Il cardinale Bertone spiega la diplomazia vaticana, forma privilegiata di comunicazione

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Uno dei primi scopi, ha detto Bertone, è essere “araldi della parola del Papa” nei consessi internazionali, far sentire la vicinanza del Papa alla gente di tutto il mondo. E il cardinale riporta una frase ormai celebre del corrispondente de Le Figaro, padre Vandrisse: La diplomazia del Papa è una necessità, se non ci fosse bisognerebbe inventarla. Una prassi antica e consolidata, uno strumento per la difesa della dignità della persona umana, e della Libertas Ecclesiae, un’ occasione per parlare di valori, questa è la diplomazia vaticana. Il cardinale usa le parole di Paolo VI e Giovanni Paolo II per ricordare che non lavoro da tecnocrati e politici, e nei paesi con i quali non ci sono relazioni diplomatiche piene i nunzi e i delegati apostolici sono pastori e uomini di Chiesa. Con il Pontificato di Giovanni Paolo II da 84 nazioni con relazioni diplomatiche si è passati ora 179 paesi, e così la diplomazia vaticana a raggiunto una vera universalità.

Il ruolo della Segreteria di Stato ha in questo senso un doppio ruolo: assistere il Papa negli affari quotidiani, coordinare il lavoro dei dicasteri, e dirigere il lavoro dei legati della Santa Sede per quanto concerne le Chiese locali. Il Papa ha il compito di sviluppare le relazioni internazionali “ per il bene della Chiesa e della società civile”, ed è in questo senso che la Santa Sede si impegna perchè si rispetti la dignità umana e si intensifichi il dialogo, la solidarità, la libertà, la giustizia, e la fraternità. Il cardinale Bertone ha spiegato che la diplomazie del Papa lavoro in modo discreto e costante, e che “serve molte realtà, e per salvare vite umane e rendere la situazione più umana e vivibile per molte persone. Questo viene fatto senza alcuna discriminazione, come servizio per il bene di tutti coloro che cercano l’intervento, o anche a volte la mediazione del Papa e dei suoi diplomatici.”

Il cardinale ha ricordato che all’inzio del suo incarico parlò di “impegno universale per i diseredati del mondo, i più poveri tra persone che cercano, spesso invano, ciò di cui hanno bisogno per vivere loro e le loro famiglie.” Da qui l’impegno della tutela e della difesa della vita, prioritario per la Santa Sede, che vede da quanti mali la vita dell’umanità stessa è minacciata: la povertà, il traffico di droga, il terrorismo, l’ estorsione, l’ insicurezza o qualsiasi altro tipo di violenza.” E’ in questo casi che la Santa Sede interviene con la sua diplomazia e “mira a far luce su mali che danneggiano la parte più profonda della condizione umana, di fronte al quale non si può tacere.” E quando si parla di principi non negoziabili, come vita, famiglia, matrimonio questa non è una imposizione della Chiesa: “Lungi da ciò, nella Chiesa noi rispettiamo tutte le persone e noi non pretendiamo di giudicare chi non condivide la nostra visione. Siamo aperti al dialogo, ma il nostro servizio alla società e la verità ci chiede esattamente le ragioni delle nostre convinzioni.”

Una “ragione”, fondata sull’ ordine naturale e inscritto nel cuore dell’uomo. C’è poi il grande impegno per la pace una priorità della Santa Sede. “Questo campo specifico è posto tra realismo e profezia” ha detto il cardinale. “Il realismo ci invita a prendere coscienza della crescente complessità delle situazioni sociali e conflitti. E la profezia ci esorta a non rinunciare a ciò che, in primo luogo, a volte potrebbe essere descritto come utopica, ma, con attenta e piena di speranza, che deve essere visto come una possibilità reale.” Crediamo in una lenta ma irreversibile maturità etica dell’ umanità, ha spiegato il Segretario di Stato vaticano. Per questo non ci si deve scoraggiare anche di fronte agli insuccessi e ai fatti drammatici.

I soldi del premio, ha concluso il cardinale, andranno in parte all’iniziativa dell’arcivescovo di Barcellona per i giovani senza lavoro, e in parte ai progetti del Gruppo di Guadalupe del Nicaragua, un modo per porre l’attenzione sui giovani. E riprendendo le parole del Re di Spagna alla GMG di Madrid Bertone ha concluso: penso che il momento attuale esige di unire le volontà per ottenere benefici e vincere il pessimismo.

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