Qual è il prezzo dell’uomo; l’ultimo libro di Roger Etchegaray

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“Sorprendente Chiesa! Essa mi stupisce sempre”.  Roger Echegaray, classe 1922, il bastone e il sorriso di un fanciullo lo scrive nel suo ultimo libro: “ L’uomo, a che prezzo ?” Edizioni San Paolo.

E’ questo che rende la riflessione di un vecchio cardinale che andava da giovane nelle carceri di Marsiglia, che è stato il diplomatico personale di Giovanni Paolo II, che è andato in giro per il mondo a parlare di Giustizia e di Pace, una riflessione sull’ oggi a 50 anni dall’ apertura del Concilio Vaticano II.

Una trentina di brevi capitoli per raccontare che il prezzo dell’ uomo è Dio.

Parla di ecologia e immigrazione, di disarmo e di comunicazione. “ Chiesa e media si sono spesso tenuti il broncio”, scrive il cardinale basco, “ e resta molto da fare  per riavvicinarsi reciprocamente senza chiedersi troppo chi sia la volpe e chi il Piccolo Principe”. Poesia pura che parte da una profonda riflessione teologica e da una osservazione sociologica. “L’uomo moderno, spesso deluso o tradito  dalle sue proprie opere  aspetta molta dalla Chiesa, molto di più di quanto confessi o pensi”. Lo ha detto al centinaio di partecipanti alla presentazione del suo libro alla Pontificia Università Gregoriana, dove il cardinale è stato studente tra il ’46 e il ’49. A fare gli onori di casa il Rettore Magnifico Padre François- Xavier Dumortier S.J.

Tra i relatori l’ arcivescovo Rino Fisichella, che ha insegnato alla Gregoriana per venti anni,  e l’ ambasciatore italiano presso la Santa Sede Francesco Greco che ha messo in luce come le tre tentazioni che il cardinale vede nella Chiesa, denaro, successo, potere, come tentazioni dela società. E poi il lavoro che il cardinale vede come un “valore non negoziabile”, è una particolarità  che mette in evidenza una ferita sociale.

Il rettore ha salutato il lavoro del cardinale come un piccolo tesoro di speranza e di fiducia nel Signore e nell’ uomo. Il cardinale “ ci fa ascoltare una voce che ci fa arrivare alla profondità di Dio”.

“ Siamo privilegiati, ha detto il cardinale, per il fatto di trovarci a qualche passo da sito in cui si è svolto il Concilio Vaticano II e nella città di Pietro e Paolo, le due colonne della Chiesa , hanno versato il loro sangue per il Cristo Salvatore dell’umanità intera. La nostra fede è quella degli Apostoli neon diremo mai grazie abbastanza di bere al sapore al sapore di quella fonte così fresca.”

E per questo la sua attenzione al Sinodo, al Concilio, è quella del Papa, è una richiesta di lucidità per discernere i segni dei tempi, “per decifrare il disegno di Dio  e reperire le sua presenza attraverso un mondo in cui i cambiamenti più profondi sono dello spirito e non della materia, toccando la mentalità e le coscienze.”

Il libro è profetico, ma nello stesso tempo radicato nel profondo della tradizione della fede della Chiesa cattolica, ma sa anche mettere il dito nella piaga. “ Il clericalismo, ecco il nemico” scrive Echegaray riproponendo l’antico problema: il clericalismo è stato effettivamente battuto o risorge dalle sue ceneri?

Tema quanto mai scottante in un’epoca nella quale chi si dichiara laico è spesso terribilmente clericale.

Ecco, oggi i cristiani devono convincere il mondo della “attualità storica” del cristianesimo, spiega il cardinale, e offre delle indicazioni semplici, poetiche ed efficientissime per far si che il cielo non sia considerato “come un dominio coloniale”.

Il libro è seminato dello stile del cardinale, dice Rino Fisichella, che parla del rapporto personale con Roger Echegaray, l’ambasciatore Greco

Alla vigilia dell’ apertura dell’ Anno della Fede che Benedetto XVI ha proclamato alla scuola di Paolo VI il cardinale spiega i gesti profetici di Montini e ripropone una frase con l’ultima del testamento di Papa Montini : “chiudo gli occhi su questa terra degli uomini, dolorosa, drammatica e magnifica”.  Una umanità in ricerca di una guida, di una luce, del logos, insomma della fede che Dio ci dona. Il prezzo dell’ uomo.

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