Sinodo per la nuova evangelizzazione: in 262 per ridare slancio alla fede

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Saranno 262 i Padri sinodali che prenderanno parte alla XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, che si terrà in Vaticano dal 7 al 28 ottobre 2012. È “il numero più elevato nella storia dei Sinodi”, ha rilevato il Segretario Generale monsignor Nikola Eterovic, che nel corso di un briefing ha illustrato stamane ai giornalisti il senso e lo svolgimento dell’Assise sinodale. Tema dell’Assemblea sarà “La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana” e l’arcivescovo Eterovic ha evidenziato come sia “importante tenere uniti i due aspetti”: “Scopo della nuova evangelizzazione è la trasmissione della fede”. Il Segretario ha definito “un processo complesso ed esigente” la preparazione e lo svolgimento di un Sinodo, nel quale si intrecciano tre aspetti: “dimensione spirituale, riflessione teologica pastorale e preparazione tecnica organizzativa”.

Riguardo al primo ambito, monsignor Eterovic ha notato che “la preghiera accompagna ed anima ogni attività sinodale”, aggiungendo che “l’icona di questa dimensione spirituale è il pellegrinaggio del Santo Padre a Loreto, ove ha affidato alla protezione materna di Maria, Stella della Nuova Evangelizzazione, i lavori del Sinodo e anche l’Anno della Fede”. Saranno quattro le celebrazioni liturgiche presiedute dal Pontefice: la concelebrazione eucaristica del 7 ottobre, durante la quale il Papa dichiarerà dottori due santi della Chiesa: san Giovanni D’Avila e santa Ildegarda di Bingen; l’11 ottobre, in occasione del 50° dell’inizio del Concilio ecumenico Vaticano II e del 20° della promulgazione del Catechismo della Chiesa Cattolica; il 21 ottobre, per la canonizzazione di 7 beati (Giacomo Berthieu, Pedro Calungsod, Giovanni Battista Piamarta, Maria del Monte Carmelo Sallés y Barangueras, Marianna Cope, Caterina Tekakwitha e Anna Schäffer).

I lavori sinodali termineranno con la Messa del 28 ottobre. Particolare significato avrà l’Eucaristia dell’11 ottobre, con la quale avrà inizio l’Anno della fede. Concelebreranno con Benedetto XVI i Capi delle Chiese orientali cattoliche e i Presidenti delle Conferenze episcopali di tutto il mondo, oltre a 12 dei 69 Padri conciliari ancora viventi. L’Anno della Fede terminerà il 24 novembre 2013 e monsignor Eterovic lo definisce “un periodo di grazia in cui tutti i cristiani sono invitati a riflettere su questo grande dono che viene da Dio, che ha fatto il primo passo, creandoci a sua immagine e somiglianza”. All’uomo spetta di “fare il secondo passo: con la grazia di Dio deve rispondere a questa chiamata” ha aggiunto il presule. L’Anno della Fede è allora un “momento propizio per rinnovare e rafforzare la nostra fede e dunque essere più zelanti nell’annuncio del Vangelo. Non dobbiamo scordarci che tutti i cristiani sono chiamati a essere testimoni e missionari negli ambienti dove vivono”.

Sono state inoltre rese note le disposizioni della Penitenzieria Apostolica per lucrare l’indulgenza plenaria nel corso di questo speciale Anno. Ausilio per la riflessione teologico-pastorale sono i Lineamenta e l’Instrumentum Laboris, insieme a due Lettere apostoliche in forma di motu proprio: Ubicumque et semper del 21 settembre 2010, con la quale Benedetto XVI ha eretto il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, e Porta fidei, dell’11 ottobre 2011, con la quale ha indetto l’Anno della fede. Dall’Europa il numero più alto di partecipanti al Sinodo: 103. 63 dall’America, 50 dall’Africa, 39 dall’Asia e 7 dall’Oceania. La maggioranza dei Padri sinodali, 182, è stata eletta: 172 dalle Conferenze episcopali e 10 dall’Unione dei Superiori Generali. 3 sono stati designati dalle Chiese Orientali Cattoliche sui iuris; 37 partecipano ex officio (cioè a motivo del loro incarico), 40 sono stati nominati dal Santo Padre. Tra i partecipanti vi sono 6 patriarchi, 49 cardinali, 3 arcivescovi maggiori, di cui uno è cardinale, 71 arcivescovi, 120 vescovi e 14 sacerdoti. Per quanto riguarda l’ufficio che svolgono, 10 sono capi delle Chiese Orientali sui iuris, 32 Presidenti delle Conferenze episcopali, 26 capi dei Dicasteri della Curia Romana, 211 ordinari e 11 ausiliari. Relatore Generale del Sinodo è il cardinale Donald William Wuerl, arcivescovo di Washington, Segretario Speciale monsignor Pierre-Marie Carré, arcivescovo di Montpellier. I tre Presidenti Delegati sono i cardinali John Tong Hon, vescovo di Hong Kong, Francisco Robles Ortega, arcivescovo di Guadalajara, Laurent Monsengwo Pasinya, arcivescovo di Kinshasa.

All’Assemblea sinodale prenderanno parte 45 esperti e 49 uditori: uomini e donne, che sono stati scelti tra tanti specialisti e persone impegnate nell’evangelizzazione nei cinque continenti. Ai lavori parteciperanno anche i Delegati fraterni, rappresentanti di 15 Chiese e comunità ecclesiali che non sono ancora in piena comunione con la Chiesa Cattolica, tra i quali l’arcivescovo di Canterbury e Primate di tutta l’Inghilterra e della Comunione Anglicana Rowan Douglas Williams, che nel pomeriggio del 10 ottobre si rivolgerà all’Assemblea per illustrare dal punto di vista anglicano la sfida della nuova evangelizzazione e della trasmissione della fede cristiana, mentre Bartolomeo I, arcivescovo di Costantinopoli e Patriarca ecumenico, prenderà parte alla solenne eucaristia dell’11 ottobre. Ci saranno anche 3 invitati speciali: fratello Alois, Priore di Taizé, il reverendo Lamar Vest, Presidente dell’American Bible Society e Werner Arber, professore di Microbiologia nel Biozentrum dell’Università di Basilea e Presidente della Pontificia Accademia delle Scienze, che nella Congregazione generale pomeridiana del 12 ottobre fornirà alcune riflessioni sul rapporto tra scienza e fede.

Presteranno inoltre servizio 5 addetti stampa, 32 assistenti e 30 traduttori, per un totale di oltre 400 persone. Sono previste 23 Congregazioni Generali e 8 Sessioni dei Circoli minori. Cambiano i destinatari del Vangelo e le “condizioni sociali, culturali, politiche e religiose in cui vivono”, ma la Chiesa “esiste per evangelizzare, per annunciare sempre e dappertutto la Buona Notizia a tutti gli uomini di buona volontà” ha ricordato monsignor Eterovic.

“Per essere luce del mondo – ha osservato –, la Chiesa dev’essere essa stessa illuminata dalla luce di Cristo e col suo Vangelo dare gusto al mondo”. Adempiendo così il mandato di Gesù contenuto nella parte conclusiva del Vangelo di Marco: “Andate in tutto il mondo e proclamante il Vangelo ad ogni creatura”.

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