettamente «centrato» nel grande cuore di Dio.”
La voce di Dio non è frastuono “il suo disegno sulla nostra vita personale e sociale non si percepisce rimanendo in superficie, ma scendendo ad un livello più profondo, dove le forze che agiscono non sono quelle economiche e politiche, ma quelle morali e spirituali. E’ lì che Maria ci invita a scendere e a sintonizzarci con l’azione di Dio.”
La salvezza dell’uomo non viene dalla scienza e dalla tecnologia. E c’è la parola “Grazia” che “vuol dire l’Amore nella sua purezza e bellezza, è Dio stesso così come si è rivelato nella storia salvifica narrata nella Bibbia e compiutamente in Gesù Cristo.”
E la Grazia “ci ricorda che la potenza d’amore di Dio è più forte del male, può colmare i vuoti che l’egoismo provoca nella storia delle persone, delle famiglie, delle nazioni e del mondo.”
Vuoti che diventano voragini senza amore, e i “falsi rimedi che il mondo propone per riempire questi vuoti – emblematica è la droga – in realtà allargano la voragine.”
E’ l’ amore che abbia in se la Grazia che può “immettere nei polmoni intossicati nuovo ossigeno, aria pulita, nuova energia di vita. Maria ci dice che, per quanto l’uomo possa cadere in basso, non è mai troppo in basso per Dio, il quale è disceso fino agli inferi; per quanto il nostro cuore sia sviato, Dio è sempre «più grande del nostro cuore»” e anche le nubi più nere sono disperse dal soffio mite della Grazia.
Dalla Grazie e l’ Amore si passa facilmente all’ amore, cui bisogna imparare a dire si, dicendo non invece all’ egoismo. É il peccato che “porta con sé una tristezza negativa, che induce a chiudersi in se stessi.”
Perchè spiega il Papa, il cristianesimo è lieta notizia e non come pensano alcuni “un ostacolo alla gioia, perché vedono in esso un insieme di divieti e di regole. In realtà, il Cristianesimo è l’annuncio della vittoria della Grazia sul peccato, della vita sulla morte. E se comporta delle rinunce e una disciplina della mente, del cuore e del comportamento è proprio perché nell’uomo c’è la radice velenosa dell’egoismo, che fa male a se stessi e agli altri.”
Si all’amore, no all’ egoismo con una gioia che è la presenza di Gesù nella vita nostra come in quella di Maria, “ Gesù è la gioia di Maria ed è la gioia della Chiesa.”
La preghiera del Papa è semplice: “Maria Immacolata ci insegni ad ascoltare la voce di Dio che parla nel silenzio; ad accogliere la sua Grazia, che ci libera dal peccato e da ogni egoismo; per gustare così la vera gioia.”
Arrivando a Piazza di Spagna il Papa si era fermato qualche istante davanti alla Chiesa della Santissima Trinità, dove ha ricevuto l’omaggio dell’Associazione Commercianti Via Condotti.
Nonostante il freddo pungente erano diverse migliaia i fedeli in Piazza di Spagna, tra loro molti malati che il Papa , che indossava il mantello sopra la mozzetta, ha salutato.
Ad accoglierlo il cardinale Vicario Agostino Vallini e il sindaco di Roma Gianni Alemanno, la presidente della Regione Renata Polverini e il presidente della Provincia Nicola Zimgaretti.
Ad accompagnare il sostituto della segreteria di Stato monsignor Angelo Becciu, l’ assessore Wells e il sottosegretario ai rapporti con gli stati Balestrero.
Oltre alla rappresentanza dell’Ambasciata di Spagna che ha sede sulla Piazza anche i membri della Accademia dell’Immacolata nata nel 1835 addirittura prima della proclamazione del dogma proclamato nel 1854.