Il Papa sulla verginità di Maria smentisce Sant’Agostino

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Sant’ Agostino sbaglia: Maria non ha fatto nessun voto di verginità. Joseph Ratzinger abbandona per un po’ l’amato Padre della Chiesa e rilegge l’Annunciazione. Nel suo libro “ I vangeli dell’infanzia”, Benedetto XVI lancia una serie di letture che sorprendono, ma fanno anche comprendere come il Papa non abbia mai smesso di fare il teologo. La cosa più importante da ricordare è che i Vangeli che ci raccontano la nascita e l’infanzia di Gesù sono solo due. Luca, che riporta la voce di Maria, e Matteo che invece racconta la visione di Giuseppe. Marco, e ovviamente Giovanni, non ci raccontano il Natale, la Stella, i Magi, l’Annunciazione, la fuga in Egitto, e l’angoscia di Maria e Giuseppe che nel Tempio di Gerusalemme prendono atto che Gesù è davvero il Figlio di Dio. Insomma il messaggio di Gesù, il suo Vangelo, è quello della vita pubblica, quella che inizia con il Battesimo nel Giordano, il battesimo di Giovanni. Giovanni è il personaggio che non c’è nel libro di Ratzinger. Di lui per ora sappiamo solo che nascerà.

Lo sappiamo perché l’annuncio della sua nascita è in parallelo con l’Annunciazione a Maria “una vergine” di Nazaret, la fidanzata di Giuseppe. Maria a differenza di Zaccaria, non mette alla prova l’angelo, non ha dubbi, chiede solo “come” perchè,  “non ho marito” si legge nella edizione americana,  “non conosco uomo” in quella italiana e in tedesco. A noi sembra incomprensibile questa risposta: Perché Maria è già di fatto sposata secondo la legge giudaica, e spiega Ratzinger, l’angelo non gli ha detto “quando”. Insomma per una fanciulla dell’epoca poteva essere una notizia banale: sei sposata, avrai un figlio, e sarà “per Dio” o “Di Dio”.

Invece no. E’ stato Agostino a dire per primo che Maria aveva fatto un voto di verginità, che il suo fidanzamento era “fittizio” solo per proteggere la sua intenzione dagli sguardi della gente. E Giuseppe è diventato così l’uomo anziano che doveva solo proteggere la fanciulla di Nazaret e la sua prole divina. Ma Ratzinger dubita: anzi dice chiaramente che è una teoria lontanissima dalla mentalità giudaica del tempo. Allora come va compreso questo passaggio? Viene subito da pensare ai testi molto discussi di monsignor Gehrard Mueller, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, teologo “moderno” che ha trattato la teologia della liberazione e scritto sulla verginità di Maria.

Ma Ratzinger non si addentra su questo tema piuttosto argomenta spiegando che di fatto ancora l’ esegesi contemporanea non ha risolto il problema.” Maria per motivi a noi non accessibili” non pensa di avere un figlio tramite un rapporto coniugale. Le domande che salgono alla mente riguardano anche l’ Immacolata Concezione, e ovviamente il dogma della verginità di Maria. Dogmi, appunto. Neanche un Papa teologo può spiegarli. La risposta di Maria all’ Angelo sfugge alla nostra comprensione. Tanto che nemmeno la teologa Maria Clara Lucchetti Bingemer affronta il tema pur raccontando, nella presentazione del libro, che la pagina più bella è proprio quella dedicata all’ Annunciazione.

Il cardinale Ravasi, che nella presentazione ha ripercorso il contesto biblico del libro, spiega che l’Autore ha “chiarità e umiltà” nel suo modo di raccontare e spiegare, tanto che, ha chiosato il direttore editoriale della RCS Paolo Mieli, il libro è quasi un doppio libro: uno teologico e uno di bella letteratura.

Ora inizia la fase commerciale. La RCS ha previsto venti lingue e settanta paesi. Questa volta non sarà la LEV ad averli interamente perché li ha ceduti alla Rizzoli. Ci sarà da vedere se le traduzioni saranno all’altezza della magnifica prosa del Papa, resa ottimamente da Ingrid Stampa per la versione italiana.

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