Numeri ufficiali Covid-19 del 20 novembre 2020. Se riaprono a Natale finisce come con l’estate e a gennaio saremo punto e a capo. Se non peggio. Crisanti: “Senza dati non farei vaccino”

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Nicola Gratteri sulla sanità in Calabria: «Il problema è che finora il commissario dispone ma il soggetto che si è utilizzato come soggetto attuatore è l’Asp che è stata sciolta per mafia, dove all’interno ci sono gli stessi quadri che c’erano tre anni fa. Se i funzionari, gli impiegati e i dirigenti sono gli stessi di 3 anni fa, allora a che serve il Commissario?»

Il Procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri a “Tg2 Post” del 19 novembre 2020: «Il Covid per la sanità in Calabria è uno spicchio, è uno dei problemi. Il Commissario si deve interessare di questa voragine, di questo pozzo senza fondo. Si accennava prima alle fatture pagate due volte: questi sono i problemi della sanità. Il problema è che finora il Commissario dispone ma il soggetto che si è utilizzato come soggetto attuatore è l’Asp che è stata sciolta per mafia, dove all’interno ci sono gli stessi quadri che c’erano tre anni fa. Se i funzionari, gli impiegati e i dirigenti sono gli stessi di 3 anni fa, allora a che serve il Commissario? Io penso che il senso di un Commissario sia quello che le Asp non devono toccare palla. I concorsi devono essere fatti alla Fiera di Roma, con Commissari che hanno un cognome tedesco, che sono di Pordenone, che conoscono la Calabria dalla carta geografica. Altrimenti non ne usciamo. Questa è una cura da febbre di cavallo, se no la sanità la potete commissariare altri cinquant’anni: non cambierà nulla».

Ringraziando i nostri lettori e sostenitori, ricordiamo che è possibile inviare comunicazione presso l’indirizzo di posta elettronica del “Blog dell’Editore”: QUI.

I dati Covid-19 ufficiali del Ministero della salute di oggi venerdì 20 novembre 2020

In isolamento domiciliare: 724.349 (+18.355) (+2,60%)
Ricoverati con sintomi: 33.610 (+106) (+0,32%)
In terapia intensiva: 3.712 (+42) (+1,14%)
Deceduti: 48.569 (+699) (+1,46%)

Il sistema “Tutor” per verificare il “trend” dell’epidemia

Media giornaliera dei decessi: 177 (+2)

Tabella con i decessi al giorno, il totale dei decessi e la media giornaliera dei decessi [A cura dello Staff del “Blog dell’Editore”]: QUI.

Il punto della situazione

Si registrano i primi segnali confortanti sull’andamento dell’epidemia, ma per ora siamo lontani dal traguardo: il controllo del contagio. Andamento del numero dei nuovi casi nella settimana mobile: negli ultimi 7 giorni valori in altalena per l’Italia, con un minimo di 242.066 (8-14 novembre) e un massimo di 245.527 (10-16 novembre). Ultimo valore (13-19 novembre) 242.139. In calo la Regione Lombardia: l’ultimo valore (54.485 nuovi casi nel periodo mobile 13-19 novembre) è il più basso degli ultimi 7 giorni. Il più elevato (61.644) è stato registrato proprio una settimana fa (periodo mobile 7-13 novembre). Ancora più evidente la riduzione a Milano città: ultimo valore 7.554 nuovi casi (13-19 novembre) contro 9.635 di una settimana fa (periodo mobile 7-13 novembre). I due dati sono rispettivamente il più basso e il più alto dell’ultima settimana. Valori di Rt alla sera del 19 novembre (metodo Kohlberg-Neyman modificato): Italia 1.07 (1.09 il 18 novembre); Lombardia 0.96 (da 0.95); Milano città 0.86 (da 0.76). Per avere effetti positivi sul sistema ospedaliero (obiettivo primario) serviranno ancora un po’ di giorni, in particolare a livello nazionale. Oscillazioni quotidiane a parte, del tutto normali e non significative, si nota come Milano abbia valori migliori della Lombardia, e la Lombardia migliori dell’Italia: una diretta conseguenza dell’evoluzione dell’epidemia, che si è manifestata con questa sequenza temporale e che adesso ripiega con una tempistica analoga. Stiamo imparando un’importante lezione: le misure di mitigazione funzionano quanto più sono estese e introdotte precocemente. In altri termini: per evitare una terza ondata dobbiamo arrivare a un numero di casi giornalieri che permetta il successo immediato degli interventi di contrasto in caso di fiammate improvvise. Un esempio: in Sud Corea (51,7 milioni di abitanti) il premier Chung Sye-kyun ha invitato i cittadini a restare a casa e le aziende a incrementare lo smart working. E ha annunciato limitazioni agli incontri interpersonali a partire dalla prossima settimana. Il campanello d’allarme? Tre giorni consecutivi con più di 300 casi in tutto il Paese (Lab24/Il Solo 24 Ore).

