Il prete uomo della fede: i seminaristi italiani riuniti al santuario del Divin Amore

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“Il prete uomo della fede – valore e ruolo della formazione teologica e culturale nella preparazione al sacerdozio” è il tema del XX incontro nazionale estivo per seminaristi promosso da Iniziative Culturali Sacerdotali, che nasce dal comune impegno di sacerdoti della Prelatura dell’Opus Deie e di varie diocesi italiane per promuovere la formazione e la fraternità sacerdotale. La proposta educativa dell’incontro, inserita nella prospettiva dell’Anno della Fede, intende offrire ai seminaristi – citando dalla proposta dell’equipe organizzativa – una riflessione sul valore e sul ruolo della formazione teologica e culturale nella preparazione al ministero sacerdotale, che li orienti a cercare una profonda assimilazione dei contenuti della fede in ordine alla solidità della futura vita sacerdotale e alla loro fruttuosa trasmissione in un’epoca di profonde trasformazioni culturali.

Le giornate sono scandite da momenti di preghiera, riflessione e confronto con le tematiche proprie della formazione dei seminaristi e allo stesso tempo anche da momenti di comunione e visite d’istruzione. S.E. Mons. Andrea Bruno Mazzocato – Arcivescovo di Udine – relazionando sul ruolo della formazione teologica e culturale nel prete della nuova evangelizzazione – ha tenuto a precisare che l’obiettivo primario della formazione unitaria e armonica dei futuri presbiteri sta nel formare autentici credenti in Cristo che con umiltà possano dire ai fratelli … ho creduto perciò ho parlato. In questo obiettivo unitario che conduce il giovane all’innamoramento del Cristo – aggiunge il prelato – la formazione teologica fa entrare il giovane nell’esperienza del Cristo per poi configurarsi a lui. Quindi perché il Cristo diventi il nostro amore è necessario studiare il vero Gesù – fare teologia – ovvero comprendere tutta la realtà alla luce del Cristo. S.E. Mons. Gualtiero Sigismondi – Vescovo di Foligno – relazionando su la formazione teologica in Seminario come unità e comprensione con la formazione spirituale e pastorale – ha specificato quanto sia importante il ruolo dello studio nella formazione di un seminarista in quanto esso è – dice il vescovo – un’esperienza di accoglienza e di ascolto che miscelate generano l’attenzione. Inoltre la vocazione e la formazione devono essere ispirate dalla carità e dalla prudenza perché questo generi un sapere per edificarsi, in vista della carità pastorale dell’edificare.

Il relatore concludendo ha poi esortato i seminaristi presenti a un maggiore e costante impegno nella formazione: la fede – ha concluso il vescovo – è inquietudine della mente che fa entrare in fibrillazione il cuore. Mercoledì 21, tutti i partecipanti all’Incontro si sono recati all’Udienza Generale di Papa Benedetto XVI a Castel Gandolfo. Il Santo Padre, nella memoria liturgica di Maria Regina, che è stata al centro dell’Udienza Generale, ha fatto riflettere ciascuno di noi sul ruolo di questa festa delineandone tratti caratterizzanti come l’istituzione ad opera di Pio XII nel 1954, al termine dell’anno mariano per sottolineare lo stretto legame tra la regalità di Maria e la sua glorificazione in anima e corpo accanto al suo Figlio. Inoltre ci ha tenuto a specificare che Maria esercita la sua regalità – vegliando su di noi, suoi figli: figli che si rivolgono a Lei nella preghiera, per ringraziarla o per chiedere la sua materna protezione e il suo celeste aiuto dopo aver smarrito la strada, oppressi dal dolore o dall’angoscia per le tristi e travagliate vicissitudini della vita. Alla fine, rivolgendo un cordiale saluto ai pellegrini di lingua italiana, e rivolgendosi in particolare ai vari gruppi tra cui anche i partecipanti all’incontro estivo per Seminaristi Maggiori, li ha invitati a dedicare tempo alla formazione cristiana, per essere fedeli discepoli di Cristo, che è via, verità e vita.

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