E’ morto Abune Paulos, il patriarca ortodosso dell’Etiopia. Le condoglianze del Papa

Si è spento, ad Addis Abeba, all’età di 76 anni il Patriarca ortodosso dell’Etiopia, Abune Paulos. In un messaggio indirizzato al Patriarcato, il Papa ricorda il suo grande impegno per il dialogo tra la Chiesa ortodossa di Etiopia e la Chiesa cattolica. E rammenta l’importante intervento che Abuna Paulos pronunciò al Sinodo per l’Africa in Vaticano, nell’ottobre del 2008. Il Papa assicura dunque le sue preghiere per il Patriarca e per quanti ne piangono la scomparsa. Secondo i media etiopi – che citano fonti ecclesiali – Paulos è stato ricoverato in ospedale mercoledì, dopo aver avuto un repentino malore ore dopo aver officiato un servizio religioso. Paulos era il quinto patriarca della Chiesa ortodossa Etiope, da quando – era dal 1959 – quando il Paese del Corno d’Africa cominciò a designare i suoi propri patriarchi, rompendo con una tradizione di secoli secondo la quale la nomina del patriarca etiope spettava alla Chiesa ortodossa copta in Egitto.
Esiliato per anni negli Stati Uniti, Abune Paulos era tornato nel suo Paese dopo la caduta del regime del “Derg”, la giunta militare che ha controllato l’Etiopia tra il 1974 e il 1991. Nel 1992, Paulos prese il comando della Chiesa ortodossa dopo essere stato designato dal governo di Meles Zenawi, primo ministro etiope. Una decisione che non fu ben accolta da molti fedeli, che avevano considerato Paulos un politico che serviva gli interessi dell’esecutivo, più che un leader religioso.
Sono in molti ad esprimere cordoglio per la morte del Patriarca ortodosso d’Etiopia. Abune Paulos era uno dei vicepresidenti del Consiglio Mondiale della Chiese (WCC), il cui segretario, il reverendo Olav Fykse Tveit, ricorda la straordinaria figura spirituale del Patriarca impegnatosi con coraggio nel dialogo interreligioso e nell’ecumenismo. Il Consiglio Mondiale delle Chiese sottolinea, inoltre, le battaglie di Abune Paulos per sconfiggere l’Aids e per il progresso sociale dei più bisognosi in Etiopia e non solo. Grazie a questo infaticabile impegno, il Patriarca ha ricevuto numerosi e prestigiosi riconoscimenti internazionali.
Paulos aveva lavorato anche al processo di riconciliazione tra Etiopia ed Eritrea. E la notizia sua morte giunge mentre un altro patriarca ortodosso, Kirill, a capo della Chiesa Ortodossa Russa, è in Polonia e si sta impegnando per la riconciliazione tra la comunità polacca e quella russa. Anche la Chiesa Ortodossa Russa ha pubblicato sul suo sito internet un messaggio di cordoglio. “Sua Santità – si legge nel messaggio – era un uomo di grande talento, versatile e profondamente educato. Ha lavorato intensamente per la rinascita della chiesa etiope, curando in particolare il miglioramento della formazione teologica e rinforzando la carità. Lui era un convinto sostenitore della cooperazione tra i cristiani, con particolare attenzione per lo sviluppo delle relazioni con la Chiesa Ortodossa Russa”.
Tra quanti hanno ricordato Abune Paulos, la Comunità di Sant’Egidio. Patriarca dal 1992 – ha dichiarato il presidente di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo – Abune Paulos “ha raccolto il testimone di un’antica Chiesa martire, che ha attraversato gli anni durissimi della dittatura e della guerra. Lui stesso ha subito persecuzioni per la sua fede, pagando con il carcere e l’esilio la sua fedeltà al Vangelo”. Impagliazzo evidenza dunque che il Patriarca “è stato un grande protagonista della rinascita della Chiesa in Etiopia, ma anche una delle più autorevoli voci del cristianesimo africano” incarnando “la fede semplice e forte di milioni di cristiani”.