Il video.

Coronavirus, scuole Campania. Il Governatore De Luca: “Manterremo la linea del rigore. La tutela della salute prima di tutto”

“La ripresa della didattica in presenza nelle scuole per il 24 novembre era una previsione. Ma noi non riapriremo nulla, se non avremo la sicurezza dal punto di vista epidemiologico. Mica abbiamo voluto scherzare in questo mese. Abbiamo scelto la linea del rigore e della tutela della salute dei bambini e delle loro famiglie e continueremo a mantenere questa linea” (Vincenzo De Luca).

Ho capito male? Questa notizia di Repubblica significa che il coronavirus cinese di Wuhan ha firmato – per garantire lo shopping sfrenato con assembramenti nei supermercati – un accordo di cessato il fuoco di dieci giorni per Natale 2020 con il #brancodibalordi che ci “governa” dritto nel baratro? #ilvirusringrazia #ilvirussmentisce #ilvirusnonfirma

“Chi lo dice al virus di fermarsi 10 giorni? Se non altro era un’occasione per passare un Natale senza il business, nell’intimità della famiglia, senza miti pagani come l’albero e babbeo natale, magari davanti ad un presepe celebrando la nascita di Gesù” (Cit.).

E così, a gennaio 2021 saremo punto e a capo…

Le previsioni del tempo per Natale 2020, da Meteo.it (feste più sobrie ma deroghe e allentamenti, per shopping scatenato in mancanza di qualsiasi logica… #ilvirusringrazia):
«Tra poche settimane sarà Natale e gli italiani si chiedono che ne sarà delle nostre feste. Il Premier Conte vuole spiegare già da adesso che “dobbiamo predisporci a passare le festività in modo più SOBRIO: non saranno possibili veglioni, festeggiamenti, baci e abbracci. Al di là delle valutazioni scientifiche occorre buonsenso. Una settimana di socialità scatenata significherebbe pagare a gennaio un innalzamento brusco della curva, in termini di decessi, stress sulle terapie intensive. Non ce lo possiamo permettere. Dobbiamo prepararci a un Natale più sobrio, ma noi ci auguriamo comunque che l’economia possa svilupparsi, che si possano fare acquisti e scambiarsi anche doni”.
E per quanto riguarda il resto? A che misure starà pensando il Governo? Gli incontri sono iniziati per arrivare ad un nuovo DPCM entro il 3 dicembre, il decreto che stabilità come l’Italia passerà il Natale attraverso una serie di misure, nuove regole ed eventuali deroghe. I confronti sono sulle misure da inserire all’interno del DPCM sul Natale. Si passa dalle misure legate allo shopping a quelle sugli spostamenti, dalla riduzione all’orario del coprifuoco alle indicazioni sul cenone e le riunioni famigliari in abitazioni private.
Sul tavolo anche eventuali deroghe e allentamenti, anche alla luce del fatto che il Governo spera che, nel frattempo, la lista delle Regioni in zona rossa si sarà ridotta sensibilmente, così da giustificare un allentamento delle regole previste ad oggi per le Regioni in zona gialla e in zona arancione, soprattutto nel caso in cui l’andamento della curva epidemiologica sarà stabilmente orientato al ribasso.
Cosa potrebbe concretizzarsi a DICEMBRE? Per le riaperture l’idea è quella di partire inizialmente con le Regioni più virtuose. Nelle altre gli allentamenti potrebbero partire più a ridosso 20 dicembre. Una delle ipotesi in campo per i negozi è quella degli orari differenziati per fasce d’età, come si sta già in parte facendo in Liguria. A stabilire questo principio potrebbero anche essere delle ordinanze regionali. Inoltre è possibile che vengano prolungati gli orari delle attività commerciali, con chiusura in tarda serata, anche alle 22. Per quanto riguarda le altre attività, dovrebbero essere confermati i divieti di festeggiamenti in locali e alberghi, con le discoteche che rimarranno chiuse. Per i ristoranti, invece, probabilmente il numero massimo di persone a tavola potrebbe salire a sei.
Da stabilire anche gli spostamenti tra Regioni, che potrebbero essere possibili ovunque. Il coprifuoco sarà posticipato probabilmente avanti di qualche ora. E sarà addirittura eliminato per Natale e Capodanno. Nelle piazze e nelle strade potrebbero essere stabiliti dei limiti agli ingressi. Per i comportamenti da seguire in casa, invece, ci si atterrà a delle raccomandazioni e non a dei divieti. Probabilmente si fisserà un numero massimo di persone a tavola per le feste, anche per i cenoni, con una restrizione sui partecipanti».

