Il viaggio di evangelizzazione di Padre Jarek Cielecki di San Charbel dalla Polonia in Italia, dal Nord al Sud, e ritorno

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“Penso che tanti cuori sono feriti con le ferite fatte da odio egoismo e invidia del uomo. Solo Cristo può guarire non altro uomo” (Padre Jarek Cielecki, 19 luglio 2020).

“Non collabora bene con Dio chi si mette a caccia dei limiti e dei difetti degli altri, ma piuttosto chi sa riconoscere il bene” (Papa Francesco – Angelus Domini, 19 luglio 2020).

“Voglio che ci vi facciate sentire nelle diocesi, voglio che si esca fuori, voglio che la Chiesa esca per le strade, voglio che ci difendiamo da tutto ciò che è mondanità, immobilismo, da ciò che è comodità, da ciò che è clericalismo, da tutto quello che è l’essere chiusi in noi stessi. Le parrocchie, le scuole, le istituzioni sono fatte per uscire fuori…, se non lo fanno diventano una ONG e la Chiesa non può essere una ONG. Che mi perdonino i vescovi ed i sacerdoti, se alcuni dopo vi creeranno confusione. È il consiglio. Grazie per ciò che potrete fare” (Papa Francesco, Discorso ai giovani argentini nella cattedrale di Rio de Janeiro il 25 luglio 2013).

Il 24 luglio si celebra la memoria liturgica di San Charbel Makhluf, sacerdote dell’Ordine Libanese Maronita. Youssef Antoun Makhluf nasce a Beqaa Kafra probabilmente l’8 maggio 1828. Nel 1851 lasciò la propria casa per entrare nell’Ordine Libanese Maronita, presso il monastero di Nostra Signora di Mayfouq, nella regione di Byblos. Nel novembre dello stesso anno vestì l’abito religioso e cambiò nome in fratel Charbel. L’anno successivo si trasferì al monastero di san Marone ad Annaya, sulla montagna di Byblos, dove emise i voti solenni il 1̊ novembre 1853. In seguito, fratel Charbel fu mandato al monastero di Kfifan dove completò gli studi teologici. Dopo la sua ordinazione sacerdotale, padre Charbel tornò ad Annaya e, sei anni dopo, alla ricerca di una vita di austera solitudine e di una più alta perfezione, ottenne di poter diventare eremita nell’eremo dei Santi Pietro e Paolo, non lontano dal monastero. Visse in quel luogo altri ventitré anni, dove servì Dio giorno e notte in somma sobrietà di vita, digiunando, pregando e lavorando nei campi intorno all’eremo. Il 16 dicembre 1898, mentre celebrava la Santa Messa, fu colpito da apoplessia: morì dopo otto giorni di agonia, il 24 dicembre. È stato beatificato il 5 dicembre 1965 e canonizzato il 9 ottobre 1977 da San Paolo VI. I suoi resti mortali sono venerati nel monastero di San Marone ad Annaya, in un’urna di legno di cedro.

Padre Jarek Cielecki è il promotore del culto di questo grande santo taumaturgo, di cui dal 2012 porta avanti il meraviglioso messaggio. Il culto di San Charbel è passato anche nella Chiesa Cattolica Nazionale di Polonia – KKNP guidata dal Vescovo Adam Rosiek, di cui Padre Jarek è sacerdote dalla Domenica del Corpus Domini, 14 giugno 2020 [Padre Jarek Cielecki di San Charbel è accolto nella Chiesa Cattolica Nazionale in Polonia – Un nuovo inizio nel segno del Corpus Domini – 15 giugno 2020].

Il 14 giugno 2020 il Vescovo Adam Rosiek ha nominato Padre Jarek Parroco della Parrocchia della Madonna Assunta e San Charbel nel villaggio di Florencja, dove Padre Jarek sta costruendo il Santuario della Madonna di Buon Inizio e Eremo di San Charbel, simile a quello che si trova in Libano, di cui è stato nominato Rettore [Aiuta Padre Jarek Cielecki di San Charbel a costruire la cappella per la Madonna Assunta, Madre del Buon Inizio – 18 giugno 2020].

