Il Papa: la falsità è il marchio del diavolo

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Questa rivelazione rimaneva per loro incomprensibile, perché la intendevano in senso solo materiale, mentre in quelle parole era preannunciato il mistero pasquale di Gesù, in cui Egli avrebbe donato se stesso per la salvezza del mondo.” Sulla risposta di Pietro : “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio” Benedetto XVI ripropone il commento di Sant’ Agostino: “ Vedete come Pietro, per grazia di Dio, per ispirazione dello Spirito Santo, ha capito? Perché ha capito? Perché ha creduto.”

Ma oltre Pietro c’è Giuda. Gesù sa che lui non crede. “Anche Giuda avrebbe potuto andarsene, come fecero molti discepoli; anzi, avrebbe dovuto andarsene, se fosse stato onesto. Invece rimase con Gesù. Rimase non per fede, non per amore, ma con il segreto proposito di vendicarsi del Maestro. Perché? Perché Giuda si sentiva tradito da Gesù, e decise che a sua volta lo avrebbe tradito.” Giuda pensa ad un Messia che guidi la rivolta contro i Romani. “Ma Gesù aveva deluso queste attese. Il problema è che Giuda non se ne andò, e la sua colpa più grave fu la falsità, che è il marchio del diavolo.”

Nei saluti nelle diverse lingue il Papa ha ricordato un gruppo di salesiani che festeggia i 50 anni di professione religiosa tra cui il parroco di Castelgandlfo don Pietro Diletti, e i vescovi polacchi riuniti a Jasna Gora. “«Maria, con Te sto, ricordo, vigilo» – ripetendo questa dichiarazione di amore alla Madre di Dio- ha detto il Papa- siamo consapevoli che essa significa anche l’impegno alla fedeltà e all’obbedienza al suo Figlio: «Tutto ciò che vi dirà, fatelo»” .

 

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