La radio pubblica francese prima rifiuta lo spot pubblicario de L’Œuvre d’Orient perché contiene la parola “cristiano” e poi, dopo le proteste, oggi l’accetta

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L’Œuvre d’Orient è un’associazione cattolica e apolitica, riconosciuta di interesse generale, che da oltre 160 anni opera a sostegno delle comunità cristiane del Medio Oriente al servizio dell’intera popolazione (istruzione, salute, cultura). È membro del Comité de la Charte e beneficia dell’etichetta “Don en confiance“. Questa etichetta garantisce la totale trasparenza dei suoi finanziamenti e della destinazione dei suoi fondi.

Mons. Pascal Gollnisch (Neuilly-sur-Seine, 17 novembre 1952), Direttore generale de L’Œuvre d’Orient dal 2010, Vicario generale dell’Ordinario dei cattolici orientali in Francia dal 2014, Corepiscopo della Chiesa siro-cattolica e Archimandrita della Chiesa greco-cattolica melchita dal 2015. (Foto di Loic Venance/AFP).

“Pour paraphraser Hugo dans les Misérables: Hier la détresse nourrissait la fière colère de Mgr Gollnisch, aujourd’hui le malheur est un bon lait pour son indulgente magnanimité. Reste @radiofrance: Plus d’appétit pour le sublime, ni d’instinct de ce qui est généreux. Tristesse” (Didier Vuillecot) [Parafrasando Hugo in Les Misérables: ieri l’angoscia ha alimentato l’orgogliosa rabbia del vescovo Gollnisch, oggi la sfortuna è un buon latte per la sua indulgente magnanimità. Rest @radiofrance: niente più appetito per il sublime, niente istinto per ciò che è generoso. Tristezza].

L’emitente France Inter rifiuta la pubblicità de L’Œuvre d’Orient perché contiene la parola “cristiano”
La radio ha già trasmesso in passato cinque campagne a pagamento per L’Œuvre d’Orient, che aiuta i cristiani in Terra Santa. Ma invoca per il Natale 2020 la “neutralità” del servizio pubblico
di Jean-Marie Guénois
Le Figaro, 7 dicembre 2020

L’Œuvre d’Orient, un’associazione senza scopo di lucro ai sensi della legge del 1901, con sede a Parigi, che sostiene i cristiani in Oriente dal 1856, viene rifiutato l’accesso a France Inter per la sua campagna pubblicitaria di Natale 2020, se non rimuove dai spot a pagamento, una sola parola: quella di “cristiano”.
Per allertare il pubblico, l’associazione che afferma di aver esaurito tutte le risorse della discussione con la stazione di servizio pubblica, il 7 dicembre ha quindi pubblicato un comunicato dal titolo “Cristiani d’Oriente vietati nelle pubblicità di Radio France”.
L’associazione assicura di non voler fare “polemica” ma “deplora l’impossibilità di dialogare e di essere compresa”, soprattutto perché “le sue chiamate al mediatore [della Radio] sono rimaste senza risposta”.
Ma “di fronte alle urgenze delle popolazioni del Medio Oriente, L’Œuvre d’Orient chiede alla Presidenza di Radio France di modificare la sua posizione”.
Radio France, denuncia ancora L’Oeuvre d’Orient, si basa sull'”articolo 37 delle sue specifiche che prevede che “i messaggi pubblicitari non devono contenere alcun elemento che possa offendere le convinzioni religiose, filosofiche o politiche di ascoltatori”.
Ma “L’Œuvre d’Orient non vede come la menzione dei cristiani d’Oriente e della loro missione umanitaria, al servizio di tutti, possa scioccare le convinzioni degli ascoltatori”.
A maggior ragione, specifica ulteriormente quest’opera cattolica, molto riconosciuta in Francia come in tutto il Medio Oriente, in quanto essa è “saldamente attaccata al secolarismo repubblicano, al rispetto di tutte le religioni e anche alla libertà di espressione”.
“Parlando de L’Œuvre d’Orient invece che dei cristiani d’Oriente”
A domanda, Radio France risponde: “In termini di pubblicità, Radio France applica il quadro stabilito dai testi in vigore e dalle sue specificazioni e doveri, di cui uno dei principi è quello di tendere verso una pubblicità neutra su questioni religiose, questioni morali o politiche sul servizio pubblico. In questo contesto, Radio France non trasmette pubblicità riferita a comunità religiose, filosofiche o politiche, qualunque essa sia”.
Per le campagne di Natale 2017, 2018, 2019 e Quaresima 2020, France Inter aveva comunque trasmesso senza problemi spot pubblicitari pagati da L’Œuvre d’Orient, dove la menzione cristiana era esplicita.
Un’operazione speciale organizzata dalla stazione radio di “sostegno al Libano”, in onda il 30 settembre, dove L’Œuvre d’Orient aveva acquistato anche spot pubblicitari, avrebbe suscitato reazioni ostili da parte degli ascoltatori, secondo il servizio stampa di Radio France, che avrebbe portato l’emitente a rifiutare d’ora in poi ogni menzione cristiana in uno spot pubblicitario: “Gli ascoltatori delle antenne di Radio France, molto attenti al rispetto del principio di neutralità religiosa, filosofica e politica del servizio pubblico, furono numerosi a reagire e interrogare Radio France su questa scelta”.
Di conseguenza, l’emittente radiofonica che accetta la pubblicità ma senza la parola “cristiano” conclude: “Durante la nuova sollecitazione di L’Œuvre d’Orient per un messaggio a sostegno dei cristiani d’Oriente a questo fine anno, Radio France ha dato una nuova risposta positiva all’associazione segnalandole la necessità di non fare eccezione al quadro che si applica a tutti i messaggi e a tutti gli inserzionisti del servizio pubblico. Si proponeva così un’alternativa, consistente nel parlare delle Opere d’Oriente al posto dei cristiani d’Oriente”.
Nel 2015 L’Œuvre d’Orient, che ha sostenuto il concerto dei “sacerdoti”, ha avuto lo stesso problema con l’agenzia di pubblicità RATP, che ha chiesto che la parola “cristiano” fosse rimossa dai manifesti per lo stesso motivo di neutralità. Sono stati effettivamente censurati. Il che ha creato uno scandalo. L’Œuvre d’Orient vinse la causa. I manifesti furono ripristinati. Il RATP offrì pure degli spazi aggiuntivi.

