La verità storica di Lourdes secondo Messori

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“Questa Grotta, dunque, è l’appiglio, è il salvagente che è stato regalato ai credenti per aggrapparvisi”. Vittorio Messori lo afferma, parlando di Lourdes e delle apparizioni a Bernadette Soubirous. Quella Grotta, nel paese poi diventato metropoli dello spirito, ma fino all’11 febbraio 1858, sconosciuto ai più, è per i credenti segno tangibile di certezza della fede, incontro concreto di Maria con l’umanità, speranza ferma in un mondo in cui più nulla sembra rispondere a criteri riconoscibili. L’ultimo libro di Messori, infatti, proclama questa certezza – sempre però dandone ragione, com’è nel suo stile – fin dal titolo, ossia “Bernadette non ci ha ingannati. Un’indagine storica sulla verità di Lourdes” (edizioni Mondadori). Lo stesso scrittore spiega subito che il desiderio di scrivere questo libro lo ha accompagnato per decenni e che la sua ricerca non si esaurisce qui, ma esiste il progetto di un secondo libro sempre dedicato alle apparizioni alla Grotta di Massabielle a quella ragazzina malaticcia, povera e analfabeta che era Bernadette.

Questo perché Lourdes appare decisivo nel comprendere la “pedagogia” di Dio verso le sue creature e perché Lourdes, proprio per questo, continua a dare scandalo, a dare un gran fastidio. La pedagogia divina, esplicitata anche attraverso le apparizioni mariane, è riassunta, per così dire, nella frase pronunciata nel Vangelo di Luca, e riportata da Messori proprio ad epigrafe del suo lavoro: . Esattamente questo da’ ancora scandalo, che il Mistero sia rivelato a bambini, agli ignoranti, ai poveri, e quelle vite siano stravolte interiormente, ma non esteriormente. Bernadette rimase sempre povera, umile, ben poco felice quaggiù, su questa terra, come del resto le aveva predetto la Signora. Il libro di Messori, attraverso il rigore della ricerca storica, arriva a rendere la storia di Bernadette e parallelamente quella delle apparizioni un percorso che ciascun credente, nella libertà concessa dal Padre, può intraprendere e che arriva, alla fine, alle ragioni della propria scelta di fede, alle ragioni per continuare a credere.

E’ un libro che suscita speranza, commuove e allarga l’orizzonte, così ristretto dalle vicende complesse di questi nostri tempi. Perché, se Bernadette non ci ha ingannato, e se non si è ingannata, se Lourdes è autentica, ne consegue, come appunto dimostra Messori, che il Credo della tradizione cattolica è autentico: Dio esiste, Gesù è il Cristo, la Chiesa, unica, cattolica e apostolica, guidata dal Papa, è la custode e la garante di queste verità. La Madonna apparsa alla ragazzina ignorante e povera, che mai avrebbe potuto inventarsi un’espressione come , aveva in mano il rosario, segno della devozione popolare, ha chiesto di costruire una chiesa, di organizzare processioni e appunto ha ribadito la validità del dogma dell’Immacolata Concezione. Lourdes, poi, è stata luogo di culto amato e privilegiato dia pontefici. Basti ricordare che Giovanni Paolo II, ormai al limite estremi della sua vita, si è letteralmente trascinato davanti alla Grotta e che Benedetto XVI ha voluto essere lì fin dia primi tempi del suo pontificato.

Lo scandalo, comunque, rimane. Lo abbiamo constatato di persona, ancora una volta. In una recente visita a Paravati, in Calabria, dove è nata, vissuta, morta Natuzza Evola, altra figura di donna umile, povera, ignorante, segno tangibile del manifestarsi del Mistero, abbiamo ascoltato commenti sprezzanti sul fatto che Cristo abbia potuto scegliere una donna tanto insignificante e un luogo tanto sperduto per manifestarsi. Follie, ma la logica di Gesù è un’altra, non la nostra e in questo, ci sembra, risplende più chiaramente la verità evangelica, che gli uomini non possono “inventarsi”, proprio perché paradossale e scomoda.

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