Il Papa: é bello essere anziani! Esco ringiovanito da questo incontro

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E’ bello essere anziani! Affermazione decisamente in contrasto con il pensiero comune della società quello di Papa Benedetto XVI che oggi si è reacato nella comunità “ Viva gli anziani” una casa di accoglienza gestita dalla Comunità di Sant’Egidio a Roma al Gianicolo, vicinissima al Vaticano. Una visita privatissima e intima, poco più di un’ora, un discorso che dovrebbe essere usato da politici ed educatori per costruire una società più civile. Il Papa vuole dare un grande messaggio al mondo: gli anziani sono un dono, e il loro benessere va sostenuto dalle istituzioni, e ovviamente dalla famiglia, dalle altre generazioni. Sono loro a poter trarre il massimo frutto. “Conosco bene le difficoltà, i problemi e i limiti di questa età, e so che queste difficoltà, per molti, sono aggravate dalla crisi economica. Talvolta, a una certa età, capita di volgersi al passato, rimpiangendo quando si era giovani, si godeva di energie fresche, si facevano progetti per il futuro. Così lo sguardo, a volte, si vela di tristezza, considerando questa fase della vita come il tempo del tramonto. Questa mattina, rivolgendomi idealmente a tutti gli anziani, pur nella consapevolezza delle difficoltà che la nostra età comporta, vorrei dirvi con profonda convinzione: è bello essere anziani!” Vivere è bello anche con qualche acciacco e qualche limitazione, dice il Papa.

Proprio ieri sera Benedetto XVI ha condiviso la sue piccole limitazioni con il fratello Georg. Insieme hanno ascoltato l’esecuzione della Messa composta da Georg Ratzinger e poi, usando entrambi il bastone, sono andati a fare una foto con i cantori della Sistina. “In ogni età bisogna saper scoprire la presenza e la benedizione del Signore e le ricchezze che essa contiene. Non bisogna mai farsi imprigionare dalla tristezza!” Questo il messaggio che Benedetto XVI ha portato agli anziani ricoverati nella Casa che ha volti incontrere in forma riservata senza la presenza delle telecamere. Vivere è bello a tutte le età, e la longevità è un dono. “Eppure- dice il Papa- spesso la società, dominata dalla logica dell’efficienza e del profitto, non lo accoglie come tale; anzi, spesso lo respinge, considerando gli anziani come non produttivi, inutili.”

Il Papa chiede che gli anziani restino nelle loro case, per questo devono lavorare la società e le istituzioni: “La qualità di una società, vorrei dire di una civiltà, si giudica anche da come gli anziani sono trattati e dal posto loro riservato nel vivere comune. Chi fa spazio agli anziani fa spazio alla vita! Chi accoglie gli anziani accoglie la vita!” Benedetto XVI ringrazia l’impegno per gli anziani della Comunità di Sant’Egidio, impegno per la solidarietà tra generazioni che fa comprendere come la “Chiesa sia effettivamente famiglia di tutte le generazioni, in cui ognuno deve sentirsi “a casa” e dove non regna la logica del profitto o dell’avere, ma quella della gratuità e dell’amore.” La vita che diventa fragile non perde il suo lavoro e la sua dignità. Così il Papa si inserisce nel contesto dell’ Anno Europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra generazioni per ribadire che “gli anziani sono un valore per la società, soprattutto per i giovani.”

Sono loro che hanno più bisogno degli anziani, del “contatto fecondo con gli anziani, perché la loro stessa esistenza è come un libro aperto nel quale le giovani generazioni possono trovare preziose indicazioni per il cammino della vita.” Tutti abbiamo bisogno gli uni degli altri, dice il Papa e rilegge le pagine del Vangelo per dire: “nessuno può vivere solo e senza aiuto; l’essere umano è relazionale. E in questa casa vedo, con piacere, che quanti aiutano e quanto sono aiutati formano un’unica famiglia, che ha come linfa vitale l’amore.” E c’è un esempio per tutti gli anziani del mondo: Giovanni Paolo II. Gli anziani sono una ricchezza per la società anche se non sempre se ne rende conto. Primo utile impegno degli anziani, dice il Papa, è la preghiera: “diventate intercessori presso Dio, pregando con fede e con costanza.”

Pregate per me, chiede Benedetto, “per i bisogni del mondo, per i poveri, perché nel mondo non ci sia più violenza. La preghiera degli anziani può proteggere il mondo, aiutandolo forse in modo più incisivo che l’affannarsi di tanti. Vorrei affidare oggi alla vostra preghiera il bene della Chiesa e la pace del mondo. Il Papa vi ama e conta su tutti voi! Sentitevi amati da Dio e sappiate portare in questa nostra società, spesso così individualista ed efficientista un raggio dell’amore di Dio. E Dio sarà sempre con voi e con quanti vi sostengono con il loro affetto e con il loro aiuto.” A salutare il Papa Marco Impagliazzo e Enrichetta, quasi 91 anni.

“Esco ringiovanito e rafforzato da questo incontro” dice il Papa uscendo e ringrazia gli “angeli” che sono il volto di Cristo verso gli anziani che sono nella casa.

Angeli che operano senza guardare alle differenze tra poveri e ricchi tra istruiti e non.

Si vede che dove vive Gesù c’è sempre amore, aggiunge il Papa.

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