Comunicato stampa L’Œuvre d’Orient, 8 dicembre 2020

Oggi, L’Œuvre d’Orient ha vinto la causa anche verso l’emittente radiofonico pubblico francese. Con un comunicato stampa informa che la sua pubblicità finalmente va in onda su Radio France. I funzionari di Radio France hanno deciso oggi, 8 dicembre di accettare lo spot con cui L’Oeuvre d’Orient chiede donazioni per i cristiani d’oriente e la loro missione al servizio di tutti. L’Oeuvre d’Orient ne ha preso atto e lo accoglie. L’Oeuvre d’Orient ringrazia tutti coloro che l’hanno aiutata e supportata nella ricerca di una soluzione. L’Œuvre d´Orient afferma che difenderà sempre una laicità della convivenza, inclusiva, e sarà sempre ostile a una laicità dell’esclusione. Preoccupata per il rispetto reciproco, L’Œuvre d’Orient esprime il suo attaccamento al servizio pubblico e continuerà ad aiutare i popoli del Medio Oriente nella loro ricerca di una certa laicità e della piena cittadinanza per tutti. Lo spot è quello inizialmente previsto da L’Œuvre d´Orient.

France Inter refuse une publicité à l’Œuvre d’Orient parce qu’elle contient le mot «chrétien»
La radio a déjà diffusé par le passé cinq campagnes payantes pour l’Œuvre d’Orient, qui aide les chrétiens de Terre Sainte. Mais elle invoque pour Noël 2020 la «neutralité» du service public
par Jean-Marie Guénois
Le Figaro, 7 décembre 2020

