Olimpiadi senza diritti. Un bilancio

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Le Olimpiadi cinesi si sono concluse con un grandioso spettacolo e con un buon bottino, anche se minore rispetto alle precedenti olimpiadi australiane e greche, per i colori italiani (28 medaglie in totale). Ma occorre ricordare queste olimpiadi per l’invasione russa nel Caucaso e per le forti accuse del Dalai Lama, che in molte occasione ha affermato che la Cina ha maltrattato e torturato i civili in Tibet. “Sfortunatamente lo spirito olimpico non viene rispettato da tutti i funzionari cinesi in Tibet”, ha ribadito in un’intervista alla televisione francese Tf1, alla domanda se la tradizionale tregua olimpica venga rispettata.

“Ci sono limitazioni alla circolazione delle informazioni, una censura molto forte”, ha detto il Dalai Lama, “I civili vengono spesso arrestati, torturati al punto che muoiono. E’ davvero molto, molto triste”. In questi giorni l’associazione Italia-Tibet ha fatto conoscere alcuni avvenimenti in cui sono stati maltrattati i tibetani. “Avevamo provato ma in stazione non ci hanno venduto i biglietti per nessun treno!” Il monastero di Kumbum che si trova a 1400 chilometri da Pechino nei pressi di Qinghai, capitale del Xining, è un importante sito della cultura e dell’arte tibetana. Prima del 1949 i monaci erano circa 3600 oggi, invece, sono scesi a circa 800. “Non possiamo nemmeno inviare e-mail fino a Ottobre”.

A Nuova Delhi sono stati arrestati molti monaci tibetani per avere manifestato pacificamente contro la Cina con slogans: Cina fuori dal Tibet, lunga vita al Dalai Lama, il Tibet è dei Tibetani, Panchen Lama libero…, insieme alle preghiere e alle accensioni di candele, all’offerta di khatà (sciarpine bianche votive). Domenica i tibetani si sono disposti in lunghe file per donare del sangue per il Tibet: infermieri attrezzati bucavano il pollice di ogni donatore il quale versava la sua goccia di sangue su un lungo striscione poi fatto sfilare sul quale era scritto che il sangue donato è per tutti coloro che sono morti per la causa del Tibet e per tutti i tibetani in Tibet.

Comunque, la speranza è che da questi Giochi qualcosa possa cambiare, perché in finale gli atleti, anche italiani, a differenza di ciò che il CIO aveva stabilito, hanno dedicato le proprie vittorie, anche senza manifestazioni clamorose, alla libertà dei tibetani. A proposito delle medaglie degli atleti italiani occorre sottolineare la grande debacle delle squadre italiane, che hanno conquistato poche medaglie e che la maggior parte delle medaglie sono state portate da quei sport considerati ‘minori’, forse perché richiedono tanto sacrificio ed umiltà, ma hanno contribuito a fare dell’Italia la nona potenza mondiale: boxe, scherma, canoa, marcia…

Onore ai nostri ‘oscuri’ vincitori, che domani non saranno più nelle prime pagine dei giornali, ma continueranno ugualmente a rendere grande l’Italia con il loro impegno. Un posto particolare in questa spedizione olimpica merita mamma Josefa Idem, che a 44 anni ha sfiorato l’oro olimpico per solo 4 millesimi!

Purtroppo, dopo aver negato il lutto agli atleti spagnoli e redarguito l’atleta giamaicano primatista mondiale per il suo comportamento, è il CIO il protagonista in negativo. Nel suo discorso conclusivo, Jacques Rogge ha detto che attraverso queste Olimpiadi “la Cina ha imparato qualcosa del mondo e il mondo ha imparato qualcosa della Cina”. Rogge ha definito questa edizione dei Giochi ‘davvero eccezionale’. Infatti, sul piano economico il giro di affari è stimato intorno a 5 miliardi di dollari, che entro i prossimi 4 anni potranno giungere fino a 7 miliardi di dollari, quasi raddoppiando gli introiti di quelli di Atene. Ora attendiamo le paralimpiadi, in svolgimento sempre a Pechino dal 7 settembre, con la speranza che lo sport non dimentichi gli ‘ultimi’.

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