Il Papa: le vera religiosità è ascoltare e mettere in pratica la Parola

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Il grave rischio di ogni religione è ridursi a pratiche e dimenticare l’ascolto di Dio. Il Papa lo ha spiegato alle migliaia di fedeli che si sono riuniti come ogni domenica d’estate a Castelgandolfo per recitare l’Angelus. Come sempre Benedetto XVI ha illustrato le letture della messa domenicale nelle quali “emerge il tema della Legge di Dio, del suo comandamento: un elemento essenziale della religione ebraica e anche di quella cristiana, dove trova il suo pieno compimento nell’amore.” La legge non è un peso, non è qualcosa di formale cui adempiere, non è una limitazione, ma qualcosa che fa uscire l’uomo dal suo egoismo.

La legge, dice il Papa è il “dono più prezioso del Signore, la testimonianza del suo amore paterno, della sua volontà di stare vicino al suo popolo, di essere il suo Alleato e scrivere con esso una storia d’amore.” Ma quando il popolo si stabilisce infine nella terra “ed è depositario della Legge- riflette il Papa- è tentato di riporre la sua sicurezza e la sua gioia in qualcosa che non è più la Parola del Signore: nei beni, nel potere, in altre ‘divinità’ che in realtà sono vane, sono idoli.

Certo, la Legge di Dio rimane, ma non è più la cosa più importante, la regola di vita; diventa piuttosto un rivestimento, una copertura, mentre la vita segue altre strade, altre regole, interessi spesso egoistici individuali e di gruppo. E così la religione smarrisce il suo senso autentico che è vivere in ascolto di Dio per fare la sua volontà, e si riduce a pratica di usanze secondarie, che soddisfano piuttosto il bisogno umano di sentirsi a posto con Dio. È questo un grave rischio di ogni religione, che Gesù ha riscontrato nel suo tempo, ma che si può verificare, purtroppo, anche nella cristianità.”

Ecco l’attualità delle parole del Vangelo che “devono far pensare anche noi”. E il Papa conclude con la riflessione dell’ Apostolo Giacomo che “mette in guardia dal pericolo di una falsa religiosità.”

Molti i fedeli libanesi che attendo la visita del Papa, che li ha salutati in modo speciale in francese con la gioai di poter visitare presto il paese e confermando così il viaggio che alcuni volevano in discussione.

Un saluto particolare agli studenti che riprendono la scuola. In francese il Papa ha che il tempo per la famiglia, e Dio sono i più importanti e che genitori e professori devono favorire il giusto equilibrio tra sport, divertimento e impegno.

Tra i saluti in diverse lingue uno particolare anche agli studenti che iniziano domani l’anno scolastico in Polonia, “Chiedo – ha detto il Papa -a Dio la luce dello Spirito Santo e i doni necessari per gli allievi e le allieve, nonché per tutti coloro che si impegneranno affinché questo sia per loro un tempo di crescita nella sapienza e nella grazia davanti a Dio e agli uomini.”

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