Il Papa ringrazia il Sinodo per le proposte e annuncia novità in Curia

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Sorprende tutti Benedetto XVI e fa una comunicazione alla fine dei lavori dell’ Assemblea sinodale prima del voto sulle 58 proposte che i Padri gli presentano.

Dapprima l’annuncio del trasferimento della “competenza sui Seminari dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica alla Congregazione per il Clero e la competenza sulla Catechesi dalla Congregazione per il Clero al Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione.”  Se ne parlava da tempo e l’udienza ai capi dicastero è di non molti giorni fa, e presto arriveranno “i documenti relativi in forma di Lettera Apostolica Motu Proprio per definire gli ambiti e le rispettive facoltà.”

Testi che sicuramente saranno da analizzare attentamente per comprendere a pieno il nuovo ruolo del dicastero che si occupa dell’ educazione al quale manca da luglio il segretario. Jean- Luis Brugès infatti è diventato Bibliotecario di Santa Romana Chiesa.

Poi il Papa ha voluto spiegare il senso del prossimo Concistoro, considerando anche che alcuni dei  nuovi cardinali erano padri sinodali. “Io ho voluto- ha detto il Papa- con questo piccolo Concistoro, completare il Concistoro di febbraio, proprio nel contesto della Nuova Evangelizzazione, con un gesto dell’universalità della Chiesa, mostrando che la Chiesa è Chiesa di tutti i popoli, parla in tutte le lingue, è sempre Chiesa di Pentecoste; non Chiesa di un Continente, ma Chiesa universale. Proprio questa era la mia intenzione, di esprimere questo contesto, questa universalità della Chiesa; è anche la bella espressione di questo Sinodo.”

Universalità della Chiesa, questo il centro anche del dibattito sinodale. Un Sinodo che il Papa vede come “edificante, consolante ed incoraggiante” perchè in esso ha visto “lo specchio della Chiesa universale con le sue sofferenze, minacce, pericoli e gioie, esperienze della presenza del Signore, anche in situazioni difficili.”

Una sensazione comune che esce da questa assemblea è proprio che la Chiesa è viva e vitale. Lo hanno ricordato il cardinale Betori, il neo cardinale Tagle e il vescovo Carrè parlando con i giornalisti e oggi lo ripete il Papa: “Abbiamo sentito come la Chiesa anche oggi cresce, vive. Penso, per esempio, a quanto ci è stato detto sulla Cambogia, dove di nuovo nasce la Chiesa, la fede; o anche sulla Norvegia, e tanti altri. Vediamo come anche oggi dove non si aspettava, il Signore è presente e potente e il Signore è operante anche tramite il nostro lavoro e le nostre riflessioni.

Anche se la Chiesa sente venti contrari, tuttavia sente soprattutto il vento dello Spirito Santo che ci aiuta, ci mostra la strada giusta; e così, con nuovo entusiasmo, mi sembra, siamo in cammino e ringraziamo il Signore perché ci ha dato questo incontro veramente cattolico.”

Il grazie del Papa è un incitamento: “ sappiamo che tutti vogliamo annunciare Cristo ed il suo Vangelo e combattere, in questo tempo difficile, per la presenza della verità di Cristo e per il suo annuncio.”

Poi come sempre una nota personale per il grazie ai “Presidenti che ci hanno guidato dolcemente e decisamente, i Relatori che hanno lavorato giorno e notte. Io penso sempre che sia un po’ contro il diritto naturale lavorare anche di notte, ma se lo fanno volontariamente si possono ringraziare e dobbiamo sentirci grati; e, naturalmente, il nostro Segretario Generale, indefesso e ricco di idee.”

E ora è il momento delle Propositiones, “un testamento, un dono, dato a me per noi, per elaborare tutto in un documento che viene dalla vita e dovrebbe generare vita.”

Il testo è stato distribuito oggi alla stampa prima della conferenza finale del Sinodo. Una deroga alla riservatezza di queste proposte di lavoro riservate al Papa che del resto ogni Pontefice compia da anni. Novità invece per la scelta della lingua. Il testo sinodale è in latino e la versione pubblica è sempre stata in italiano. Per questo sinodo il relatore generale il cardinale americano Wuerl ha scelto l’inglese, forse perchè lui stesso ha difficoltà con la lingua italiana?

Il senso complessivo delle proposte, come ha spiegato lo stesso Wuerl alla stampa, ruota intorno a quattro punti: che cosa è la Nuova evangelizzazione, dove si deve compiere, come si deve attuare e chi la deve mettere in atto.

Per i Padri sinodali le sfide del mondo presente sono delle opportunità, e l’assemblea è stata anche un’ottima occasione di riflessione su se stessi con il coraggio di fare l’analisi, di capire come e cosa oggi significa essere persone di fede, e come ad esempio far passare il Vangelo nel mondo accademico, o come attuare quella teologia della bellezza di cui parlava von Balthasar.

Tutto riportato ai testi del Concilio come ricorda la proposizione  numero 12.

Tra le proposte per il Papa anche quella di costituire una commissione che si occupi della libertà religiosa e dei diritti umani. E ci sono proposte su come migliorare la liturgia nelle parrocchie e come attuare la carità. Soprattutto i padri sinodali parlano della bellezza dell’incontro con la fede tramite l’incontro con persone che siano “credenti” e “credibili”.

Per questo una grande attenzione è posta alla vita sacramentale che troppo spesso viene vista solo come “accessoria” nella vita di molti cattolici.

Grande spazio anche al dialogo con le altre confessioni cristiane, anche alla luce dei passi compiuti nei 50 anni trascorsi dall’apertura del Concilio ecumenico vaticano II.

Ora la parola passa al Papa, dalle proposte dei padri trarrà idee per la esortazione post sinodale. Ma intanto in ogni parrocchia e comunità si possono usare i testi del sinodo per confrontarsi e trovare nuove vie per la rievangelizzazione di un mondo che, a differenza dei primi secoli dell’era cristiana, ha molte più sfide da affrontare ogni giorno e si pone più domande.

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