Il Papa: imparare ad amare come Dio anche chi non lo merita

Amare Dio, amare il prossimo: la legge del Vangelo è questa, ed è questa la grandezza dei santi. Benedetto XVI lo ha spiegato nella breve catechesi prima della recita della preghiera dell’ Angelus di mezzogiorno. “Il comandamento dell’amore- ha detto il Papa- lo può mettere in pratica pienamente chi vive una relazione profonda con Dio, proprio come il bambino diventa capace di amare a partire da una buona relazione con la madre e il padre.” Sotto il cielo cupo e il vento caldo migliaia di persone hanno ascoltato Benedetto XVI che ha ripreso San Giovanni d’Avila, appena proclamato Dottore della Chiesa, e spiegato che “prima di essere un comando, l’amore è un dono, una realtà che Dio ci fa conoscere e sperimentare, così che, come un seme, possa germogliare anche dentro di noi e svilupparsi nella nostra vita.”
Un dono che deve mettere “radici profonde” e solo allora si “è in grado di amare anche chi non lo merita, come appunto fa Dio verso di noi.” Così come è nella famiglia, dove “il padre e la madre non amano i figli solo quando lo meritano: li amano sempre, anche se naturalmente fanno loro capire quando sbagliano.” Imparare a volere sempre il bene dell’altro è imparare ad avere lo sguardo di Gesù : “Uno sguardo che parte dal cuore e non si ferma alla superficie, va al di là delle apparenze e riesce a cogliere le attese profonde dell’altro: di essere ascoltato, di un’attenzione gratuita; in una parola: di amore.” Un percorso a due sensi, perché, ha detto il Papa “ aprendomi all’altro così com’è, andandogli incontro, rendendomi disponibile, io mi apro anche a conoscere Dio, a sentire che Egli c’è ed è buono.”
Gesù ci ha rivelato che l’ amore per Dio e quello per il prossimo sono inseparabili, e “ha rivelato che essi sono, in fondo, un unico comandamento, e lo ha fatto non solo con la parola, ma soprattutto con la sua testimonianza: la Persona stessa di Gesù e tutto il suo mistero incarnano l’unità dell’amore di Dio e del prossimo, come i due bracci della Croce, verticale e orizzontale.” Ecco che cosa è il sacramento della Eucaristia, un dono di “questo duplice amore, donandoci Se stesso, perché, nutriti di questo Pane, ci amiamo gli uni gli altri come Lui ci ha amato.”
Diversi i gruppi presenti da ogni parte del mondo da alcune diocesi italiane, da Castellammare di Stabia e da Striano, un saluto ai giovani dell’Opera La Pira, agli scout di Milano e ai ragazzi dell’Oratorio di Petosino nella diocesi di Bergamo.