Il 2 dicembre si elegge il nuovo Papa della Chiesa copta ortodossa. E un candidato viene dall’Italia

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È un cambiamento epocale, peraltro propiziato dallo stesso Shenouda, che da quando era stato eletto papa aveva sempre dato molta attenzione ai suoi fedeli della diaspora, riconoscendo le difficoltà degli emigranti. Così dal 1971 ad oggi sono state create più di 180 chiese copte ortodosse in tutto il mondo. L’Italia è uno dei Paesi dove l’emigrazione di giovani copti ortodossi è importante, e questo è dovuto anche ai tradizionali rapporti tra Italia ed Egitto e la loro vicinanza geografica. Si data all’inizio degli anni Settanta il momento in cui i copti ortodossi egiziani cominciano a vivere in pianta stabile in Italia, Paese visto non più come luogo per svolgere un lavoro stagionale, ma come luogo in cui vivere. Addirittura, alcuni rientravano in Egitto solo per sposarsi, e poi tornavano a vivere in Italia con tutta la famiglia.

Una situazione che porta nel 1984 all’inizio del ministero in Italia: la  presenza sempre maggiori di copti ortodossi aveva portato all’esigenza di parrocchie per prendersi cura della propria spiritualità e preservare l’identità copto-ortodossa. L’opera pastorale di Shenouda III, in questo caso, è unanimemente riconosciuta. È per questo motivo che la notizia della sua morte aveva particolarmente colpito anche il mondo cattolico. Di lui si ricorda l’incontro con Giovanni Paolo II al Cairo nel 2000 (nella foto). E il vescovo ausiliare del Patriarcato di Alessandria dei copti Boutros Fahim, alla notizia della sua morte aveva commentato che Shenouda “Ha dato un grande impulso alla vita ecclesiastica di tutto l’Egitto, e non mi riferisco solo ai copti ortodossi. Ha lasciato un gran segno nella Chiesa in questo periodo e adesso con la sua dipartita ha lasciato un grande vuoto”.

Motivo per cui la successione a Shenouda si preannuncia difficile. Il nuovo papa sarà eletto il 2 dicembre, nella cattedrale di San Marco. Lì avrà luogo il “sacro sorteggio” da una terna di tre candidati, scelti dall’assemblea. Una procedura che vuole rendere visibile l’intervento dello Spirito Santo. Ad oggi, la Commissione elettorale ha accolto diciassette candidature (sette di vescovi e dieci di monaci). Fino al 30 settembre, l’assemblea potrà presentare obiezioni a queste candidature. Poi, dal 3 ottobre, la commissione elettorale si riunirà e voterà una lista ristretta di non più di 7 nomi. È su questa lista che l’assemblea della Chiesa copta effettuerà l’elezione. E dall’elezione uscirà la terna da cui poi sarà scelto il nuovo Papa attraverso il sorteggio.

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