Il Papa: solo la fede nella vita eterna ci fa amare veramente la storia

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Ecco allora il senso e lo scopo della Chiesa che è in cammino nel tempo. “La Chiesa- spiega il Papa- è l’inizio di questo mistero di comunione che unisce l’umanità, un mistero totalmente incentrato su Gesù Cristo.”

Già mercoledì nella catchechesi dedicata all’Anno della fede il Papa aveva introdotto il tema della Chiesa. Un tema fondamentalmente Conciliare che permette ai cristiani di comprendere come si vive nel tempo e nella storia.

“Seguire Cristo- ha detto oggi prima della preghiera dell’Angelus- porta alla vita, alla vita eterna, e dà senso al presente, ad ogni attimo che passa, perché lo riempie d’amore, di speranza. Solo la fede nella vita eterna ci fa amare veramente la storia e il presente, ma senza attaccamenti, nella libertà del pellegrino, che ama la terra perché ha il cuore in Cielo.”

E questo perchè “l’essere uniti a Cristo, nella Chiesa, non annulla la personalità, ma la apre, la trasforma con la forza dell’amore, e le conferisce, già qui sulla terra, una dimensione eterna.”

Comunione allora nella storia e per la vita eterna e “nella festa di oggi, noi pregustiamo la bellezza di questa vita di totale apertura allo sguardo d’amore di Dio e dei fratelli, in cui siamo certi di raggiungere Dio nell’altro e l’altro in Dio.”  Per questo “nei santi vediamo la vittoria dell’amore sull’egoismo e sulla morte.”  Ecco il legame con la commemorazione dei defunti. Ecco perchè dobbiamo chiedere a Maria di ottenerci “la grazia di credere fortemente nella vita eterna e di sentirci in vera comunione con i nostri cari defunti.”

Tra i diversi gruppi presenti in Piazza che Benedetto XVI ha voluto salutare l’associazione «Angeli della Vita», di Giovinazzo, promossa da genitori, familiari e tutori di bambini e adulti affetti da sindrome autistica, che ha come scopo quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi di questi ragazzi e di garantire e tutelare il diritto inalienabile dei soggetti autistici ad una vita che rispetti la loro dignità.

All’inzio della breve catechesi il Papa ha scherzato amabilmente sulla sua vista: “scusate, i miei occhi oggi non funzionano bene!” La folla ha applaudito per incoraggiarlo.

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