Greenaccord porta i giornalisti sulle Dolomiti. Per testimoniare l’amore per il creato

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Due giorni di cammino tra le Dolomiti trentine e quelle di Belluno. Due giorni dove nonostante il tempo avverso, un gruppo di giornalisti di testate nazionali ha voluto dare la propria testimonianza concreta di amore per il Creato. L’iniziativa promossa dall’associazione Greenaccord Onlus,che si è svolta nei giorni scorsi in concomitanza con la VII Giornata per la salvaguardia del Creato che quest’anno ha avuto come tema “Educare alla custodia del Creato per sanare le ferite della terra” , ha visto la partecipazione di una decina di operatori del settore  dell’ informazione che insieme ad alcuni gruppi di giovani delle diocesi di Trento, Belluno -Feltre, di Como e di Bolzano, hanno attraversato in cammino e in macchina i sentieri delle Dolomiti partendo dal parco delle Pale di San Martino a  Paneveggio, passeggiando tra i  boschi secolari per giungere nella Valle Interina, in un antico centro minerario, oggi luogo di memoria e di testimonianza del lavoro dell’uomo nel rispetto dell’ambiente, fino a concludere il percorso a Pian di Cansiglio nel cuore delle Dolomiti bellunesi.

 

“Abbiamo fortemente voluto portare i giornalisti a fare questa importante esperienza a contatto con la natura,- spiega Martina Valentini di Greenaccord-  ma soprattutto a contatto con la montagna. Ed è stato importante creare, tra loro, soprattutto in questa occasione così importante come quella della Giornata della salvaguardia del Creato, un approccio  in mezzo ai giovani, in un contesto naturalistico affascinante, e in una condizione di profonda riflessione e spiritualità. Quindi, l’adesione di importanti testate cattoliche e non, la presenza di molti giovani, ha permesso un occasione di confronto tra i ragazzi eaddetti alla comunicazione. Credo sia stataun’esperienza sicuramente unica per tutti”

E i partecipanti, durante la due giorni, hanno potuto conoscere e confrontarsi anche con le realtà locali del Trentino dove esiste ancora un’ antica alleanza tra l’uomo e il territorio. E tra le tante iniziative presentate una delle più particolari è sicuramente Greenway.

“Greenway- ha spiegato Marino Simoni, presidente del Consorzio dei Comuni Trentini, durante un incontro dei giornalisti con gli amministratori della zona – viene da una filosofia, che ha messo come punto principale l’”oil free zone”. Noi vogliamo creare, cioè, un’area, che sia libera dagli olii combustibili.” E per raggiungere questo obiettivo è stato messa a punto  una produzione idroelettrica,  che non solo  li rende autosufficienti ma permette anche un esportazione di energia idroelettrica, una valorizzazione della filiera del legno, non solo dal punto di vista della sua produttività e remunerazione, ma anche per tutti gli scarti del legno, individuando nella biomassa una delle altre opportunità energetiche. “ Anche la filiera lattiero-casearia,- ha continuano Marino- è un altro degli elementi importanti che lega la montagna alla vita del quotidiano, Inoltre vogliamo raggiungere l’obiettivo che tutti i trasporti pubblici siano elettrici, originati, pertanto sostenuti, dalle nostre fonti energetiche idroelettriche, oppure da biometano. Siamo su una strada che vogliamo sia verde, sempre più verde, per i nostri concittadini e per i nostri ospiti.”

E il cammino dei giornalisti si è concluso a Pian di Cansiglio vicino Belluno, dove hanno partecipato ad un incontro ecumenico che ha coinvolto rappresentati religiosi del mondo cristiano del Trentino, del Friuli e del Veneto e della Lombardia.

“Le ferite di questa terra – ha spiegato monsignor Mansueto Bianchi, presidente della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Conferenza episcopale italiana, facendo riferimento il tema della giornata – sono il riflesso di quelle che l’uomo porta dentro di sé a causa del seme guasto dell’egoismo e dell’incoerenza.  Guarire la terra è sanare anche il cuore dell’uomo e  perciò possiamo parlare di conversione ecologica”. E il presule ha invitato tutti i cristiani  ad essere uniti e per operare insieme alla custodia del Creato “Perché solo con un’ esperienza sinergica creeremo una nuova alleanza tra l’uomo e l’ambiente”

E tanti sono stati  i giovani presenti alla celebrazione. “Nel mio piccolo- ci ha raccontato Gianna Zottea 20 anni e con il sogno nel cassetto di diventare giornalista per parlare delle sue montagne – cerco di salvaguardare l’ambiente con i piccoli gesti: una raccolta differenziata ben fatta, oppure anche tenendo in considerazione, per esempio, quanto costa l’uso della macchina: quando usciamo la sera, cerchiamo di uscire in compagnia in modo da risparmiare anche nell’uso della macchina. Penso che anche questa sia una piccola attenzione!”

“Anche io- ciha spiegato invece,Federico Paniz anche lui poco più di venti anni e con un grande amore per il suo territorio – cerco di vivere concretamente l’ambiente montano, attraverso passeggiate, scalate, rispettando i suoi bioritmi: questo, secondo me  è il modo migliore per promuoverlo e  raccontarlo. Perché la montagna è un grande tempio, un tempio naturale, e prima o poi, tutti ne hanno bisogno,  soprattutto quando si sente la necessità di pace, di silenzio… Penso che posti più adatti  di questo non ce ne siano per celebrare in maniera migliore la Giornata per la salvaguardia del creato”

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