Gianni Morandi: “Si riaprono a Natale finisce come la scorsa estate…”

”Se riaprono a Natale poi passiamo ad una terza ondata peggiore, quindi facciamoci un Natale pensando al bene, ai parenti recitando una poesia per nostro Signore, ma la salute prima di tutto. Se allarghiamo troppo poi succede come questa estate che si è aperto tutto, tutti che entravano e uscivano e poi alla fine abbiamo pagato molto di più, quindi stiamo attenti a questo Natale”. Così Gianni Morandi nel corso di un’intervista a “Giletti 102.5” su Rtl 102.5, sull’idea di possibili riaperture nel periodo natalizio.

”È difficile parlare di questi argomenti – sottolinea-, io continuo ad avere testimonianze di persone che mi dicono: ‘Non si può scherzare con il virus, non è vero che non esiste, non è vero che prende solo i vecchi’. Per esempio ieri è morta una ragazza di 21 anni nel Reggiano, io sono sconcertato”.

”Io e mia moglie sicuramente usciamo di meno – racconta il cantante – viviamo in campagna quindi riusciamo a fare delle passeggiate, io ho la passione della corsa e ci vado senza mascherina, e se dovessi incontrare qualcuno mi allontano molto, anche se è difficile qui in campagna incontrare qualcuno. Di solito faccio 12, 13, 15 km, dipende, ma è questione di abitudine, se per un giorno non lo faccio, quasi sto male”.

Siparietto in casa Morandi, Giovanni imita il nonno Gianni: “Ma tu credi che io parli così?”.

Su come festeggerà il prossimo Natale Morandi continua: ”Da quando conosco Anna siamo abituati a fare la Vigilia con mio figlio e i miei nipoti che vengono da Roma e il giorno di Natale sempre a casa della sorella di Anna, Lucia e proprio ieri ha telefonato per dire che questo anno non lo farà e rompe una tradizione che esiste da 25 anni. Noi stiamo illuminando qualche albero qui fuori, ma se non vengono i figli e i nipoti non è la stessa cosa”.

In merito all’idea di “separare” i giovani dagli anziani per tutelarli il cantante commenta: ”Io sto attento e se incontro qualcuno parlo con la mascherina, ma questa cosa di distanziare gli anziani dai giovani non mi piace, io sono anziano da un bel po’ gli anni ci sono e si sentono”.

Rt Italia scende a 1,18, in 4 regioni già sotto 1

In discesa l’indice di contagio Rt in Italia: i dati settimanali aggiornati al 18 novembre lo fissano questa settimana a 1,18, quindi ancora sopra 1, segno che l’epidemia continua a crescere, ma molto vicino alla fase di stabilità. La settimana scorsa era pari a 1,43, due settimane fa a 1,72. È quanto si legge nella bozza del report settimanale di monitoraggio della cabina di regia Ministero della Salute-Istituto Superiore di Sanità, in possesso dell’AGI (Fonte SkyTG24).