Dal mese di giugno Padre Jarek è in viaggio di evangelizzazione dalla Polonia fino ad attraversare tutta l’Italia da Nord a Sud, con la sua cappella mobile dedicata a San Giovanni Paolo II [Padre Jarek Cielecki di San Charbel è in viaggio verso l’Italia con la cappella mobile dedicata a San Giovanni Paolo II – 19 giugno 2020].

In questo lungo viaggio di evangelizzazione ha incontrato tantissime persone; ha pregato, incoraggiato e ha portato Gesù a tutti quelli che erano bisognose di incontrare il Signore. Le celebrazioni liturgiche si svolgevano nella sua cappella mobile e spessisimo nel piazzale davanti, riusciva a dare conforto ai malati e a loro familiari, creando una rete d’amore.

Giunto in Calabria, portando con se l’effige della Madonna Assunta, Madre del Buon Inizio Padre Jarek ha evangelizzato sulle spiagge, invitando le persone per la Santa Messa che celebrava alle ore 19.30 nella sua cappella mobile. Le persone stupite e assetate di incontrare il Signore hanno risposto in massa al suo invito. Padre Jarek ha parlato loro di Gesù e li ha incoraggiati a non perdere mai la speranza per un domani migliore, sempre centrato su Cristo.

Sempre in Calabria, Padre Jarek ha incontrato tantissime persone che sono state travolte economicamente dalla pandemia che ha messo in ginocchio l’Italia meridionale, portando a costoro non solo un aiuto materiale, ma soprattutto quello morale, ridando speranza e ricordando che Gesù cammina con loro.

Le mani di San Charbel in testa, per guarire o più semplicemente per trovare il benessere interiore che solo la fede sa dare. E così che a Gragnano in provincia di Napoli hanno accolto la statua con le reliquie del santo. E non è un caso che la statua realizzata da un’artista calabrese devota, Dina Giancotti, riproduce proprio il gesto dell’imposizione delle mani, che libera, che indica guarigione. Un gesto desiderato da quanti hanno avuto modo di avvicinare San Charbel. Un santo senza frontiere. Sulla sua strada la guarigione di Milan, una bimba musulmana di tre anni a cui l’eremita libanese ridiede la vita. E la sua apertura al mondo, ed anche a religioni diverse, non poteva non avere una sponda dove l’ecumenismo è particolarmente radicato, Pompei. La sua devozione alla Regina del Santo Rosario è stata letta sempre come il suo viatico verso la santità.

Nelle prossime settimane, la statua di San Charbel, realizzata in Calabria a Serra San Bruno dall’artista Dina Giancotti e venerata per 3 anni nella chiesa di San Marco a Gragnano, dove fu benedetta dal Vescovo di Castellammare Sorrento, Mons. Francesco Alfano, sarà portata in Polonia. Per 33 mesi Padre Jarek ha celebrato mensilmente la Santa Messa nella chiesa di San Marco a Gragnano, sempre seguita dalla benedizione con l’olio di San Charbel. Attualmente la statua si trova in un luogo protetto, mentre le sue reliquie e la corona del Rosario sono conservate in un casa privata a Gragnano. I fedeli polacchi attendono con trepidazione l’arrivo di San Charbel, facendo prima delle tappe in diverse altri Paesi europei, per permettere a tutti quelli che hanno beneficato delle grazie di poterlo salutare e ringraziare.

L’Associazione Cattolica “Famiglia Casa di Preghiera di San Charbel” ha modificato suo Statuto, con l’aggiunta della parola “ecumenica”, per permettere la partecipazione non solo ai Cattolici Romani, ma anche di altre confessioni dove c’è la Vergine Maria, perché nelle Case di Preghiera di San Charbel viene recitato il Santo Rosario, la Coroncina della Divina Misericordia ed altre preghiere. Appena c’è stata la modifica lo Statuto, Padre jarek ha avuto tantissime nuove adesioni, anche da parte di ortodossi.

