Il papa a Cagliari. L’incontro con sacerdoti e seminaristi: seguite l’esempio di chi vi ha preceduto
La cattedrale di Cagliari fa da sfondo all’incontro tra Benedetto XVI e i sacerdoti e seminaristi della Sardegna. Nel discorso del papa, il profilo di chi è chiamato a testimoniare Dio in un modo particolare. Tanti gli spunti di riflessione, a cominciare dall’invito ai formatori a “guidare i seminaristi ad una personale esperienza di Dio attraverso la quotidiana preghiera personale e comunitaria, e soprattutto attraverso l’Eucaristia, celebrata e sentita come il centro di tutta la propria esistenza”.
Da parte loro, i seminaristi sono chiamati a valorizzare la preparazione teologica, senza dimenticare “la costante ricerca di un’intima comunione con Cristo”, “il segreto del vostro vero successo apostolico”. Ai sacerdoti e ai religiosi, invece, la richiesta di seguire l’esempio di “tanti uomini e donne lungo la storia cristiana della vostra bella Isola”, che”hanno saputo rispondere con un “sì” generoso alla sua chiamata”. “Senza questo grande “nugolo di testimoni” (cfr Eb 12,1), – dice il papa – sarebbe stato certamente più difficile diffondere l’amore di Cristo nei paesi, nelle famiglie, nelle scuole, negli ospedali, nelle carceri e nei luoghi di lavoro. Quale patrimonio di bene è venuto accumulandosi grazie alla loro dedizione! Senza il seme del cristianesimo la Sardegna sarebbe semplicemente più fragile e povera. Insieme a voi rendo grazie a Dio che mai fa mancare al suo popolo guide e testimoni santi!”.
Per tutti, la consegna è chiara: “A voi tocca ora proseguire l’opera di bene compiuta da chi vi ha preceduto”, “perché possiate rispondere all’appello del Signore con totale fedeltà come, pure di recente, hanno fatto alcuni vostri confratelli”. Il riferimento è a don Graziano Muntoni, sacerdote della diocesi di Nuoro ucciso alla vigilia del Natale del 1998, mentre si recava in Chiesa a celebrare la Messa, e a Padre Battore Carzedda del PIME, “che ha dato la vita perché i credenti di tutte le religioni si aprano ad un dialogo sincero sorretto dall’amore”. “Non vi spaventino, né vi scoraggino le difficoltà; – continua Benedetto XVI – il grano e la zizzania, lo sappiamo, cresceranno insieme sino alla fine del mondo (cfr Mt 13,30). È importante essere chicchi di buon grano che, caduti in terra, portano frutto”.
Per questo, è necessario “approfondite la consapevolezza della vostra identità: il sacerdote, per la Chiesa e nella Chiesa, è segno umile ma reale dell’unico ed eterno Sacerdote che è Gesù”. E ancora: “Deve proclamarne autorevolmente la parola, rinnovarne i gesti di perdono e di offerta, esercitarne l’amorevole sollecitudine al servizio del suo gregge, in comunione con i Pastori e fedelmente docile agli insegnamenti del Magistero”.