Sinodo: è Cristo la risposta agli interrogativi fondamentali dell’uomo
Se il più grande problema dell’uomo è la morte, “che toglie all’esistenza umana il senso, la coerenza e il valore”, ha notato monsignor Mario Alberto Molina Palma, arcivescovo di Los Altos in Guatemala, questo Sinodo deve ribadire che “l’evento centrale dell’opera salvifica di Cristo è la sua risurrezione”. In America Latina – ha ricordato l’arcivescovo – “molti sforzi pastorali della Chiesa hanno cercato di risolvere i problemi più evidenti che affliggono gli uomini e le donne, lasciando nell’ombra e senza risolverli gli interrogativi fondamentali sul senso della vita”. Anche monsignor André Léonard, arcivescovo di Mechelen-Brussel, ha notato che “uno dei freni all’evangelizzazione è la realtà del male”. Il presule si è poi soffermato sulla presenza femminile nella Chiesa, al cui interno “i due terzi dei membri sono donne. Tuttavia, molte di loro si sentono discriminate”. Il loro contributo dovrebbe pertanto essere apprezzato pubblicamente, poiché “senza donne felici, riconosciute nella loro essenza e fiere di appartenere alla Chiesa, non ci sarà la nuova evangelizzazione”.
Il vescovo Gervas Rozario ha portato al Sinodo la voce del Bangladesh, notando che oggi sono numerose le sfide alla fede in Dio: ateismo, fondamentalismo, relativismo. “In un mondo influenzato dal materialismo e dal consumismo – ha osservato monsignor Rozario –, la Chiesa, e soprattutto i suoi leader devono diventare maestri di vita spirituale”, e ha proposto l’ideale dell’ascetismo asiatico e la sollecitudine verso i poveri. Il suo appello per la Chiesa in Asia è che viva e predichi la povertà evangelica: i credenti devono “non solo a rinunciare ai beni materiali”, ma anche “apprezzare la semplicità e l’umiltà dei poveri, la loro felicità nel poco che hanno e la loro sollecitudine verso gli altri”, mentre i capi della Chiesa devono “lasciarsi evangelizzare dai valori evangelici dei poveri”.
I lavori sono poi proseguiti con la relazione del cardinale Marc Ouellet, prefetto della Congregazione dei Vescovi, sull’attuazione dell’Esortazione apostolica Verbum Domini, pubblicata nel 2010. È ancora presto per formulare un giudizio sulla sua recezione, ha premesso il cardinale, rilevando tuttavia che si osserva un interesse crescente dei fedeli verso la Parola di Dio, che essa è elemento centrale della vita pastorale, che numerosi Paesi hanno utilizzato i media per far conoscere l’Esortazione apostolica e le sue implicazioni per la vita ecclesiale.
Al termine dei lavori è stata proiettata in anteprima per i Padri sinodali una sintesi di 50 minuti del docu-film sul Concilio Vaticano II realizzato dal Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali insieme a Micromegas Comunicazione, la cui distribuzione mondiale è prevista a partire dall’11 ottobre 2012, cinquantesimo anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II e data d’inizio dell’Anno della Fede. Il docu-film ricostruisce il clima storico, teologico, culturale ed emotivo di questo importante avvenimento ecclesiale. La produzione ha realizzato oltre 12 ore di filmati inedito, attingendo anche al materiale in possesso della Filmoteca Vaticana, che ha messo a disposizione testimonianze, documenti e filmati inediti relativi al Concilio Vaticano II e alla sua organizzazione.
Un momento forte è in programma nel corso della Congregazione Generale di oggi pomeriggio, 10 ottobre: l’arcivescovo di Canterbury e Primate di tutta l’Inghilterra e della Comunione Anglicana Rowan Douglas Williams si rivolgerà all’Assemblea per illustrare dal punto di vista anglicano la sfida della nuova evangelizzazione e della trasmissione della fede cristiana.