Festival della famiglia a Riva del Garda

Condividi su...

Si è chiuso il 27 ottobre  a Riva del Garda (TN) il Festival della Famiglia, ‘La famiglia come risorsa per la crisi economica. Se cresce la famiglia, cresce la società’, organizzato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le politiche della famiglia – e dalla Provincia autonoma di Trento, incentrato sul ruolo fondamentale che la famiglia riveste nell’attuale contesto di crisi socio-economica e si propone di individuare strategie e percorsi innovativi a sostegno delle politiche familiari. I giorni di incontro, dedicati alle famiglie costrette a fare i conti con questi tempi di crisi economica e di un modello di welfare che stenta a tenere il passo, sono  caratterizzati anche da una ricca offerta di eventi paralleli: stand espositivi, laboratori, spazi di animazione, mostre, fiabe, film, proposte editoriali. Alto il profilo dei relatori e dei rappresentanti istituzionali. Il Ministro per la cooperazione internazionale e l’integrazione con delega alle politiche per la famiglia, Andrea Riccardi e il Presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, hanno aperto insieme all’assessore Ugo Rossi e al sindaco Adalberto Mosaner, i lavori, che vede la presenza del presidente del Consiglio Mario Monti.

 

 

Ad analizzare i dati tra i relatori spiccano i nomi di Linda Laura Sabbadini dell’Istat, di Pierpaolo Donati, presidente dell’Osservatorio nazionale sulla famiglia e del presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua. La chiusura del Festival, sabato 27 ottobre, è affidata in prima battuta al tavolo del ‘family audit’, marchio di cui la Provincia autonoma di Trento ha avviato la sperimentazione a livello nazionale. Il dibattito è tenuto da ricercatori internazionali sulle politiche familiari di Usa e Spagna insieme all’Università di Trento e il servizio studi della Banca d’Italia. Successivamente, il tavolo della ‘programmazione delle politiche familiari’ che vede al centro del dibattito il recente Piano nazionale per la famiglia varato dal Governo italiano: a parlarne il capo dipartimento per le politiche della famiglia, Federico Fauttilli, con Francesco Belletti del Centro Internazionale Studi Famiglia, Giovanni Bertin dell’Università Cà Foscari di Venezia e Kai Leichsenring ricercatore del Centro europeo di ricerche sulle politiche sociali di Vienna. Le conclusioni della tre giorni trentina spetteranno al presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Monti, affiancato dal ministro Andrea Riccardi e dal presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai.

In particolare, mentre da un lato il Piano nazionale per la famiglia rappresenta, a livello centrale, lo strumento principale di programmazione degli interventi di politica familiare, costituendo il quadro conoscitivo, promozionale e orientativo degli interventi, il distretto territoriale, sede di sperimentazione di laboratori per l’applicazione di percorsi innovativi, realizza, al livello locale,  il modello ispiratore delle azioni e degli interventi adottati dalla Provincia autonoma di Trento. In tale contesto, e nell’attuale momento socio-economico, Il Festival della Famiglia  fornisce un’opportunità di rilievo  per l’individuazione di ulteriori strategie e percorsi a sostegno delle politiche familiari, non trascurando le dinamiche e le interazioni territoriali. Intanto il presidente dell’Istat, Enrico Giovannini, ha ricordato che in occasione della valutazione della Nota di Aggiornamento del Def “si segnalava come l’analisi della congiuntura rivelasse alcuni primi, seppur timidi, segnali positivi. Ulteriori segnali incoraggianti, ancorché non univoci, sono emersi anche nelle ultime settimane. Segnali di sofferenza permangono dal lato delle famiglie: nel secondo trimestre il loro potere d’acquisto si è ridotto dell’1,6% rispetto al trimestre precedente e del 4,1% rispetto al secondo trimestre del 2011, portando al 3,5% la perdita di potere d’acquisto rispetto ai primi sei mesi del 2011”.

Nella lettera di saluto, il ministro della famiglia, Andrea Riccardi, ha scritto: “All’interno della crisi economica, infatti, c’è un’altra crisi, sociologica, antropologica. Che è la crisi del tessuto sociale del Paese, una trama che si è consumata, talvolta lacerata, negli ultimi decenni. Quelle reti che avevano fatto tanta parte della nostra storia si sono dissolte, o ritratte. Penso anche alla rete di più ‘lunga durata’ della società italiana, la famiglia appunto. Ora, in questo quadro in cui le istanze collettive, solidali, sembrano appannarsi, o scomparire, ci si ritrova in una condizione ‘spaesata’, infragilita. Da soli siamo tutti più deboli. Di qui l’immenso valore dell’orizzonte famigliare. Un valore che va ben oltre la dimensione soggettiva, individuale, pur importantissima. Un valore a tutto tondo, che finisce per beneficiare e rinsaldare l’intera costruzione sociale… La famiglia può essere protagonista del proprio benessere, ma anche della crescita e dello sviluppo del contesto sociale ed economico generale. Sostenuti da tale convinzione intendiamo lavorare a una nuova prospettiva culturale, a una cultura della connessione e del sostegno, che è il cuore di ogni politica per la famiglia, che è la risposta solidale a un tempo grigio di crisi, che è la strada per una crescita vera, per un paese coeso, per un paese che sogni e vinca tutto insieme”.

151.11.48.50