Il Papa: la dignità di ogni uomo si esprime nell’esercizio onesto della professionalità
Imperdibile il momento in cui il Papa gioca con i leoncini del circo. Foto che non è certo rara perchè il Circo è stato spesso ospite in Vaticano, ma che è sempre un segno della particolare cura che la Chiesa ha verso gli artisti e le famiglie dei circensi. Una modo di evangelizzare il mondo anche quello del Circo che con spettacoli che richiedono impegno e gusto per la tradizione portano il bene attraverso le occasioni di festa e di sano divertimento. Il Papa sabato mattina ha ricevuto alcune migliaia di circensi di ogni parte del mondo in occasione del primo pellegrinaggio della “Gente dello spettacolo viaggiante”, promosso nell’ambito dell’Anno della fede dal Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, in collaborazione con la Diocesi di Roma e con la Fondazione Migrantes della Conferenza Episcopale Italiana. Circensi, fieranti, burattinai, artisti di strada, esponenti di bande musicali, musica meccanica, gruppi folcloristici e madonnari hanno animato la mattina e portato la loro testimonianza al Papa e al mondo.
Un racconto in tante lingue e tante linguaggi come ha detto il Papa: “ l’amore per la famiglia, la premura per i piccoli, l’attenzione ai disabili, la cura dei malati, la valorizzazione degli anziani e del loro patrimonio di esperienze” sono le caratteristiche che permettono anche “il dialogo tra le generazioni, il senso dell’amicizia, il gusto del lavoro di squadra.” Dopo un piccolo spettacolo il Papa ha ricordato come questi “mestieri richiedono rinuncia e sacrificio, responsabilità e perseveranza, coraggio e generosità: virtù che la società odierna non sempre apprezza, ma che hanno contribuito a formare, nella vostra grande famiglia, intere generazioni.” Ma ci sono anche le difficoltà per “l’istruzione dei figli, la ricerca di luoghi adatti per gli spettacoli, le autorizzazioni per le rappresentazioni e i permessi di soggiorno per gli stranieri.” Il Papa chiede che per questo si impegnino le “Amministrazioni pubbliche, riconoscendo la funzione sociale e culturale dello spettacolo viaggiante, si impegnino per la tutela della vostra categoria, incoraggio sia voi sia la società civile a superare ogni pregiudizio e ricercare sempre un buon inserimento nelle realtà locali.”
Ma soprattutto Benedetto XVI ricorda che la Chiesa è “pellegrina, come voi, in questo mondo, vi invita a partecipare alla sua missione divina attraverso il vostro lavoro quotidiano. La dignità di ogni uomo si esprime anche nell’esercizio onesto delle professionalità acquisite e nel praticare quella gratuità che permette di non lasciarsi determinare da tornaconti economici. Così anche voi, mentre ponete attenzione alla qualità delle vostre realizzazioni e degli spettacoli, non mancate di vigilare affinché, con i valori del Vangelo, possiate continuare ad offrire alle giovani generazioni la speranza e l’incoraggiamento di cui necessitano, soprattutto rispetto alle difficoltà della vita, alle tentazioni della sfiducia, della chiusura in se stessi e del pessimismo, che impediscono di cogliere la bellezza dell’esistenza.”
E anche se non è facile far parte di una parrocchia, è importante “trovare, presso le comunità in cui sostate, persone accoglienti e disponibili, capaci di venire incontro alle vostre necessità spirituali.” E come sempre al centro della evangelizzazione c’è la famiglia, “scuola di fede e di carità, palestre di comunione e di fraternità.” Prima del discorso del Papa alcuni circensi hanno presentato le loro storie raccontando la loro vita professionale e di fede. Una lunga festosa parata ha percorso via della Conciliazione portando il Circo alla città.