L’Œuvre d’Orient, association loi 1901 à but non lucratif, basé à Paris qui soutient depuis 1856 les chrétiens d’Orient, se voit refuser les antennes de France Inter pour sa campagne de publicité de Noël 2020 à moins de retirer des spots payants, un seul mot : celui de «chrétien».
Pour alerter l’opinion, l’association qui dit avoir épuisé toutes les ressources de la discussion avec la station de service publique, publie donc le 7 décembre un communiqué de presse intitulé «les chrétiens d’Orient interdits sur les publicités de Radio France».
L’association assure ne pas vouloir faire de «polémique» mais «regrette l’impossibilité de dialoguer et de se faire comprendre» d’autant que «ses appels à la médiatrice [de la Radio, NDLR.] sont restés sans réponse.»
Mais «devant l’urgence des besoins des populations du Moyen-Orient, L’Œuvre d’Orient demande à la Présidence de Radio France de modifier sa position».
Radio France, dénonce encore l’Œuvre d’Orient, s’appuie sur «l’article 37 de son cahier des charges qui prévoit que ‘Les messages publicitaires ne doivent contenir aucun élément de nature à choquer les convictions religieuses, philosophiques ou politiques des auditeurs’».
Mais «l’Œuvre d’Orient ne voit pas en quoi la mention des chrétiens d’Orient et de leur mission humanitaire, au service de tous, serait de nature à choquer les convictions des auditeurs».
D’autant, précise encore cette œuvre catholique, très reconnue en France comme dans tous le Moyen-Orient, qu’elle est «fermement attachée la laïcité républicaine, au respect de toutes les religions, et aussi à la liberté d’expression».
«Parler de l’Œuvre d’Orient en lieu et place des Chrétiens d’Orient»
Interrogé, Radio France répond : «En matière de publicité, Radio France applique le cadre posé par les textes en vigueur et son cahier des missions et des charges, dont l’un des principes est de tendre vers une publicité neutre sur les questions religieuses, morales ou politiques sur le service public. Au regard de ce cadre, Radio France ne diffuse pas de publicité faisant référence à une communauté religieuse, philosophique ou politique, quelle qu’elle soit».
Pour les campagnes de Noëls 2017, 2018, 2019, de carême 2020 France Inter avait pourtant diffusé sans problème des spots publicitaires payés par l’Œuvre d’Orient où la mention chrétienne était explicite.
Une opération spéciale organisée par la radio de «soutien au Liban», diffusé le 30 septembre dernier où l’Œuvre d’Orient avait également acheté des spots publicitaires aurait suscité des réactions hostiles d’auditeurs, selon le service de presse de Radio France qui auraient conduit l’émetteur à refuser désormais toute mention chrétienne dans un spot publicitaire : «les auditeurs des antennes de Radio France, très attentifs au respect du principe de neutralité religieuse, philosophique et politique du service public, ont été nombreux à réagir et à questionner Radio France sur ce choix».
Par conséquent conclut la radio qui accepte de la publicité mais sans le mot «chrétien»: «Lors de la nouvelle sollicitation d’Œuvres d’Orient pour un message en soutien aux Chrétiens d’Orient en cette fin d’année, Radio France a apporté une réponse de nouveau positive à l’association tout en lui indiquant la nécessité de ne pas faire exception au cadre qui s’applique à tous les messages et à tous les annonceurs sur le service public. Une alternative a ainsi été proposée, consistant à parler de l’Œuvres d’Orient en lieu et place des Chrétiens d’Orient».
En 2015, l’Œuvre d’Orient qui soutenait le concert des «prêtres«, avait eu le même problème avec la régie publicitaire de la RATP qui avait demandé que le mot »chrétien« soit retiré des affiches pour un même motif de neutralité. Elles furent effectivement censurées. Ce qui créa un scandale. L’œuvre d’Orient eut gain de cause. Les affiches furent rétablies. La RATP offrit même des espaces supplémentaires.

Communiqué de L’Œuvre d’Orient, 8 décembre 2020
L’annonce publicitaire de L’Œuvre d’Orient finalement diffusée sur Radio France

Les responsables de Radio France ont décidé mardi 8 décembre d’accepter l’annonce publicitaire de L’Œuvre d’Orient, appelant à des dons pour les chrétiens d’Orient et leur mission au service de tous.
L’Œuvre d’Orient en prend acte et s’en réjouit.
L’Œuvre d’Orient remercie tous ceux qui l’ont aidée et soutenue afin de trouver une solution.
L’Œuvre d’Orient défendra toujours une laïcité du vivre ensemble, inclusive, et sera toujours hostile à une laïcité d’exclusion.
Soucieuse du respect mutuel, elle exprime son attachement au service public et continuera à aider les peuples du Moyen-Orient dans leur quête d’une certaine laïcité et de la pleine citoyenneté pour tous.
Le spot diffusé sera bien celui qui était initialement envisagé par L’Œuvre d’Orient.
L’Œuvre d’Orient est une association catholique et apolitique, reconnue d’intérêt général, qui œuvre depuis plus de 160 ans pour soutenir les communautés chrétiennes au Moyen-Orient qui sont au service de toute la population (éducation, santé, culture). Elle est membre du Comité de la Charte et bénéficie du label «Don en confiance». Ce label, garantit la totale transparence sur ses financements et la destination de ses fonds.

Foto di copertina: Mons. Pascal Gollnisch (Neuilly-sur-Seine, 17 novembre 1952), Direttore generale de L’Œuvre d’Orient dal 2010, Vicario generale dell’Ordinario dei cattolici orientali in Francia dal 2014, Corepiscopo della Chiesa siro-cattolica e Archimandrita della Chiesa greco-cattolica melchita dal 2015. (Foto di Loic Venance/AFP).

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