Il Papa: anche i ricchi si salvano
Chi è ricco non deve disperare della salvezza, ma imparare dai grandi santi. Benedetto XVI prima della recita dell’ angelus domenica ha commentato il Vangelo domenicale. “Gesù insegna che per un ricco è molto difficile entrare nel Regno di Dio, ma non impossibile; infatti, Dio può conquistare il cuore di una persona che possiede molti beni e spingerla alla solidarietà e alla condivisione con chi è bisognoso, con i poveri, ad entrare cioè nella logica del dono.” Una logica che conduce alla santità.
“La storia della Chiesa è piena di esempi di persone ricche, che hanno usato i propri beni in modo evangelico, raggiungendo anche la santità. Pensiamo solo a san Francesco, a santa Elisabetta d’Ungheria o a san Carlo Borromeo”, spiega il Papa. Il Vangelo del giovane ricco che chiede a Gesù come “avere la vita eterna” fa riflettere anche su chi oggi come allora da una parte sono attratti, come tutti, dalla pienezza della vita e dall’altra, essendo abituati a contare sulle proprie ricchezze, pensano che anche la vita eterna si possa in qualche modo «acquistare», magari osservando un comandamento speciale. “ Gesù – dice il Papa- coglie il desiderio profondo che c’è in quella persona, e – annota l’evangelista – fissa su di lui uno sguardo pieno d’amore”. Per il giovane ricco non basta, “invece di accogliere con gioia l’invito di Gesù, se ne va via rattristato (cfr v. 23), perché non riesce a distaccarsi dalle sue ricchezze, che non potranno mai dargli la felicità e la vita eterna.”
Ma da questo Gesù trae un insegnamento per i discepoli e per noi, quello che è impossibile agli uomini non impossibile a Dio. Benedetto XVI ripropone San Clemente di Alessandria, Padre della Chiesa: «La parabola insegni ai ricchi che non devono trascurare la loro salvezza come se fossero già condannati, né devono buttare a mare la ricchezza né condannarla come insidiosa e ostile alla vita, ma devono imparare in quale modo usare la ricchezza e procurarsi la vita».
Dopo la benedizione il Papa ha ricordato che “ieri, a Praga, sono stati proclamati Beati Federico Bachstein e tredici Confratelli dell’Ordine dei Frati Minori. Essi furono uccisi nel 1611 a causa della loro fede. Sono i primi Beati dell’Anno della fede, e sono martiri: ci ricordano che credere in Cristo significa essere disposti anche a soffrire con Lui e per Lui.” Così in francese ha detto: “ Non abbiamo paura di vivere e di proclamare la nostra fede in Dio.” Un saluto speciale ai fedeli polacchi che oggi celebrano “la Giornata del Papa” con il motto: “Giovanni Paolo II – Papa della Famiglia”. “Auguro- ha detto- che in ognuna delle famiglie polacche risplenda il vivo fuoco della fede, del bene e dell’amore evangelico.” Tra i gruppi italiani anche i partecipanti all’ Ecorally San Marino-Città del Vaticano.