Il Papa: Maria ci è vicina quando siamo oppressi e travagliati

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Il Papa parte da una citazione della Lumen gentium e ricorda che “Maria è Regina perché associata in modo unico con il suo Figlio, sia nel cammino terreno, sia nella gloria del Cielo.” Da Efrem il Siro alla Marialis Cultus di Paolo VI, il Papa ha spiegato che cosa è la regalità “intessuta di umiltà, di servizio e di amore” che Maria esercita “vegliando su di noi, suoi figli: figli che si rivolgono a Lei nella preghiera, per ringraziarla o per chiedere la sua materna protezione e il suo celeste aiuto dopo aver forse di aver smarrito la strada, oppressi dal dolore o dall’angoscia per le tristi e travagliate vicissitudini della vita. Nella serenità o nel buio dell’esistenza, noi ci rivolgiamo a Maria affidandoci alla sua continua intercessione, perchè dal Figlio ci possa ottenere ogni grazia e misericordia necessarie per il nostro pellegrinare lungo le strade del mondo.”

Così ecco che Maria viene invocata otto volte nelle litanie lauretane come Regina degli Angeli, dei Patriarchi, dei Profeti, degli Apostoli, dei Martiri, dei Confessori, delle Vergini, di tutti i Santi e delle Famiglie, un ritmo di invocazione che ci aiuta “a comprendere che la Vergine Santa, quale Madre nostra accanto al Figlio Gesù nella gloria del Cielo, è con noi sempre, nello svolgersi quotidiano della nostra vita.” La devozione mariana quindi è fondamentale e, ha concluso il Papa “imitiamone la fede, la disponibilità piena al progetto d’amore di Dio, la generosa accoglienza di Gesù. Maria è la Regina del cielo vicina a Dio, ma è anche la madre vicina ad ognuno di noi, che ci ama e ascolta la nostra voce.”

Al termine dell’udienza il Papa ha salutato tra gli altri le Suore Caldee Figlie di Maria Immacolata, “impegnate in un generoso e prezioso servizio alle popolazioni dell’Iraq.”

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