Il Papa: Gesù non è venuto per attirare consensi, ma insegnarci a scegliere l’amore che si dona

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Un discorso non fatto per attirare consensi, ma per spiegare che è stato mandato ad offrire la propria vita. Il Papa spiega così il Vangelo di oggi, che è la “parte finale e culminante del discorso fatto da Gesù nella sinagoga di Cafarnao, dopo che il giorno precedente aveva dato da mangiare a migliaia di persone con soli cinque pani e due pesci. Gesù svela il senso di quel miracolo, e cioè che il tempo delle promesse è compiuto: Dio Padre, che con la manna aveva sfamato gli Israeliti nel deserto, ora ha mandato Lui, il Figlio, come Pane di vita eterna, e questo pane è la sua carne, la sua vita, offerta in sacrificio per noi.” Appuntamento consueto di Benedetto XVI per la preghiera dell’ Angelus a Castelgandolfo con qualche migliaio di fedeli che si sono riuniti nel cortile della villa pontificia. É un momento critico quello descritto dal Vangelo, il momento in cui Gesù spiega il perché del suo essere nel mondo.

Quella è “una svolta nella sua missione pubblica. La gente, e gli stessi discepoli, erano entusiasti di Lui quando compiva segni prodigiosi; e anche la moltiplicazione dei pani e dei pesci era una chiara rivelazione del Messia, tant’è che subito dopo la folla avrebbe voluto portare in trionfo Gesù e proclamarlo re d’Israele. Ma non era certo questa la volontà di Gesù, che proprio con quel lungo discorso smorza gli entusiasmi e provoca molti dissensi. Egli, infatti, spiegando l’immagine del pane, afferma di essere stato mandato ad offrire la propria vita, e chi vuole seguirlo deve unirsi a Lui in modo personale e profondo, partecipando al suo sacrificio d’amore.” Non una marcia trionfale come voleva la gente dopo il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, ma un “discorso per disilludere le folle e, soprattutto, per provocare una decisione nei suoi discepoli. Infatti, molti tra questi, da allora, non lo seguirono più”.

Evidente l’insegnamento per noi oggi: “lasciamoci nuovamente stupire dalle parole di Cristo: Egli, chicco di grano gettato nei solchi della storia, è la primizia dell’umanità nuova, liberata dalla corruzione del peccato e della morte. E riscopriamo la bellezza del Sacramento dell’Eucaristia, che esprime tutta l’umiltà e la santità di Dio: il suo farsi piccolo, frammento dell’universo per riconciliarlo interamente nell’amore. La Vergine Maria, che ha dato al mondo il Pane della vita, ci insegni a vivere sempre in profonda unione con Lui.”

Dopo la preghiera nei saluti in diverse lingue un pensiero speciale in polacco per la visita in Polonia del Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill I. “Saluto cordialmente Sua Santità- ha detto il Papa- nonché tutti i fedeli ortodossi. Il programma di questa visita ha compreso anche incontri con i Vescovi cattolici e la comune dichiarazione del desiderio di far crescere l’unione fraterna e di collaborare nel diffondere i valori evangelici nel mondo contemporaneo, nello spirito della stessa fede in Cristo Gesù. E’ questo un evento importante, che suscita speranza per il futuro. Affido i suoi frutti alla benevolenza di Maria, implorando la benedizione di Dio. Sia lodato Gesù Cristo”.

 

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