L’11 ottobre in Piazza San Pietro con il Papa e i padri del Concilio

La celebrazione dell’ 11 ottobre è una chiamata a tutti i fedeli che, nell’attesa della messa ascolteranno dei brani delle 4 costituzioni conciliari. Poi la piazza tornerà ad essere invasa dalla schiera dei vescovi che partecipano al sinodo e da 14 Padri conciliari che nonostante l’età sono riusciti a venire a Roma: S.Em.za Card. Francis Arinze (Prefetto emerito della Congregazione per il Culto Divino), S.Em.za Card. Serafim Fernandes de Araújo (Arcivescovo emerito di Belo Horizonte – Brasile), S.Em.za Card. Giovanni Canestri (Arcivescovo emerito di Genova – Italia), S.E.R. Mons. José Mauro Ramalho de Alarcón Santiago (Vescovo emerito di Iguatú – Brasile), S.E.R. Mons. Yves-Georges-René Ramousse, M.E.P. (Vicario Apostolico emerito di Phnom-Penh – Cambogia), S.E.R. Mons. Georges-Hilaire Dupont, O.M.I. (Vescovo emerito di Pala – Ciad), S.E.R. Mons. Felice Leonardo (Vescovo emerito di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata dei Goti – Italia), S.E.R. Mons. Luigi Bettazzi (Vescovo emerito di Ivrea – Italia), S.E.R. Mons. Arturo Antonio Szymanski Ramirez (Arcivescovo emerito di San Luis Potosí – Messico), S.E.R. Mons. Hilarion Capucci (Arcivescovo di Cesarea di Palestina), S.E.R. Mons. Robert Casimir Tonyui Messan Dosseh-Anyron (Vescovo emerito di Lomé – Togo), S.E.R. Mons. William John McNaughton (Vescovo emerito di Incheon – Corea), S.E.R. Mons. Roberto Cáceres (Vescovo emerito di Melo – Uruguay), S.E.R. Mons. Colin Cameron Davies (Vescovo emerito di Ngong – Kenya).
Per leggere la Parola di Dio si userà lo stesso leggio e la libro del Vangelo dei lavori conciliari e il Papa consegnerà, come fece Paolo VI alla chiusura del Concilio, un messaggio al Popolo di Dio tramite i rappresentanti delle diverse categorie sociali. Tra loro anche la collega vaticanista Valentina Alazraki. L’intento, ha consluso l’arcivescovo è di “offrire ai cristiani un motivo ulteriore per sentirsi parte di una Chiesa che non conosce confini e che ogni giorno rinnova la sua fede nel Signore con un impegno di vita paradossale per lo stile che siamo chiamati ad assumere.”
Insomma se dopo il Concilio c’è c’è stata una immediata presa di coscienza del problema di una secolarizzazione invadente, se il Concilio stesso aveva distinto la fede dalla scienza e compreso che l’uomo stava vivendo la necessità di un ritorno alla radici della fede, se la Evangeli nuntiandii dopo il sinodo del 1973 aveva ricordato la necessità continua della Chiesa di evangelizzare, quello che poi ha difettato è stata la pastorale, dispersa in mille rivoli. Oggi finalmente si riprendono in mano le fila di un piano pastorale che Giovanni Paolo II ha iniziato nel suo pontificato e che Benedetto XVI sta portando a compimento con l’ Anno della Fede.