Il Vaticano e i social network: dal 12 dicembre le parole del Papa su Twitter

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Molto rumore per qualche cinguettio. Dal 12 dicembre le frasi del Papa saranno diffuse anche tramite Twitter. Cresce la presenza della Santa Sede nel mondo digitale, anche se si lavora sempre troppo poco sui contenuti e testi. Ad esempio chi diventa “follower” dell’ account @pontifex nelle diverse lingue per ora, fino al 12 dicembre, può solo mandare delle domande. Tra le migliaia che pensiamo arriveranno tre saranno sottoposte al Papa che troverà tre risposte da 140 caratteri. Poi il mercoledì e la domenica la catechesi e l’ angelus saranno ridotte a frasi adatte ad un tweett , tradotte e messe on line. Il Papa sarà tenuto al corrente delle frasi scelte e, qualcuno dice, che scriverà i sui discorsi tenendo presente questa esigenza.

Insomma nessun contatto diretto con Benedetto XVI per i suoi followers tanto che il nome sarà appunto Pontifex, più un account istituzionale che altro. La presentazione di questa interessante novità è stata altisonante, ma i fatti sono pochi. Di rilanci di frase del Papa sui social network ce ne sono tanti da molto tempo. E del resto c’è un grande dibattito sulla effettiva utilità di account istituzionali sui social. La rete è interattiva, è nata per mettere a confronto le idee, per dibattere e discutere. Ma se da una parte c’è una istituzione lo scopo stesso dei social viene meno. Un problema che affrontano quotidianamente gli esperti del settore comunicazioni dei presidenti e delle grandi istituzioni.

Di buono c’è che le frasi del Papa avranno certamente una maggiore eco. Certo stupisce pensare che mentre per la trascrizione di una discorso a braccio del Papa in tedesco si devono aspettare anche due giorni, per questa operazione pubblicitaria invece ci sarà di certo uno staff abbastanza amplio. Tutto è gestito in lingua inglese (cosa che purtroppo rende meno credibile il coinvolgimento del Papa che si sa preferisce pensare in tedesco e parla soprattutto in italiano), con le altre lingue come traduzioni. Ad esempio la catechesi del mercoledì è solo in italiano e nelle diverse lingue ci sono solo delle brevissime sintesi.

E quando Benedetto improvvisa? Non è ancora chiaro come funzionerà. E non si sa se oltre al momento del lancio con le tre risposte “sorteggiate” ci saranno altro occasioni di dialogo con Benedetto XVI. Non resta che diventare “follower” e attendere. Intanto ci sono altre novità per le tecniche di comunicazione.

Il portale News.va – che ha aumentato il numero delle lingue ed ha realizzato dei “micrositi” su eventi particolari del Papa – avrà dalla prossima settimana, una App per Iphone, cosa già possibile da alcuni mesi per gli utenti della Radio Vaticana, che ha pure la App per Android. Potenziata anche la presenza su You Tube con nuovi canali in polacco, francese e cinese. Ci sarà anche un e-book sull’Anno della fede in 6 volumi, uno dedicato al Magistero del Papa e gli altri dedicati all’attività della Chiesa nei 5 continenti.

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