Roma scopre gli ex libris. 500 anni di capolavori alla Biblioteca Angelica
Il percorso espositivo, curato dall’artista e critico d’arte Gianluca Tedaldi, si articolerà in tre sezioni: una selezione di antichi segnacoli illustrati (ovvero ex libris) tratti dai volumi appartenenti alla Biblioteca Angelica; un’antologica dell’opera incisoria della Scuola di via Buonarroti di Nino Palleschi e dell’Associazione Four for Art; la collezione di ex libris di Carlo Ciampichini.
Fra gli ex libris in esposizione, quelli del presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, del principe di Piemonte Umberto, del compositore Johann Strauss, del pittore Renato Guttuso e di Benito Mussolini, che sono stati proprietari di corpose biblioteche e hanno lasciato la loro “impronta” sui volumi posseduti. Gli ex libris hanno solitamente le dimensioni di un biglietto da visita. I più antichi contengono lo stemma del proprietario, ma in epoca moderna si arricchiscono di simboli, motti e citazioni. L’ex libris, infatti, non serve ad indicare soltanto l’identità del possessore di un libro, ma deve contenere anche un’immagine ideata per rappresentare la sua personalità.
Ma ci saranno pure pezzi provenienti da prestigiose collezioni ecclesiastiche, come la Biblioteca dei Cappuccini di Bergamo o quella dei Gesuiti del Collegio Romano. Verranno inoltre presentati gli ex libris di Antonio Caetani, porporato vissuto a cavallo tra XVI e XVII secolo, che Gregorio XV creò cardinale nel concistoro del 1621.
L’invito, espresso fin dal titolo della mostra, è rivolto soprattutto al pubblico non esperto, che potrà immergersi in una rassegna di meraviglie dell’arte calcografica: da esemplari incisi in epoca barocca fino a raffinatissime opere di inizio Novecento, mentre alle pareti troverà accoglienza la retrospettiva di Nino Palleschi, maestro incisore attivo da oltre quarant’anni. Nei giorni dell’esposizione, inoltre, saranno allestiti dei laboratori di stampa con torchio a rullo, per rendere a tutti fruibile questa dimensione dell’arte figurativa.
La Biblioteca Angelica, sede dell’evento, prese il nome dal vescovo agostiniano Angelo Rocca, che negli ultimi anni del XVI secolo affidò la sua collezione di circa 20mila libri all’annesso convento agostiniano. Ospita oggi un patrimonio di oltre 200mila volumi, metà dei quali editi dal XV al XVIII secolo. Queste opere spaziano dalla letteratura alla scienza, dall’esoterismo alla religione, dai libri di viaggio alle carte geografiche, ai volumi di medicina e alle guide di Roma. Ma l’Angelica è stata anche location di film famosi, come Il giardino dei Finzi Contini di Vittorio De Sica, o il più recente Angeli e Demoni di Ron Howard.
La mostra, si apre sabato 3 novembre alle ore 18, sarà poi visitabile da lunedì 5 a venerdì 9 novembre dalle 9 alle 18.30, e sabato 10 novembre dalle 9 alle 19.30.