Anestesisti, vediamo lieve frenata ma guai a riaprire

“Le ultime restrizioni adottate stanno mostrando i loro effetti sul numero di ricoverati in terapia intensiva che cresce, ma meno di prima. Ma guai ad adagiarci sul risultato e riaprire”. E’ il monito del presidente dell’Associazione anestesisti rianimatori Aaroi-Emac, Alessandro Vergallo che si mostra fiducioso e attendista rispetto agli ultimi dato emanati dai bollettini che fotografano l’andamento della pandemia. “Da quello che si registra c’è una diminuzione dell’accelerazione della curva con anche l’ultimo anello della catena ospedaliera che va a decrescere”, spiega all’AGI Vergallo. “Non sono cambiati i criteri per il ricovero in terapia intensiva quindi è ragionevole pensare che le ultime misure stiano producendo effetti”.

“La situazione nella nostra regione è di una sanità in guerra, vedasi l’ospedale da campo che è stato allestito a Barletta, che porterà alla scelta nella priorità di trattamento. D’intesa con gli anestesisti ci si è dati delle regole per trattare i pazienti nel caso in cui non ci dovessero essere più risorse”. Lo ha dichiarato Filippo Anelli, Presidente dell’Ordine dei medici di Bari e Presidente nazionale Fnomceo, sentito in audizione dalle Commissioni consiliari Sanità e Culture del Comune di Bari (Fonte SkyTG24).

Galli: “Senza ‘mantenimento’ ci sarà la terza ondata”

“Ci si preoccupa delle prossime feste, ma ora abbiamo il dovere di analizzare cosa succederà a Pasqua se questa seconda ondata non verrà soppressa come si deve. Altrimenti è come fare le diete molto concentrate e poi ci si arrabbia se dopo si ingrassa un chilo alla settimana. O si riesce a trovare un mantenimento, almeno fino a quando non arriverà il vaccino, o la terza ondata è scontata”. A dirlo è Massimo Galli, direttore delle Malattie Infettive dell’Ospedale Luigi Sacco di Milano, durante il convegno “Covid Geo: Comunità sicure. Scienza e tecnologia per ripartire in sicurezza e per sempre” (Fonte SkyTG24).

E questa è una minaccia in piena regola. E non mi faccio impressionare da minacce, men che meno influenzare o convincere.

Andrea Crisanti: “Senza dati non farei vaccino a gennaio”

“Normalmente ci vogliono dai 5 agli 8 anni per produrre un vaccino. Per questo, senza dati a disposizione, io non farei il primo vaccino che dovesse arrivare a gennaio”. Lo ha detto il virologo Andrea Crisanti intervenuto a Focus Live, il festival della divulgazione scientifica di Focus. “Vorrei essere sicuro che questo vaccino sia stato opportunamente testato e che soddisfi tutti i criteri di sicurezza ed efficacia – ha spiegato – ne ho diritto come cittadino e non sono disposto ad accettare scorciatoie”.

Questa è anche la mia posizione e non sono un anti-vax. Mi sono fatto vaccinare per l’influenza ma sul vaccino anti Sars-CoV-2 sono sulla linea di Crisanti, non lo dico da oggi e lo ribadisco. E non sarà certamente Alculi (come lo chiama il mio amico cinese di Hong Kong, non di Wuhan) a farmi cambiare idea, anzi. E non mi farò neanche ricattare dal #brancodibalordi che ci “governa”.

Il video con Crisanti.

“Non lo sappiamo…”

“Professore Nele Van den Noortgate, geriatra dell’Ospedale Universitario di Gent, ritiene che la differenza con la prima ondata possa essere spiegata dal fatto che i test non sono stati eseguiti su così larga scala all’epoca”, ma ho l’impressione…”. “Un’ipotesi è che nella prima ondata abbiamo mancati molte persone contagiate, che non presentavano o presentavano pochi sintomi. Oppure il virus potrebbe essere cambiato e nel frattempo diventato più contagioso? Non lo sappiamo”. “Una costante: ‘Non lo sappiamo’. Questo almeno è onesto. Quindi non fingere” (Fernand Keuleneer).

Il video dell’intervista a Nicola Morra a cura di Yuri Rosati (Radio Capital).
Il video: “Perchè io so io e voi non siete un cazzo” (Il Marchese del Grillo).

Per il Cardinale Konrad Krajawski, Elemosiniere di Sua Santità, la mascherina è un optional. Bel esempio che offre il curatore dei senzatetto e dei migranti alla periferia della Città del Vaticano.

Almeno, il suo Principale sta dando il buon esempio.

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