Benedetto XVI ricorda Paolo VI: un’eredità inestimabile

A 30 anni dalla morte, Benedetto XVI ricorda il suo predecessore Paolo VI. Lo fa con una lettera inviata a mons. Luciano Monari, vescovo di Brescia, la diocesi di origine di papa Montini. Un testo essenziale che unisce giudizi sul pontificato a ricordi personali, come quello della nomina dell’allora prof. Joseph Ratzinger ad arcivescovo di Monaco. “Sono anch’io personalmente grato per la fiducia che ebbe a mostrarmi”, scrive il papa, ricordando con commozione anche ”quel 6 agosto del 1978, quando nella residenza estiva di Castel Gandolfo” il pontefice si spense.
”Era la sera – continua – del giorno in cui la Chiesa celebra il mistero luminoso della Trasfigurazione di Cristo”. ”Pastore, fedele testimone di Cristo, sinceramente e profondamente innamorato della Chiesa e così vicino alle attese e alle speranze degli uomini del suo tempo”, Paolo VI, sottolinea Benedetto XVI, ”fu chiamato dalla Provvidenza divina a guidare la Chiesa in un periodo storico segnato da non poche sfide e problematiche. Nel ripercorrere col pensiero gli anni del suo pontificato, colpisce l’ardore missionario che lo animo’ e che lo spinse ad intraprendere impegnativi viaggi apostolici anche in nazioni lontane e a compiere gesti di alta valenza ecclesiale, missionaria ed ecumenica”.
E ancora: il nome di papa Montini ”resta legato soprattutto al Concilio Ecumenico Vaticano II”. ”Il Signore – rileva – ha voluto che un figlio della terra bresciana diventasse il timoniere della barca di Pietro proprio durante la celebrazione dell’Assise conciliare e negli anni della sua prima attuazione. Con il passare degli anni diventa sempre più evidente l’importanza per la Chiesa e per il mondo del suo pontificato, come pure l’inestimabile eredità di magistero e di virtu’ che ha lasciato ai credenti e all’intera umanita”’.