Un’altra tappa importante e significativa è stata quella romana, quando Padre Jarek ha pregato davanti alla tomba di San Pietro, recitando il Credo. Poi nelle Grotte vaticane ha pregato vicino alle tombe dei Papi e nella cappella polacca della Madonna di Czestochova. Infine, Padre Jarek ha pregato nella Basilica di San Pietro davanti alla tomba di San Giovanni Paolo II, baciandola nel nome di tutti quelli che si erano affidati alle sue umili preghiere.

Il saluto di Padre Jarek Cielecki da Piazza San Pietro San Pietro, 20 luglio 2020.

Una parola di chiarezza, cattolica

Mentre Padre Jarek Cielecki con la pace di Gesù e Maria nel cuore, con la serenità della Fede prosegue la sua opera di evangelizzazione, c’è chi continua – soprattutto sacerdoti che si professano cattolici – a seminare odio contro di lui. L’odio è qualcosa di diverso dalla semplice affermazione di un fatto, dal esprimere un’opinione o dal dire la verità. Il sostantivo “odio” esprime risoluta ostilità, che implica di solito un atteggiamento istintivo di condanna associato a rifiuto, ripugnanza verso qualcosa, oppure un costante desiderio di nuocere a qualcuno.

Comunicato della Conferenza Episcopale Polacca. Forte contrasto con unità cattolica. Gravi inesattezze teologiche e canoniche. Una bugia e un abuso – 7 luglio 2020

Ma c’è anche chi – soprattutto tra laici che dimostrano di essere veramente cattolici – segue la strada della ragione e dell’amore, sostenendo un vera sacerdote, profondamente innamorato di Gesù e Marie. L’aggettivo “cattolico” significa “universale”.

L’incontro del Vescovo Adam Rosiek con Papa Francesco.

Mons. Adam Rosiek, Primo Vescovo della Chiesa Cattolica Nazionale in Polonia ha pubblicato il 16 luglio 2020 sul suo diario Facebook un appello di un laico polacco, cattolico romano, che propongo alla riflessione:

Dal 14 giugno 2020, quando un nuovo sacerdote – Jaroslaw Cielecki – fu ammesso solennemente al presbiterio della Chiesa Cattolica Nazionale, nei media, in particolare nei media strettamente associati alla Chiesa Cattolica Romana, ci furono molte speculazioni sui motivi per cui si unì alla Chiesa Cattolica Nazionale. Un’ondata di odio si riversò sulla Chiesa, sul Primo Vescovo della Chiesa e su lui stesso. È doloroso che contro qualcuno di loro sia stato usata una libera interpretazione del diritto canonico, presentata da alcuni gerarchi della Chiesa Cattolica Romana. Penso che per superare la piaga dell’odio è necessario un lavoro positivo, il cui obiettivo dovrebbe essere quello di sradicare questo enorme peccato dal nostro ambito sociale. Tutto ciò dovrebbe diventare oggetto della catechesi nazionale condotta congiuntamente in tutte le confessioni cristiane.
Analizzando il tempo passato, a soli trenta giorni da questo evento, così come precedenti casi simili relativi all’accoglienza di altri sacerdoti nella Chiesa Cattolica Nazionale, e provenienti da varie diocesi della Chiesa Cattolica Romana, sorge la domanda sullo scopo di questi attacchi e articoli e messaggi scritti con i “guanti bianchi”. Scrivendo e chiedendo direttamente, ci si dovrebbe porre la domanda se coloro che creano messaggi, commissionano articoli, sono preoccupati per la salvezza delle anime umane o piuttosto per i loro interessi particolari.
Non sono un teologo, ma sono un logico e un avvocato, e per essere chiaro dico che sono Cattolico Romano dalla nascita. Mi vergogno molto delle manifestazioni di ipocrisia, dell’uso di mezze verità o persino della creazione di “legge” in ginocchio da parte di alcuni gerarchi Cattolici Romani, che cercano di interpretare liberamente le disposizioni del diritto canonico.
Nell’annuncio che circolava nei media della Chiesa Cattolica Romana riguardo al prete recentemente accolto nella Chiesa Cattolica Nazionale, sono stato colpito dall’affermazione che “si è trasferito in un’altra comunità religiosa”. Cosa dovrebbe significare? Dopotutto, miei cari Pastori, sapete che Padre Jarek Cielecki non andò alle Hare Krishna, al Buddismo, all’Islam, ma fu incardinato (accettato) nella Chiesa Cattolica Nazionale. Non una comunità religiosa, ma una Chiesa Cattolica. Perché avete paura di chiamare i fatti semplicemente per nome? Sebbene la Chiesa Cattolica Nazionale sia una piccola Chiesa, non è una “comunità religiosa”. Inoltre, come ho letto nella Dichiarazione “Dominus Iesus” circa l’unicità e l’universalità salvifica di Gesù Cristo e della Chiesa del futuro Papa Benedetto XVI, è un piccolo ramo della Chiesa Universale di Cristo. Una Chiesa, in cui la leadership quantitativa è ancora vera “comunità religiosa” – usando la lingua del vostro Comunicato.
Riassumendo questo aspetto, si dovrebbe affermare che Padre Cielecki, così come altri sacerdoti e laici, non commisero apostasia, né esaminarono la questione attraverso gli occhi dell’avvocato, unendosi alla Chiesa Cattolica Nazionale. Gridate: così, non riconoscono il Primato del Papa! So che abbiamo imparato a incasellare le persone. Leggendo con dispiacere la storia della Chiesa, la vedo chiaramente. Tuttavia, guardando con grande attenzione a come e cosa fanno il Primo Vescovo e i sacerdoti della Chiesa Cattolica Nazionale, si ha l’impressione che loro sono più vicini al Santo Padre rispetto ai suoi subordinati ufficiali – cardinali, vescovi e sacerdoti. Quest’ultima osservazione con particolare forza riguarda il clero in Polonia, che non solo dà l’impressione che non stia facendo nulla riguardo all’insegnamento del Papa, ma agisce anche come se dovesse aspettare che il Papa, come dicono cardinali e vescovi, tornerà “alla casa del Padre”. Questa è una triste conclusione, ma è difficile non essere d’accordo, visto l’enormità del male e del peccato che inonda la Chiesa Cattolica Romana odierna in Polonia. Potrei citare molte testimonianze e prove. Allora, perché state cercando di screditare la piccola Chiesa, senza dubbio Cattolica, solo perché il Vescovo insieme a un gruppo di una dozzina o più, o forse qualche dozzina di sacerdoti, ha deciso in completa unità di spirito con il Santo Padre Francesco, raccogliere ciò che è stato perso o è stato abbandonato da pastori della Chiesa Madre – come chiamano la Chiesa Cattolica Romana nella Chiesa Cattolica Nazionale. Dalla bocca del clero della Chiesa Cattolica Nazionale, non sento critiche né al Santo Padre né alla stessa Chiesa Cattolica Romana.
Come persona secolare, vorrei fare appello a gerarchi, sacerdoti e tutti coloro che hanno messo la mano in questa operazione per screditare la Chiesa Cattolica Nazionale, di fermare queste attività perché non sono degne di chierici, settimanali cattolici, ecc. Come si può scrivere che il sacerdote per anni “ha lavorato al di fuori delle strutture della Chiesa” per contradirlo solo poco prima, dando quasi l’indirizzo della diocesi alla quale apparteneva? Questa è manipolazione subliminale, brutta e indegna di media cattolici-cristiani. Vogliamo che vuoi ci conducete a Dio e non ci dividete come fanno i politici del mondo di oggi.
Promemoria.

”Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. Invece quello a cui si perdona poco, ama poco” (Lc 7,47).

Le attività pastorali e le celebrazioni liturgiche di Padre Jarek Cielecki possono essere seguite tramite Internet:
– Portale Charbel TV sul Sito Padrejarek.pl: QUI.
– Portale Charbel TV sul Canale YouTube Saint Charbel: QUI.
– Pagina Facebook di Padrejarek.pl: QUI.

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