La festa del Corpo della Gendermeria Vaticana con un grazie speciale del Papa

Una festa in famiglia con un pensiero a chi, in questi tempi di crisi, non può neanche festeggiare, e con un grazie specialissimo del Papa. La celebrazione con cui la Gendarmeria dello Stato della Città del Vaticano ogni anno festeggia il santo patrono, l’ Arcangelo Michele, anche quest’anno è stata appunto festa di famiglia. La grande famiglia vaticana si riunisce con serenità dopo le vicende di vatileaks, dopo i tentativi un po’ sconnessi di far sembrare il Vaticano una specie di luogo di cupa dentenzione per Paolo Gabriele (e pensare- dicono alcuni gendarmi- che dopo cena si beveva magari insieme una grappa insieme!) il giorno prima della conclusione di un processo che però non chiude la vicenda.
Alla piccola parata che apre la celebrazione ci sono tutti, dal segretario di stato il cardinale Tarcisio Bertone, al decano del collegio cardinalizio Angelo Sodano. Ci sono i vertici del Governatorato, il cardinale Giuseppe Bertello che nel suo discorso ringrazia la partecipazione delle molte delegazioni estere, prima fra tutta quella, foltissima, italiana. Una dimostrazione in più degli ottimi rapporti tra i due stati ad altri livelli. Il Sostituto della Segreteria di Stato Angelo Becciu legge il messaggio del Papa per la occasione. Benedetto si dice “spiritualmente presente” ed esprime alla Gendarmeria la sua “sincera stima” che “quest’anno è più intensa ed affettuosa.” Come ogni anno dall’ “appartamento” arriva il segretario personale di Papa Benedetto, monsignor Georg Gänswein. Il breve saluto del Comandante Giandomenico Giani è una piccola riflessione sui “fratelli che soffrono in tempo di crisi”, e conferma che ci saranno dei gesti concreti di solidarietà. “ Ci si è interrogati se fare la festa- dice- considerando i tempi di crisi economica.”
Ma alla fine è la festa dei 150 effettivi, delle famiglie, dei tanti ex gendarmi che ancora sentono forte il legame con quella che per molti è una specie di missione. Poi il Comandante saluta le delegazioni delle forze dell’ordine italiane: ci sono tutti, dai Carabinieri alla Protezione civile, e poi Marina, Aeronautica, la Forestale la Finanza, insomma tutti stretti in un “abbraccio colorito dalle diverse uniformi”. Ancora una volta una dimostrazione della forte collaborazione tra Italia e Vaticano. Presenti diversi ministri Riccardi, Balduzzi, Giarda, e Gianni Letta. Ci sono i rappresentati di diversi paesi, quelli visitati dal Papa, e quelli dove la Gendarmeria ha rappresentato il Vaticano nei vari incontri dell’ Interpol. Un modo particolare di servire la Chiesa, spiega Giani. Poi inizia la festa, con l’esecuzione di uno struggente “ O’ sole mio” mentre la cupola di San Pietro che fa da sfondo al Piazzale del Governatorato dove si svolge la parata militare. É la banda della Gendarmeria ad eseguirla quasi un assaggio dei brani che quest’ anno vengono dedicati ai 150 anni dell’ Unità d’ Italia e che sono stati raccolti in un CD musicale. La Banda, nata solo nel 2007 è composta da gendarmi, ex gendarmi e da volontari di diversa provenienza, 70 elementi che sfilano con eleganza e che fanno concerto in tutto il mondo. “Omaggio all’ Unità d’ Italia” è il loro primo CD e raccoglie brani classici del Risorgimento, tra cui l’ Inno di Garibaldi e l’ Inno Pontificio.
Finisce la parte ufficiale, per qualche minuto tutti salutano tutti e in una saletta riservata, si svolge una breve riunione tra Bertone, Becciu, e qualcun altro tra cui il segretario del Papa. Nessuno ha voglia di parlare del processo a Gabriele, di vatileaks e tutto il resto. Ci sono bambini e ragazzi che scalpitano per andare alle festa che si svolge nel prato davanti ai Musei Vaticani e si conclude con i fuochi di artificio, proprio come in una festa di paese, con la banda che suona e le signore che si scambiano ricette. Solo che questo paese è il mondo, e così ufficiali francesi in kepi si intrecciano con le guardie svizzere, ministri e ambasciatori colgono l’occasione per colloqui informali. La festa finisce presto con una kermesse di fuochi d’artificio che guarda anche il Papa, lo sanno tutti, dalla sua finestra. Le ultime note della banda sono melodici swing. Da domani si ricomincia quel servizio fedele e leale al Papa e alla Chiesa che i gendarmi svolgono in perfetta collaborazione con la Guardia Svizzera Pontificia presente alla festa nei suoi massimi gradi, e con le famiglie al seguito.