Il Papa: negli sconvolgimenti del mondo i cristiani testimoniano la salvezza con un modo diverso di vivere

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Avvento, inizio di un nuovo anno per la Fede, avvento non più come in antichità per attendere un potente re della terra, ma per celebrare l’arrivo di Dio “un mistero che avvolge interamente il cosmo e la storia”. Benedetto XVI commenta la liturgia della prima domenica di Avvento, inizio di un nuovo anno per i cristiani e ricorda che l’avvento ha due momenti culminanti: “la prima e la seconda venuta di Gesù Cristo.” Migliaia di fedeli in Piazza San Pietro come ogni domenica per ascoltare la riflessione del Papa e pregare insieme a mezzogiorno con le parole con cui di Maria ha risposto all’ Angelo che annuncia l’incarnazione. La prima venuta di Dio tra gli uomini. La seconda, dice il Papa, è il ritorno glorioso alla fine dei tempi.

Momenti distanti nel tempo umano “e non ci è dato sapere quanto” ma che “in profondità si toccano, perché con la sua morte e risurrezione Gesù ha già realizzato quella trasformazione dell’uomo e del cosmo che è la meta finale della creazione.” E Benedetto XVI aggiunge: “prima della fine, bisogna che tutti i suoi nemici siano posti sotto i suoi piedi.” Un disegno di salvezza che chiede continuamente “la libera adesione e collaborazione dell’uomo.” E così la Chiesa che vive l’ attesa, come “la Fidanzata, la promessa sposa dell’Agnello di Dio crocifisso e risorto (cfr Ap 21,9), vive protesa nella memoria del suo Signore e nell’attesa del suo ritorno. Un’attesa fatta di speranza vigilante e operosa.”

Ecco cosa ci indica la pagina del Vangelo di Luca della liturgia della prima domenica di Avvento: “la linea di condotta da seguire per essere pronti alla venuta del Signore.” Spiega Benedetto: “In mezzo agli sconvolgimenti del mondo, o ai deserti dell’indifferenza e del materialismo, i cristiani accolgono da Dio la salvezza e la testimoniano con un diverso modo di vivere, come una città posta sopra un monte.” Perchè “la comunità dei credenti è segno dell’amore di Dio, della sua giustizia che è presente nella storia ma che non è ancora pienamente realizzata, e pertanto va sempre attesa, invocata, ricercata con pazienza e coraggio.”

Il modello è Maria, perchè lo spirito dell’ Avvento è “fatto di ascolto di Dio, di desiderio profondo di fare la sua volontà, di gioioso servizio al prossimo. Lasciamoci guidare da lei, perché il Dio che viene non ci trovi chiusi o distratti, ma possa, in ognuno di noi, estendere un po’ il suo regno di amore, di giustizia e di pace.”

Dopo la preghiera il Papa ha ricordato la beatificazione di Devasahayam Pillai, “un fedele laico vissuto nel 18° secolo e morto martire. Ci uniamo alla gioia della Chiesa in India e preghiamo che il nuovo Beato sostenga la fede dei cristiani di quel grande e nobile Paese.” Un pensiero anche per la Giornata Internazionale dei diritti delle persone con disabilità. “Ogni persona, – ha detto il Papa- pur con i suoi limiti fisici e psichici, anche gravi, è sempre un valore inestimabile, e come tale va considerata” e per questo ha chiesto a legislatori e governanti di “tutelare le persone con disabilità e a promuovere la loro piena partecipazione alla vita della società.”

 

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